La stanza, gremita di persone, cadde in un silenzio assordante. Tutti gli occhi erano puntati su Wilma che, senza fatica, riuscì a catturare l'attenzione dell'intera sala. Era una catalizzatrice, e Mina lo sapeva bene. Nonostante fosse sempre stata lei la reginetta, quella dalle cui labbra tutti pendevano, la vera accentratrice era Wilma. Perché era una manipolatrice, perché sapeva davvero fare buon viso a cattivo gioco, perché era capace di sorridere mentre ti pugnalava alle spalle. E tutti avevano paura.
La voce della ragazza si sparse in fretta. Era ferma, rilassata e acuta. Non troppo alta, perché odiava gridare. Iniziò a parlare guardando Carlos negli occhi, prima di spostarli un po' su chiunque, sempre attenta a non perdere alcuna espressione di Mina che, parola dopo parola, sentiva le gambe cedere sempre un po' di più.
«Come tutti certamente saprete, nelle ultime settimane è arrivata una nuova professoressa al Moonlight High School, la professoressa Alexandra Burke» interruppe temporaneamente quel suo flusso di coscienza ben studiato, alzando il bicchiere che aveva in mano e incitando gli ospiti a far partire un applauso. Mina notò distintamente l'imbarazzo dell'insegnante, mischiato a una confusione tangibile. Come Mina, anche Alexandra Burke non riusciva a capire quel momento. Wilma, comunque, non le fece attendere troppo, e continuò.
«È sicuramente una novità, tra quei corridoi intrisi di bigottismo e apparenza spicciola. Non ho ancora avuto modo di conoscerla di persona, ma ascoltando gli studenti che hanno avuto la fortuna di fare lezione con lei, ho capito quanto sia diversa. Sono tutti talmente entusiasti di questa nuova professoressa, così innovativa e vicina ai loro bisogno... la descrivono da settimane come l'insegnante perfetta» alzò ancora il bicchiere per l'ennesimo brindisi cambiando, improvvisamente, espressione. Abbassò leggermente lo sguardo, quasi dispiaciuta.
«Tuttavia, tutti qui sappiamo che la perfezione non esiste. Ed è vero, sono una persona paranoica, vedo il marcio ovunque, sono diffidente. Ma tengo alla mia scuola e alla mia città, tengo ai miei compagni e ai miei professori, così mi sono permessa di fare qualche ricerca. Perché questa donna, anni fa, scappò da Moonlight? Perché ha deciso di tornare proprio adesso? Presto detto.» Posò il bicchiere su un piccolo tavolinetto alle sue spalle e prese un telecomando dalla borsetta, facendo un cenno a qualcuno nascosto dietro la colonna alla sua destra. Mina non riuscì a vedere chi ci fosse, e le importò anche poco. La sua attenzione venne totalmente catturata dalle immagini proiettate sul muro e dalla voce di Wilma, attenta a spiegare ogni dettaglio. Articoli di giornale che parlavano solo di Alexandra Burke. La donna, dopo il college, la laurea e un master, aveva deciso di non tornare nella piccola cittadina. Questo Mina lo sapeva, il padre gliene aveva parlato. Alexandra non aveva mai trovato il suo posto a Moonlight e aveva preferito allontanarsi da quell'ambiente così tossico, cambiando città e vita. Si era trasferita in una metropoli e aveva cominciato a insegnare lì. Mina sapeva soltanto questo, fino a pochi secondi prima di puntare gli occhi su quel video da cui scoprì il resto: pochi mesi dopo aver iniziato a insegnare in quella scuola, era stata licenziata perché accusata di avere una relazione con uno studente diciassettenne. Nonostante la fermezza con cui la donna si era difesa, nessuno le aveva creduto. Aveva cambiato nuovamente città, riuscendo a farsi assumere in un'altra scuola. La pesantezza di quelle accuse, però, l'aveva avvicinata alla droga. Erano passati anni, e nessuno nella nuova scuola aveva scoperto del suo passato. In quegli anni, però, Alexandra Burke era diventata una tossicodipendente a tutti gli effetti. Quando il preside della nuova scuola aveva scoperto del suo passato e della dipendenza l'aveva licenziata e lei, capito di aver toccato il fondo, aveva deciso di optare per un centro di disintossicazione. Una volta uscita, aveva chiamato il preside Glenn, disposto ad aiutarla.
Gli occhi di Alexandra Burke erano colmi di lacrime. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma ogni parola le moriva in gola. Mina la vide tremare e avrebbe voluto abbracciarla, ma il senso di colpa la fermò. Tutti i presenti, ancora in silenzio, puntavano la donna, sola e indifesa al centro dell'enorme salone.
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Moonlight
RomanceNella piccola cittadina di Moonlight i contrasti sono all'ordine del giorno: ricchi e poveri, centro e periferia, city e the shadow. Due realtà distinte, che faticano a convivere ormai da anni. Mina Ramon, diciassettenne bellissima e piena di talent...