Capitolo 29. Ricordi

352 25 35
                                    


"Ora si parte" mette in moto e partiamo.

E' tutto così bello, lui è così bello mi sembra di sognare. Dopo 5 minuti Tom accosta e mi dice di bendarmi gli occhi, la sorpresa iniziava proprio da quel momento "Non devi scoprire dove stiamo andando" obbedisco e mi bendo gli occhi "tranquilla ti terrò la mano per tutto il tempo del viaggio" ripartiamo.

Dopo un po' di tempo, non saprei indicare il tempo preciso, inizio a percepire i rumori del traffico, saremo sicuramente a Londra "Manca poco, un altro po' di pazienza" mi dice.

"Bene sto parcheggiando, siamo arrivati" provo a togliermi la benda "EH NO! Questa la devi tenere. Aspetta ora vengo ad aprirti la portiera" lo sento scendere e aprire la mia portiera.

"Eccomi. Dammi la mano, ti aiuto a scendere dalla macchina" stranamente la sua mano era fredda e tremolante "Eccoci, ora ti porto io, fidati" mi dice "Non farmi cadere" ridiamo insieme.

Camminiamo per poco tempo, riesco a sentire solo il rumore dell'acqua, come se stessimo al mare "1 minuto e siamo arrivati" mi dice.

Continuo a non percepire rumori, solo degli echi lontani di macchine  "Perfetto, rimani ferma qui NON TI MUOVERE! Ti dirò io quando dovrai toglierti la benda"

Saranno passati secondi ma a me sembrano secoli "Ok puoi aprire" mi dice - apro gli occhi e mi trovo in una terrazza piena di piccoli igloo illuminati da piccole luci, affacciavano sul Tamigi, lo riesco a capire per il Big Ben alla mia sinistra. 

Davanti a me c'era solo lui, eravamo completamente soli, con un mazzo enorme di rose rosse commosso, vedevo contorcersi le sue labbra per trattenere l'agitazione.

Provo ad avvicinarmi ma mi ferma non appena faccio un passo "Ferma lì. Ho qualcosa da dirti prima" prende un foglio dalla sua giacca e sento iniziare "A Thousand Years" di Christina Perri in sottofondo.

Tom si schiarisce la voce e inizia a leggere:


"Ciao Aurora, sono Tom - ma credo lo avrai notato visto che sono a un metro da te.

Vorrei provare a ripercorrere le tappe fondamentali della nostra conoscenza."

Inizia ad avere gli occhi lucidi

Noi ci siamo conosciuti in modo molto strano e inusuale. 

Pioveva quel giorno e faceva un gran freddo, sembrava come se anche il cielo stesse soffrendo, era triste per e insieme a te.

Ti ho accolto in casa mia, ricordo ancora la prima volta che ti ho visto, sembravi una leonessa che voleva proteggere la bambina che aveva dentro di sé .

Le tue urla mi uccidevano. Sai Aurora quelle urla le ho sentite per ore non solo quando mi hai visto al tuo risveglio, hai gridato molte altre volte quando non eri del tutto cosciente, eri spaventata e angosciata.

Piange

Finalmente è arrivato il tuo risveglio, sempre grida all'inizio, grida che si sono calmate quando ti ho abbracciato forte tra le mie braccia.

Tu inizialmente non mi avevi riconosciuto, avevi persino paura di alzare lo sguardo, poi una volta realizzato chi fossi  per non darmi fastidio e problemi hai deciso di andartene, nonostante saresti stata sola una volta uscita da casa mia."

𝑻𝒊𝒆𝒏𝒊𝒎𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒂𝒏𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora