Capitolo 3. Civico 18.

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Devo dire che come inizio niente male, bagaglio quasi smarrito a parte, chi l'avrebbe detto che mi sarei ritrovata in macchina con uno sconosciuto a bordo di una bella cabrio.

Ho potuto fare sin da subito un tour della  città comoda senza alcun sforzo e che dire della guida a destra, oh mamma che strana.

Arriviamo all'ostello dopo circa 20 minuti e come diceva Simon non aveva un gran aspetto ma non mi demoralizzo, prendo le mie valigie ed entriamo.

Arriviamo all'accettazione e ci accoglie un ragazzo molto silenzioso e particolarmente strano, mi chiede il mio nome e cognome e mi chiede di compilare il foglio di registrazione.

Mi ferma Simon e chiede cortesemente se prima potessi vedere la stanza, il ragazzo non batte ciglio e saliamo in camera.

Non sapevo cosi mi aspettava, in effetti le foto non corrispondevano alla realtà; la moquette era in parte staccata, la doccia era incrostata e c'era una puzza di chiuso pazzesca.

Non sapevo come dire che non ero interessata alla stanza sia per l'inglese sia per la vergogna, Simon capito il mio disaggio si intromette e dice che la stanza non gli sembrava come quelle delle foto del sito e dice che ce ne saremo andati.

Grazie al cielo, mi ha salvato per la seconda volta.

Usciamo dall'ostello e Simon mi guarda ridendo "ora sei convita?" "CONVINTISSIMA" rispondo.

"Bene allora vieni con me, ti porto io da un mio amico che affitta stanze nei suoi appartamenti, tranquilla ti faccio fare un buon prezzo" "Oddio non so proprio come ringraziarti" dico.

"Allora andiamo dal mio amico per lasciare le tue cose, poi però andiamo a berci un caffè cosi mi racconterai del tua meravigliosa città e mi spiegherai meglio perché sei venuta qui, mi ringrazierai cosi" saliamo in macchina e ce ne andiamo.

Arriviamo in un quartiere residenziale di Londra, pieno delle classiche case inglesi proprio come nei film con Hugh Grant. Simon si ferma davanti al civico 18 "eccoci arrivati, questa sarà la tua casa, dico tua perché per ora non ci sono altri coinquilini, vieni entriamo"

Suoniamo al campanello e ci apre un altro ragazzo che a primo impatto sembra il fratello maggiore di Ed Sheeran.

"Ehi ciao amico" dice Simon "...ciao S. come è andato il viaggio?" "Benone grazie, ti presento Aurora una ragazza che ho conosciuto in aeroporto non posso dirti perché si trova qui a Londra ma so che le servirebbe al più presto un alloggio e ho pensato chi meglio di te" finisce con un sorriso a 3253 denti "...naturalmente devi fargli un bel prezzo vista l'amicizia che ci lega"

"Intanto piacere, sono Alex." mi porge la mano "... sarei felicissimo di aiutarti" gli interrompo "...aspettate aspettate dipende se posso permettermela, io non ho nemmeno un lavoro devo ancora cercarlo e trovarlo, devo vedere se ho abbastanza risparmi"

"Tranquilla" dice Simon "...per l'affitto se ne parla a fine mese vero amico? per il lavoro ti posso aiutare io se vuoi. So che alla caffetteria della mia università cercano un aiuto cuoco. Certo non è un lavoro a 5 cifre ma almeno è un inizio che dici?"

"Dico che sarebbe perfetto" rimango stupita "...bene allora domani andiamo insieme in università e ti accompagno alla caffetteria va bene?" "D'accordo mio salvatore" ridiamo insieme.

Alex e Simon mi aiutano a prendere tutti i bagagli dalla macchina e li rientriamo in casa.

E' una casa meravigliosa, ha una vetrata grandissima che da direttamente sul giardino, una sala da pranzo grandissima con una cucina altrettanto grande.

La mia stanza è perfetta pieno di ogni comfort, un bagno in camera e un letto matrimoniale.

Come promesso io e Simon siamo andati a berci qualcosa e devo dire che mi manca tanto la mia Italia, il cappuccino che ho preso assieme a Simon non sapeva per niente di cappuccino, però in compenso sono in ottima compagnia.

Il tempo è volato in un attimo sono già le 21, Simon mi propone di andare a mangiare qualcosa assieme per continuare la nostra chiacchierata ma rifiuto vorrei solo tornare a casa, sistemare le mie cose, farmi una doccia ed andare a letto.

Simon non insiste, mi riaccompagna a casa e ci salutiamo "ciao bellissima Aurora" dice con un velo di imbarazzo e io naturalmente arrossisco "Ciao Simon e grazie per tutto" mi dirigo verso la porta di casa e mi fermo "...grazie anche per il complimento dolce Simon" mi guarda e mi sorride come solo lui sa fare. 

Chiudo alle mie spalle la porta.

Chiudo alle mie spalle la porta

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Ed ecco la mia casa.

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