Capitolo 73

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Sono ore che prego mia madre di aiutare Luca ma sembra non ascoltarmi.
Non credo molto nella religione ma credo nella presenza assoluta di mia madre,ma se Luca dovesse sentirmi mi prenderebbe in giro,non la pensa come me.
Sono passate ore da quando ho sentito l'ultima volta la voce di Luca e sembra passata un'eternità.
Ogni volta che penso a quella scena mi si stringe la gola così tanto da non respirare regolarmente e il cuore batte così forte da farmi impazzire.
Ho impresso ogni attimo,quello sparo...e la sofferenza di Luca che non so spiegarlo ma sento sul mio stesso corpo,è una sofferenza fisica e mi rendo conto che Luca ed io,per me,siamo una cosa sola.
Vorrei aver preso io quel colpo.
-"Tesoro hai una brutta cera perché non mangi qualcosa?" dice la madre di Luca circondandomi le spalle con un braccio.
È così premurosa con me.
-"Non ne ho proprio voglia" sostengo con un filo di voce,quello che resta dopo aver urlato contro mio padre.
-"Vedrai che Luca è forte e combatterà per restare qui con noi" accenna un sorriso,così dolce che mi sento a casa.
-"Già" ricambio il sorriso.
Non ho molta voglia di parlare ma ho la testa piena di pensieri.
Le ore trascorrono lentamente e sono atroci ed è di nuovo notte,un'altra notte da passare aspettando che Luca si svegli.
-"...Sembrava impossibile,mo sono invincibile" canticchia Ava seduto accanto a Luca con le lacrime agli occhi.
Credo sia il pezzo a cui stava lavorando Luca l'altro giorno,l'ho sentito canticchiare sotto la doccia con lo stesso ritmo.
Ho sorriso poggiando l'orecchio alla porta per sentirlo,perché ho capito che non era più bloccato,riusciva a scrivere di nuovo.
Perché Luca è così,Luca non si arrende,mette tutto se stesso in ogni cosa che fa e se cade riesce a rialzarsi più forte di prima.
-"Luca...abbiamo così tanto da fare,non puoi lasciarmi" sussurra Ava ma riesco a sentirlo comunque,sono dietro di lui poggiata al muro.
Ormai tutti noi parliamo con lui in attesa di qualcosa.
Ho passato la mia adolescenza tra gioie e dolori,ho sofferto d'ansia e attacchi di panico ogni volta che la voce di mio padre sovrastava quella di mia madre,ogni volta che ho visto il suo viso pieno di lacrime. Quelle stesse urla e immagini mi tormentavano di notte così tanto da non farmi dormire.Non erano solo le urla che mi terrorizzavano,ma la sua violenza contro di lei.Mi tormentava il ricordo di mio padre che mi urlava contro sostenendo che io fossi la figlia peggiore del mondo ogni volta che ne aveva la possibilità.
Mia madre si è ammalata e la mia ansia e i miei attacchi di panico sono peggiorati.
Poi lei è andata via e una parte di me è morta insieme a lei ma avevo Luca con me.
Luca è poi diventato la mia ancora di salvezza,colui che era nel baratro come me ma insieme siamo risaliti alla luce.
Mi ha tenuto la mano nel momento peggiore della mia vita e nonostante i nostri trascorsi turbolenti,le cattiverie che ci siamo fatti e i drammi io lo amo da impazzire.
Insomma io senza di lui non posso vivere,ne sono certa.
Mi ritrovo da sola nella stanza,non mi sono neanche resa conto che sono usciti tutti.
Mi siedo accanto a Luca e gli accarezzo con delicatezza i capelli.
-"Ti amo,ti amo così tanto che sono certa di non poter vivere senza di te.
Luca io e te dobbiamo sposarci,non puoi non svegliarti..."
Le lacrime scendono dai miei occhi senza che io possa accorgermene.
Credo che sia il mio sperare che Luca si svegli che mi fa immaginare che la sua mano si sia mossa.
Osservo con più attenzione cercando di capire se sia uno scherzo della mia mente.
Ma non lo è,Luca sta muovendo la sua mano.
-"Luca..." la mia voce è spezzata.
I suoi occhi si spalancano lentamente,si sforza di aprirli completamente.
Cerca di alzarsi ma non ci riesce,si guarda intorno per poi posare gli occhi su di me.
-"Dove sono? Chi sei tu?"....

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora