Capitolo 45

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Il bagno è affollato e decido di uscire due minuti fuori al locale per prendere un po' d'aria e fumare una sigaretta.
-"Mi fai accendere?"
-"Ma mi stai seguendo?"
È il barman.
-"Ero già qui fuori...stai seguendo tu me" sostiene ridendo
-"Non ti avevo visto"
-"Aggressivo il tuo fidanzato eh?" chiede.
Mi infastidisce che parli così di lui.
Sembra essere divertito.
-"È solo protettivo"
-"Direi un cane rabbioso"
-"Non ti ho dato il diritto di parlare così di lui"
-"Scusa sei anche tu rabbiosa" alza le mani con fare teatrale.
-"In compenso però sei bella...particolarmente bella" continua
Non rispondo,non so cosa rispondere ad uno sconosciuto.
C'è un po' di vento e cerco di richiudermi un po' nel mio cappotto.
-"Merda" sostengo quando mi entra qualcosa in un occhio.
Comincio a lacrimare,credo sia polvere o forse la cenere della mia sigaretta.
Strofino lentamente per evitare di combinare un pasticcio con il trucco.
-"Aspetta,ferma... ti aiuto io" si avvicina il barman.
Mi tiene l'occhio alzato e comincia a soffiare leggermente.
È così vicino.Sento le mie guance arrossire.
-"Che cazzo stai facendo stronzo? Eh? " sento gridare da una voce che si avvicina.
Cazzo.
È Luca.
Lo strattona per allontanarlo.
-"Luca fermati mi stava soltanto aiutando..."
Non riesco a terminare la frase che Luca già si è scaraventato sul barman.
Grido chiedendo aiuto e cerco di separarli invano.
Un cazzotto che Luca ha dato allo sconosciuto gli viene restituito sul viso.
Mi tremano le gambe.
Nessuno corre in mio aiuto.
Cerco di tirare Luca per un braccio ma mi ritrovo scaraventata a terra,strattonata e struscio il mio braccio con violenza sul pietrisco che c'è.
Luca si gira terrificato e lascia finalmente lo sconosciuto che si siede a terra esausto.
Corre verso di me.
-"Scusami amore,scusami" sostiene mortificato.
-"Ho perso il controllo,non pensavo fossi tu...perdonami" alza il mio braccio per vedere.
-"Non è niente,tranquillo"sostengo.
In realtà mi brucia ma non fa nulla piuttosto sono furiosa con lui per aver picchiato quel ragazzo.
Qualcuno avvisa i ragazzi dentro e noto Alessia correre verso di me.
-"ma che succe....che cazzo ci fai a terra e perché stai sanguinando?" Sostiene Alessia.
Si avvicina e mi alza il braccio per vedere cosa ho sul braccio.
Si gira verso Luca che sta per impazzire.
-"Quando smetterai con questa violenza?Vedi cosa succede?"
Si passa le mani tra i capelli,sembra disperato.
Ha un graffio sul viso dal quale fuoriesce un po' di sangue.
In un secondo si gira di spalle e se ne va.
Dove sta andando?
Mi alzo da terra e cerco di pulirmi un po' i pantaloni.
Non lo capisco.
-"Mi accompagnate a casa?"
-"Certo,andiamo" sostiene Gionata.
A me dispiace che oltre a rovinare le mie serate,roviniamo anche quelle di tutti i nostri amici.
Entro in casa e spero di trovare Luca ma non c'è nessuno.
Mi spoglio e faccio attenzione al braccio che è indolenzito e c'è ancora sangue che fuoriesce.
Infilo il pigiama sempre con attenzione e mi dirigo in cucina a prendere il kit medico.
Mi siedo e come ho sempre fatto,curo le mie ferite da sola....Che siano quelle reali o quelle interne.
Non avrei mai pensato che la violenza e l'aggressività di Luca un giorno si sarebbe riversata su di me.
Comincio a piangere,come una bambina.
Mi sento una cretina.
Mi siedo in giardino a fumare con il cellulare poggiato sul tavolo,in attesa che Luca mi chiami.
Sono le 06:30 di mattina e di Luca nessuna traccia.
Ho paura che si cacci in altri guai.
Mi preparo un caffè mentre aspetto che torni.
Ed ecco che dopo un'altra mezz'ora passata ad aspettarlo,in ansia,sento la porta di casa aprirsi...
Mi piazzo dinanzi a lui che sta richiudendo la porta.
Aspetto che dica qualcosa,mentre osserva il mio braccio,che tra l'altro ho fasciato malissimo dopo averlo disinfettato.
I suoi occhi poi si spostano sul mio viso...credo di avere gli occhi gonfi e del rossore sugli zigomi,per tutte le lacrime che ho versato.
Riesco a vedere il dolore nei suoi occhi,rossi infuocati...credo abbia fumato molto.
Restiamo così...
Fino a quando Luca non decide di rompere questo silenzio assordante.
-"Io vado via..."
-"Cosa significa Luca vai via?"
-"La nostra relazione deve finire qui Marika..."
-"Stai scherzando vero?"
-"No,io ti faccio del male Marika,e anche se stare lontano da te mi ucciderà...devo farlo per il tuo bene"
-"Cosa ne sai tu del mio bene Luca?"
-"Non posso farti soffrire ancora,guardati..."
-"E quindi credi che la soluzione perfetta sia andartene...bravo,perspicace direi" c'è della rabbia nelle mie parole.
Abbassa lo sguardo per un attimo,sospira e torna a guardarmi.
-"Si...starai male per un po' ma poi ti passerà"
-"Wow...ma vaffanculo Luca"
-"È per il tuo bene...io posso soltanto ferirti costantemente e io muoio ogni volta che ti faccio del male,guarda il tuo braccio...ti ho fatto del male fisico sta volta,per colpa della mia violenza"
-"Smettila di parlare,va bene così...bravo piuttosto che risolvere i tuoi problemi con la violenza magari,mi lasci e sostieni che lo fai per me,complimenti" mi dirigo in stanza.
Infilo una tuta in lacrime e prendo le mie valige che sono sopra l'armadio per riempirle.
E lui è lì,poggiato sullo stipite della porta.

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora