Capitolo 48

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LUCA'S POV
Si sta avvicinando.
È bellissima cazzo,mi è mancata così tanto.
La osservo dalla testa ai piedi per capire cosa indossa e dal modo in cui tiene legati i capelli credo che non abbia molta voglia di prepararsi.
È dimagrita,forse non mangia.
Si vede da lontano che è sofferente,il suo viso è spento e le sue occhiaie mi fanno pensare a lei distesa sul letto nel cuore della notte che si gira e si rigira e non riesce a dormire,per poi accendere la luce e mettersi a leggere i suoi amati libri.
È bellissima anche così ma vederla in questo stato mi spezza nuovamente il cuore.
Mi infilo le mani nella tasca e mi sistemo un po' la maglia.
Penso che di certo anche io non ho trascorso delle belle giornate.
La prima mezza giornata senza di lei ho fumato tantissimo e ho cominciato a bere qualcosa dalla dispensa che abbiamo a casa nostra...cioè adesso casa mia.
Non ho chiuso occhio,ho continuato a fissare la parte del letto accanto a me sperando che ad un certo punto comparisse lei.
Il primo giorno senza di lei ho provato ad andare in studio per non pensare ma dopo un'ora sono tornato e tutto quello che sono riuscito a fare per non pensarla è stato rompere la lampada poggiata sul comodino dalla sua parte del letto.
Il secondo e il terzo giorno senza Marika sono stato chiuso in casa continuando a fumare e bere.
Ho continuato a non chiudere occhio e il pensiero che mi uccideva ogni secondo di più era quello di Marika insieme ad un altro che rideva ed era felice come quella volta quando siamo stati a Parigi insieme.
Da una parte credevo che quel pensiero mi facesse bene,perché lei è questo quello che merita,di essere felice...dall'altra parte il mio cuore cedeva,voglio essere soltanto io quello che la fa ridere col cuore.
Lei mi ha chiamato e come un codardo non l'ho risposta,ero impegnato ad ignorarla per farle capire che con me si può soltanto soffrire.
Il quarto e quinto giorno ho passato i pomeriggi con Francesco ma ogni volta che lui parlava cercando di distrarmi,i miei pensieri andavano sempre a lei...
Il sesto giorno ho litigato con il vicino,perché alle 03:00 di notte ho rotto anche l'altra lampada scaraventandola contro il muro e ho emesso un grido di rabbia.
Mi ha dato dello scostumato e non l'ho preso a pugni perché ho pensato a lei,che se fosse stata lì si sarebbe messa in mezzo come quella sera fuori al locale...rabbrividisco al pensiero di averle fatto del male fisico.
Il settimo e ottavo giorno sono stato chiuso di nuovo in casa e delle lacrime sono fuoriuscite dai miei occhi dopo aver trovato una foto nostra mentre cercavo di sistemare casa,perché se lei sarebbe tornata da un momento all'altro mi avrebbe sgridato per il mio essere così disordinato.
Il nono giorno ho telefonato mia madre per chiederle un consiglio e lei mi ha risposto che sono stato uno stupido e dopo averle attaccato il telefono in faccia ho capito che infondo sono realmente uno stupido e mia madre non sbaglia.
Ho preso la giacca e sono uscito di casa per fare due passi nel cuore della notte e sono rimasto per strada tutto il tempo fino a quando non mi sono diretto dove lavora Marika per aspettarla.
Ed ora eccola qui,dopo dieci giorni che non la vedo,avvicinarsi a me.
-"Ciao,cosa ci fai qui?" Chiede cercando di sorridermi
-"Io..."
non so che dirle,vorrei dirle tutto quello che provo ma resisto.
-"Mi trovavo nei paraggi...e ho pensato di salutarti e vedere come stai"
-"Tu come stai?" Mi chiede.
Non rispondo.
Distolgo lo sguardo.
-"Luca...guardami" sostiene decisa
Alzo lo sguardo
-"Non hai niente da dirmi?"
Non rispondo ancora.
Alza gli occhi al cielo per trattenere le lacrime.
-"E va bene..." fa per andarsene ma il mio buon senso finalmente prende posto.
La tiro per un braccio
-"Fermati...Marika io sto male senza te.
Non dormo da giorni,non mangio da giorni.
Ho cominciato a bere e ho fumato così tanto cercando di non pensarti.
Ho immaginato te felice con un altro come quando eravamo a Parigi insieme,come sorridevi in quella foto nostra ma eri con un altro e il mio cuore si è spezzato in due parti.
Ho provato a credere che io possa stare meglio pensandoti felice con una persona che non sia schifosa quanto me"
Prendo fiato.
Le lacrime le rigano il viso.
-"Non ci sono riuscito,non riesco ad immaginarti con qualcuno che non sia io.
Tu mi appartieni Marika.
Neanche fare musica mi ha fatto stare bene in questi giorni,non sono riuscito a scrivere nulla perché sei tu la mia ispirazione,il mio sostegno.
Sono stato uno stupido a lasciarti,ho chiesto consigli a mia madre e tu sai quanto io sia orgoglioso da ammettere i miei sbagli e sai bene che non mi sarei mai rivolto a lei se non fosse per una cosa che realmente mi sta uccidendo lentamente.
Ti prego torna,non riesco a vivere in quella casa senza di te.
Mi manchi così tanto.
Scusa se ti ho lasciata andare senza dire una parola,scusa se non ti ho richiamata quando mi hai cercato...credevo che sarebbe stata la scelta migliore ma non lo è.
Io ho bisogno di te"

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora