Capitolo 37

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Sono le 06:00 di mattina e io sono seduta in cucina,ancora.
Mi gira la testa.
Ho bevuto un po' troppo ma non riesco a smettere di piangere,sono abbastanza lucida da ricordare il mio passato e la vita di merda che ho avuto fino a quando non ho incontrato Luca.
Ho un fidanzato meraviglioso,con tutti i suoi difetti e degli amici fantastici ma quello che mi manca è mia madre.
Come posso spiegarlo? Mia madre per me valeva una famiglia intera,anche perché del resto poco mi importa,non ho una zia che si interessi di me ne tanto meno una cugina o un cugino.
Mio padre è un pezzo di merda,ha sempre sperato di crescere un soldatino del cazzo che rispettasse tutte le sue leggi e non una figlia ribelle.
A detta sua sono semplicemente una ragazza senza sentimenti.
"Non vuoi bene neanche a te stessa" diceva continuamente,appena ne aveva l'occasione.
"Forse è meglio che te ne vai di casa perché comunque non servi a un cazzo" sosteneva.
Ed ogni volta per me era un pugno nello stomaco.
Quei pugni mi hanno portato ad un periodo in cui tutto il peso che avevo nel mio stomaco cercavo di eliminarlo,inginocchiata davanti ad un cesso legandomi i capelli velocemente.
Una volta uscita da quel cesso,il tutto era normale,un sorriso falso ogni volta.
Credevo che forse così facendo il tutto si sarebbe alleggerito,ma mi ha soltanto portata ad oggi con un dolore represso dentro di me.
Il dolore è ancor più dolore se tace,così sosteneva Giovanni Pascoli.
Capita spesso di porre il dolore nella parte più profonda della nostra anima,con la paura che quest'ultimo possa prendere il sopravvento ogni giorno...senza sapere che intanto ci consuma lentamente.
Cerchiamo di zittirlo.
Inganniamo noi stessi,pensando di stare bene...fingiamo.
Ma in realtà dalla parte più profonda della nostra anima man mano il dolore consuma ogni cellula di noi.
E cosa ne sarà di me alla fine?
Infilo silenziosamente dei vestiti per non svegliare Luca,prendo una felpa ed esco.
Cammino senza far molto caso a dove sto andando.
Semplicemente ho bisogno di camminare per scrollare la rabbia.
Decido di andare in quel posto meraviglioso che mi mostrò Luca la prima volta che uscimmo insieme.
Mi siedo su una panchina e resto ferma a pensare soffermandomi sui particolari di questa vista mozzafiato.
Dopo circa mezz'ora vedo arrivare Luca.
Si avvicina silenziosamente.
Mi basta guardarlo e come se mi sentissi libera di poter svelare i miei sentimenti comincio a piangere.
Mi circonda con le sue braccia e mi tira a se.
-"Ci sono io con te...sempre" dice dolcemente
Resto a parlare con lui per un po',mi piace troppo questo posto e poi decidiamo di tornare a casa.

-"Ma come mi hai trovata?" Chiedo mentre osservo fuori dal finestrino.
-"Non lo so...l'istinto mi ha portato direttamente lì"
Mi appoggia la mano sulla coscia e continua a prestare attenzione sulla strada.

𝕮𝖗𝖊𝖉𝖎𝖒𝖎 𝖕𝖊𝖗 𝖙𝖊 𝖋𝖆𝖗𝖊𝖎 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖑𝖊🖤//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora