«Com'è andata ieri al negozio? Ce la farai per quell'ordine?» chiese Colin, entrando in cucina e trovando il padre già pronto e con una fumante tazza di caffè in mano. L'uomo annuì, con un'espressione spaventosamente identica a quella del figlio. Colin aveva ereditato i tratti migliori da entrambi i genitori, creando un miscuglio perfetto dei due. Aveva la stessa mascella squadrata del padre e gli occhi profondi e scuri della madre. Era schivo, riservato e taciturno come Paul, ma sapeva anche essere buono e altruista. Tutte doti, queste, del padre. Lo conosceva poco, ancora, ma era grato di aver preso i lati caratteriali paterni. Non odiava la madre, ma non voleva assomigliare a lei. Non voleva diventare un adulto infantile, egocentrico e menefreghista. Il terrore che, un giorno, avrebbe abbandonato i suoi figli lo attanagliava e spesso, quando pensava al futuro, non riusciva a dormire. E se fosse diventato pessimo come lei?
«Bene. È un lavoraccio, trecento pezzi in tre settimane, ma lavorando anche di notte dovrei farcela. Hai avuto ospiti?» Indicò la montagna di piatti ancora nel lavandino, decisamente troppi per una sola persona. Colin sorrise, provando a nascondere un certo imbarazzo più a se stesso che al padre, prima di ammettere che sì, aveva avuto ospiti. Gli raccontò di Mina, di come si era presentata senza alcun preavviso, di come le ore erano volate, tanto da indurlo a invitarla a cena.
«Mi ha stupito» ammise, grattandosi il cuoio capelluto. Il padre lo osservò qualche secondo, cercando di capire cosa confondesse tanto il figlio. Paul conosceva i Ramon, aveva avuto a che fare con Carlos, aveva sentito parlare di Eva, aveva conosciuto Nadia. Erano brave persone, ne era certo. Intrappolati da troppi anni in quei personaggi voluti dalla società, ma brave persone. E, ne era certo, anche Mina era una brava ragazza.
«Cosa ti ha stupito?» Colin alzò le spalle. Non sapeva cosa rispondere, non sapeva nemmeno lui cosa davvero l'avesse tanto scombussolato. Forse, era semplicemente Mina. Le sue contraddizioni, il suo detestarlo a scuola. Il pomeriggio precedente, tra le mura di quella casa, seduti a terra mentre un piccolo tavolinetto li divideva, aveva conosciuto un'altra persona. Un'altra Mina. Quindi, chi era in realtà?
«Ieri ha mangiato. Di gusto» disse, semplicemente. Il padre lo guardò, un po' spaesato. Il sopracciglio destro inarcato in un gesto che Colin riconobbe come suo. Senza che il padre aggiungesse altro, il ragazzo continuò: «Non mangia mai, papà. A mensa, a pranzo, non mangia nulla. Prende una mela, se la rigira tra le mani, dà un morso e la lascia lì. È così dal primo giorno. Ieri, per la prima volta, l'ho vista mangiare. Di gusto!» Paul continuò a guardare il figlio, mentre una fiera ammirazione si fece spazio in lui. Quel ragazzo, quello splendido ragazzo, così saggio e attento, era suo figlio. Una nota di disappunto rovinò, tuttavia, quel momento: non lo aveva cresciuto. Colin era così, e il merito non era suo. Era un bravo ragazzo grazie ai nonni, perché lui aveva avuto paura.
«Aiutala» rispose semplicemente. «Se pensi che abbia dei problemi, aiutala. Non lasciarla sola. Non te lo chiederà, ma ne ha bisogno, ne sono sicuro. E tu sembri preso» Colin annuì. Era d'accordo col padre, sapeva che Mina aveva bisogno di aiuto. Ne era convinto dal primo momento, ma la paura di essere troppo invadente lo aveva bloccato da subito. E, forse, ancora un po' lo rallentava. Aveva anche pensato di parlarne con Micol, ma Mina era un tabù, all'amica non piaceva parlarne, forse perché si sentiva impotente tanto quanto Colin.
«Ne vale la pena?» chiese di getto, leggermente impaurito. Il padre sorrise dolcemente, annuendo convinto.
«Ne vale sempre la pena» rispose sicuro. «Prendi me e tua madre. È andata male, ma rifarei tutto altre mille volte. L'ho amata come mai in vita mia, e lei è riuscita a migliorarmi, nonostante tutto.» Colin alzò appena un lato della bocca, a mo' di sorriso. Non aveva mai sentito il padre parlare così della madre. Non aveva mai visto amore tra i genitori. Odio sì, tantissimo e mai nascosto. Dentro di sé, sapeva che i due in qualche strano modo si erano amati, tanto da mettere al mondo un figlio, ma la certezza che gli diede il padre, la certezza di essere nato dall'amore, nonostante il dopo, riuscì a riempire quel cuore, da sempre chiuso e disilluso, di una gioia che Colin nemmeno conosceva.
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Moonlight
RomanceNella piccola cittadina di Moonlight i contrasti sono all'ordine del giorno: ricchi e poveri, centro e periferia, city e the shadow. Due realtà distinte, che faticano a convivere ormai da anni. Mina Ramon, diciassettenne bellissima e piena di talent...