Levi's pov.
Una volta usciti dalla camera comune afferrai il biondo per un braccio trascinandolo fuori dalla calca di gente.
"Non puoi partire"
Iniziai.Lo vidi abbassare lo sguardo a terra.
"Non di nuovo..."
Conclusi con un filo di voce mollando la presa sul suo braccio."La guerra sta davvero andando male... io sono stato là Levi, sulle nostre navi da guerra Imperiali"
Rispose lui, guardandomi dritto negli occhi."Yamamoto sta solo sparando un quantitativo innumerevole di stronzate"
Continuò.Lo guardai con grande attenzione.
"La nostra Marina potrà pure superare tutte le altre, ma possiede tantissime lacune, il Giappone ha scommesso tutto sul successo di una tattica aggressiva non investendo in modo significativo nelle strutture difensive, ritrovandoci così con lunghe linee di rifornimento estremamente vulnerabili all'offesa dei sommergibili avversari."
Mi spiegò.Lo ascoltai con estrema attenzione portando le mani all'interno del lungo cappotto con lo stemma impresso della bandiera giapponese, all'altezza del cuore.
"Farlan ti sta mandando a morire porca troia."
Le ultime parole le sospirai portandomi le mani fra i capelli e distogliendo lo sguardo dal suo.Mi sentii appoggiare le mani sulle spalle.
"Non è forse questo il nostro lavoro?"
Chiese poi con un timido sorriso sul volto, composto di dolore e rassegnazione.
Sapevo perfettamente quale fosse il nostro compito."Scusami..."
Sussurrai ricomponendomi.Annuì grattandosi la nuca.
Eren's pov.
Volevo davvero provare a dimenticare il Caporale. Non era sotto nessun punto di vista corretto nè realizzabile, mi sarei solo provocato del dolore inutile.
Non era consigliabile avere la mente riempita da pensieri ossessivi.Dal giorno precedente non incrociai l'uomo nemmeno per sbaglio. Sapevo fosse la cosa migliore, era un buon inizio per smettere di pensarci e riportare la mia attenzione alla missione, ma iniziai presto a rievocare nella mente le sue mani intente a sfiorarmi il corpo.
Spezzoni della sera prima si alternavano alla realtà che stavo vivendo in quel momento.
Pensai di star impazzendo.Raggiunsi i miei compagni appena fuori dal campo, li trovai insieme alla dolce compagnia delle ragazze.
"Ohh eccolo qui!"
Reiner allungò un braccio passandomelo sulle spalle e trascinandomi all'interno della mischia."Mi stavate aspettando?"
Chiesi tentando con tutto me stesso di sorridere, il ragazzo sembrò non accorgersene."Meglio! Stavamo parlando di te, ne mancava uno all'appello del gruppo dei tedeschi"
Mi ammiccò con un occhiolino fugace."A-ah sì, eccomi"
Risposi grattandomi la nuca con una mano estremamente a disagio.La ragazza corvina della scorsa sera mi squadrò attenta, il suo sguardo mi ricordava in tutto e per tutto quello di Levi.
Si fece coraggio venendosi a presentare nella confusione generale del gruppo."Piacere mi chiamo Mikasa"
Iniziò con una voce ferma ma imbarazzata.Le sorrisi sincero.
"Io mi chiamo Ere-""Sì, lo avevo già sentito la scorsa sera"
Rispose prontamente lei, portandosi due ciocche di capelli dietro l'orecchio.Sgranai gli occhi.
"Oh allora mi hai sentito! Ne sono sollevato, pensavo d'averti infastidita la scorsa sera."
Ammisi sollevato.
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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...