Capitolo 8. Ora sei al sicuro

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Apro gli occhi e inizio a gridare "SAM NO, ALLONTANATI, NON TOCCARMI, TI PREGO, TI PREGO" le mie grida si sentono in tutto l'isolato, sento dei passi correre verso di me, si spalanca la porta ed entra una persona, credo sia il ragazzo che mi ha soccorso, non lo vedo perché ho lo sguardo fisso al pavimento.

"Stai tranquilla, ora sei al sicuro. Stai serena, non può toccarti nessuno. Non sei più in pericolo" mi dice abbracciandomi stretto stretto.

Continuo a singhiozzare, a tremare e a cercare di calmare il respiro ma non riesco.

Inizio a capire che non si tratta di un incubo dopo circa 5 minuti.

"Shh! Shh! Shh! sei al sicuro, sei a casa mia. Sei svenuta poco dopo che sei entrata nel mio giardino. Tranquilla è tutto finito" continua ad abbracciarmi..

Mentre mi parla mi guardo intorno e realizzo che aveva ragione, non ero più a casa di Sam.

D'istinto mi viene da stringerlo a me "Grazie, grazie, grazie" scoppio nuovamente a piangere.

"No, no, no non piangere ti prego. Devi stare calma. Ora sei al sicuro."

"Promettimi di non lasciami da sola, ti prego" allento leggermente l'abbraccio, non riesco a staccarmi completamente "Lo prometto su ciò che tengo di più, il mio cane Willow" spalanco gli occhi, l'ultima frase mi ha riportato alla realtà. 

Non poteva essere vero, provo a cercare conferme in quella stanza, ed eccola lì una foto che mi fa realizzare che non era un sogno; ebbene si sono proprio a casa sua, sono a casa di Tom Felton.

"No no aspetta, non puoi essere veramente tu." dico incredula, alzo lo sguardo e lo vedo "oddio sei proprio tu." Tom accenna un sorriso con un filo di disagio "Beh si sono proprio io".

"Devo andare, sicuramente Simon mi starà cercando"  volevo lasciar fuori dalle mie problematiche una star del cinema, Simon sarà arrivato e mi aiuterà.

Cerco il cellulare per chiamarlo ma non lo trovo da nessuna parte "perdonami il disturbo vado davvero" mi alzo dal letto e mi rendo conto di essere ancora in intimo -  "...ultime 2 cose e poi non mi vedrai più - potresti prestarmi un pantaloncino e una maglietta, te li restituisco non appena incontro il mio amico e a proposito del mio amico, hai visto il mio cellulare? Lo avevo con me" Tom mi fissa e tace inizialmente.

"Ehm non credo sia la scelta giusta andare via" mi dice "Non posso includerti in questa situazione, non me la sento proprio" affermo scuotendo la testa "Invece devi e potrai opporti quanto vuoi ma anche se mi chiamo Tom Felton non ti farò affrontare tutto questo da sola" "e poi ti ho fatto una promessa, me lo hai chiesto tu di non lasciarti da sola e odio non mantenere le promesse".

Non sapevo che dire, ero in grossa difficoltà "Fatti aiutare ti prego" mi dice appoggiando i due palmi delle mani l'uno contro l'altro "Non voglio lasciarti da sola, è Tom che te lo chiede non Tom Felton l'attore".

"Ma perché devi farti carico di questa cosa, non voglio danneggiarti" "Basta decido io, rimarrai qui tutto il tempo che servirà per risolvere tutto quanto" si alza, apre l'armadio  mi da un pantaloncino e una maglietta "Fatti una doccia, rilassati - io ti aspetto giù e risolveremo insieme questa cosa" mi sorride e se ne va.

Rimango scioccata da quello che era appena successa, decido di obbedire a Tom e vado a farmi una doccia, mi vesto velocemente e scendo al piano di sotto.

La casa di Tom è meravigliosa, molto rustica ma allo stesso tempo stile inglese: parquet di legno, mobili bianchi  e alcuni in vimine, ci sono molte poltrone anche quelle bianche in pelle e in vimine.

Appena scendo al piano inferiore non riesco a trovare Tom da nessuna parte. Ad un tratto però sento un grido "NO WILLOW NO! VIENI QUI" e nel giro di pochi secondi mi ritrovo con le zampe di Willow sulla mia maglietta "Perdonami" esclama Tom "Willow a cuccia, seduta! Altrimenti ti porto fuori" "Ma non preoccuparti, la trovo tenerissima" dico accennando un sorriso.

"E' un vero tsunami però non saprei che farei senza di lei, è la mia ancora di salvezza" "Vieni sediamoci in veranda ti preparo subito un thè".

La veranda di Tom è il paradiso in terra: piena di piante esotiche, in fondo ci sono anche alcuni alberi da frutto. "Ecco tieni, è bollente" mi porge un tazzone "...è un thè molto buono per chi ha bisogno di rilassarsi" "Ti ringrazio, non so proprio che dire".

"Non devi pensare a nulla, prima bevi questo thè poi mi racconterai tutto quanto. Ripeto ora sei al sicuro e soprattutto non sei più sola"

Si siede insieme a me e iniziamo a parlare.

Si siede insieme a me e iniziamo a parlare

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𝑻𝒊𝒆𝒏𝒊𝒎𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒂𝒏𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora