Giappone 20/03/1945 10:50 p.m.
Levi's pov.
Non riuscii a comprendere come quel ragazzo fosse venuto a conoscenza del mio nome.
Me lo sono fatto sfuggire? Impossibile.
Pensai.Ma in quel preciso momento non ebbi il tempo materiale per riflettere sull'accaduto.
Mi alzai dal letto afferrando le chiavi della cabina precedentemente lanciate sul tavolo."C-caporale aspetti!"
Mi chiamò il ragazzo nel mentre che raggiungevo la porta.Mi girai guardandolo con attenzione.
Era ancora appoggiato al letto e al collo aveva un evidente alone rosso dovuto alla mia presa, sarebbe andato via nel giro di minuti, ma bastó per farmi tornare alla realtà."Dimmi"
Risposi, riuscendo a ricompormi."I giornali ci sono stati affidati da degli uomini, non so dirle chi fossero, non conosciamo così bene il luogo, hanno solo mostrato il loro distintivo di riconoscimento e a detta del Generale sembrava autentico di chi detiene il giornale nazionale."
Mi disse poi, continuando a fissarmi con due occhi che brillavano e un'espressione fin troppo sicura.Mi avvicinai al ragazzo che di rimando indietreggiò sul letto.
Gli accarezzai una guancia.
"Mh.. ora va meglio Jeager."
Dissi guardandolo dall'alto al basso, con espressione estremamente seria.Eren's pov.
Non mi resi minimamente conto del fatto che dissi il suo nome senza problemi nonostante non me lo avesse mai riferito, in più mi trovai come in dovere di dirgli qualcosa, di dargli una spiegazione, ovviamente non era la verità, ma non avrei potuto nemmeno lasciarlo con un punto interrogativo sulla questione dei giornali, ci saremmo andati di mezzo noi americani e saremmo stati scoperti nel giro di poco.
Mi lasciai accarezzare il viso, le sue mani avevano un tocco delicato ma deciso, sapevano bene come toccare una persona.
Il Caporale mi eccitava sul serio, non era un metodo per arrivare alle informazioni private, ero davvero attratto da quell'uomo e il fatto di riuscire poi ad estrapolare qualche frase di troppo sulle strategie non mi faceva certo schifo.
Lo guardai dritto negli occhi con un'espressione fin troppo furba, sapevo di star correndo un enorme rischio, ma non mi importò minimamente, dopo quell'accaduto mi sentii come se potessi gestire qualsiasi situazione e allo stesso tempo ottenere tutto ciò che bramavo.
"Ora esci"
Disse poi mettendomi la mano sotto il mento alzandomi il viso."Signorsì"
Dissi a voce bassa, completamente perso in quegli occhi glaciali.L'uomo si scostò facendomi alzare, aveva le braccia incrociate al petto, mi diressi alla porta, ma titubai prima di uscire.
"Soldato, vai prima che mi innervosisca."
Disse poi con tono fermo e autoritario, era tornato ad essere il Caporale di sempre.Annuii a testa bassa uscendo definitivamente dalla sua cabina, una volta fuori vidi la porta chiudersi con fare abbastanza scocciato dietro le mie spalle.
Mi sentii estremamente a disagio.Il campo iniziò a sfollarsi, gli unici uomini che ancora erano in giro erano quelli addetti a sistemare le attrezzature, per cui passai molto inosservato.
Andai dritto a farmi una doccia, avevo bisogno di accantonare ciò che successe poco prima, l'acqua fredda iniziò ad inebriare interamente il mio corpo, mi sentii rinascere.
Finita la doccia e finito di asciugarmi il corpo mi rivestii e raggiunsi i miei compagni in mensa.

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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...