Capitolo 46

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LUCA'S POV
Sono veramente uno stupido.
Sono qui appoggiato allo stipite della porta mentre lei sta gettando i suoi vestiti in una valigia.
È veramente arrabbiata,lo deduco già dal fatto che non sta piegando con accuratezza le sue cose.
La sto lasciando.
Ma lo faccio per lei,con me non può avere una relazione da sogno.Con me si fa del male.
-"Io..."Comincio col dire
-"Luca smettila di parlare...non dobbiamo dirci più nulla"
Penso a ieri sera,a quando mi sono imbestialito a vedere quel tipo troppo vicino a lei...il modo in cui la guardava già nel locale,la mangiava con gli occhi ed io cazzo non riesco a trattenermi.
Lei è mia.
Pero la sto lasciando andare...
Le guardo di nuovo il braccio rendendomi conto che la fascia che lei ha messo stanotte da sola,si è macchiata di sangue.
Mi guarda con disprezzo e lo merito.
Non posso fermarla,deve andare.
Chiude la valigia,prende qualcosa dalla tasca del suo cappotto e solo quando le lancia sul letto mi rendo conto che sono le chiavi di casa.
Mi sorpassa senza degnarmi di uno sguardo e il mio cuore lentamente sta cedendo.
Le prendo la mano e lei si gira di scatto.
-"Ti amo Marika,starai meglio senza di me"
Mi sento ancora peggio nel momento in cui con forza scosta la sua mano dalla mia.
-"Fottiti Luca"
Se ne sta andando.
Sento la porta di casa sbattere e capisco che ormai è tutto finito.

MARIKA'S POV
Non riesco a credere che Luca mi abbia lasciato andare via.
Ho sperato fino all'ultimo secondo che mi costringesse a restare,ma non l'ha fatto...evidentemente Luca non mi ama come io amo lui,era tutto finto.
Poggio la valigia in macchina e torno a casa mia...anche se in realtà casa mia per me è quella con Luca ormai.
Mio padre non torna da mesi ed è meglio così,non mi va proprio di affrontarlo.
Ricevo un altro colpo al cuore quando rientro in quella casa buia e chiusa da mesi...in quella casa dove ho così tanti ricordi belli quanto brutti.
Ed eccomi di nuovo qui,nella casa in cui non c'è mai stato amore se non quello tra mia madre e me.
Lego i capelli,non posso vivere in questa casa così sporca essendo che è chiusa da mesi e la polvere regna in ogni angolo.
Chiamo Alessia mentre comincio ad aprire tutte le finestre per far entrare la luce del sole e aria pulita.
Le racconto tutto e infine le chiedo di raggiungermi per aiutarmi a pulire e procurarmi anche del detersivo al supermercato.
Dopo mezz'ora Alessia è già qui con una busta piena di detersivi che gli ho chiesto.
-"Certo che sei assurda...quante bottiglie mi hai fatto comprare"
Mi abbraccia.
Questa volta non mi trova in lacrime...ma solo piena di rabbia nei confronti di Luca.
Cominciamo a pulire tutta la casa.
Dopo aver lavato ogni centimetro ci stendiamo sul divano.
Guardo l'orario e sono già le 20:00.
-"Ordiniamo qualcosa da mangiare e ceniamo insieme...se vuoi chiama anche Gionata"
-"Si dai che muoio di fame,ora lo chiamo e vedo cosa vuole"
Parla per qualche minuto con lui e poi attacca.
-"Stranamente ha voglia di McDonald's"
-"Perfetto"
Ordino sull'app da mangiare per tutti e tre e aspettiamo che ci raggiunga Gionata.
Controllo nuovamente il mio cellulare,con la speranza di trovare un messaggio o una telefonata di Luca ma anche questa volta non trovo nulla.
Mi chiedo chissà cosa starà facendo adesso ma vengo distratta dai miei pensieri quando Alessia si alza per andare ad aprire la porta.
Gionata entra dalla porta e saluta Alessia con un bacio poi viene verso di me e mi abbraccia.
-"Come stai?" chiede
-"Sono solo arrabbiata con lui"
-"Fai bene ad esserlo...ha sbagliato"
-"Già"
-"Come va col braccio?"
-"Bene non è niente" guardo la fascia macchiata di nuovo di sangue,non me ne ero resa conto.
-"Vi lascio un attimo qui faccio una doccia cosí mi ripulisco la ferita"
-"Vai tranquilla" sostiene Alessia
-"Non procreate nel mio salotto..." grido andando in bagno e riesco a sentire le loro risate.
Faccio la doccia velocemente e torno da loro cercando qualcosa per disinfettare la ferita e una garza.
Mi manca già casa mia e di Luca.
Penso a tutte le volte in cui mi ha presa in giro per il mio modo di fare la spesa e di comprare farmaci,ogni volta sostenevo che in una casa non dovesse mancare nulla e lui rideva di me dicendomi puntualmente "casa nostra è già un supermercato grazie a te,abbiamo tutto"
È passata solo mezza giornata senza di lui e mi manca tantissimo.
Recupero qualcosa dal mobile della cucina e mi pulisco la ferita.

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora