Capitolo 16. Insieme

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"...se-se-sei proprio tu?" chiedo "Si sono proprio io brutta st****a. Te la stai spassando?" rimango in silenzio "Ti ho fatto una domanda brutta tr**a! Te la stai spassando?" riformula la domanda "...co-co-cosa vuoi Sam?" chiedo con la voce tremolante "Voglio sapere se te la passi bene, sai io invece non me la passo affatto bene st****a, sono in fuga per colpa della tua denuncia di m***a, cosa credi che te la farò passare liscia eh?" dice gridando "Comunque mi hai chiesto cosa voglio vero? Bene voglio vendetta ma veramente tanta, ti farò pagare per tutto quello che hai fatto!" continua a gridare "Hai perso la lingua t***a? Non parli più? Ah no tu parli solo ai poliziotti, è vero".

Non sapevo cosa fare: tremavo, avevo paura e stavo per avere un attacco di  panico - volevo solo che smettesse di parlare ma sentivo solo le sue continue minacce e le sue urla.

Scoppio a piangere "...che fai piangi proprio ora? No, è ancora presto per piangere. So io quando farti piangere." si interrompe per 5 secondi "...ti saluto Aurora. Ciao, a presto" quando sto per chiudere la chiamata sento "Ah, che maleducato salutami il tuo cagnolino e il tuo amico Tom. Digli che verrò presto a trovarlo".

Sono immobile per terra con le spalle appoggiate al muro con il viso invaso di lacrime, ho gli occhi fissi nel vuoto.

Willow si accuccia affianco a me "Sa dove sono" mi ripeto in continuazione "Sa di Tom" "Devo avvisarlo".

Riesco a stento a digitare il suo nome nella rubrica, le lacrime mi impediscono di vedere lo schermo del cellulare -  ad ogni squillo sento accelerare il battito del mio cuore, passano 5 squilli e Tom non risponde "... perché non rispondi!" dico.

Sento la macchina di Tom entrare nel garage, gli corro incontro, apro la porta e lo abbraccio piangendo "Ehi! Ehi! Ehi che succede?" non gli rispondo e continuo a piangere "AURORA MI DICI CHE SUCCEDE?" alza leggermente il tono della voce.

Non riesco a pronunciare nemmeno una parola "Aurora mi sto preoccupando? E' successo qualcosa alla tua famiglia?" mi chiede poggiando le sue mani sul mio viso, scuoto la testa prendo fiato e gli rispondo "e-e-era" non riesco a parlare "Aurora entriamo dentro, vieni" mi prende per mano e rientriamo in casa.

Ci sediamo entrambi sul divano "allora dimmi che succede, anzi aspetta ti porto un bicchiere d'acqua"  entra in cucina e mi porta il bicchiere, si siede affianco a me e aspetta che finisca  di bere "stavo finendo di apparecchiare la tavola..." mi fermo "...ricevo una chiamata e corro a rispondere" mi interrompo di nuovo "Ok!" dice Tom "rispondo e...er-era Sam" 

Tom fa un balzo sul divano e spalanca gli occhi "SAM?" "MA CHE STAI DICENDO? COME FA A SAPERE IL TUO NUMERO DI CELLULARE? GLIEL'AVRA' DATO QUEL SIMON SICURO, DIAMINE!" abbassa il tono della voce "perché ti ha chiamata?" mi chiede "Ha detto che vuole farmela pagare per la denuncia" "Vendicarsi? SERIO? QUESTO E' UN FOLLE" cerca di moderarsi, non vuole farmi agitare più del dovuto.

"Cos'altro ha detto?" "Tom sa dove mi trovo" Tom mi guarda e tace "...s-s-sa dove ti trovi? Non è possibile. Dobbiamo chiamare Frank" si alza e si sposta verso la cucina "Ehi Frank, devi assolutamente venire qui a casa da noi..." tace "...come lo sai già?" aggiunge "...avevate il cellulare sotto controllo?" "Senti Frank a me non interessa ora, ho bisogno che tu venga qui ti prego, Aurora non è per niente tranquilla - ti prego" "Grazie Frank ti aspettiamo".

Tom torna da me e mi comunica che Frank sta arrivando, mi abbraccia forte e accarezzandomi i capelli mi ripete "Tranquilla, ora ci sono io con te".

Frank in 20 minuti è già a casa di Tom "Aurora, come stai?" "Ho tanta paura Frank. Non capisco come ha fatto a scoprire dove io mi trovassi, come ha fatto a sapere il mio numero di cellulare?"

"Sarà stato sicuramente Simon" dice Tom "non credo, non mi farebbe mai una cosa del genere" rispondo "vorrei tanto chiederglielo." dice Tom.

"Aurora prima di trarre conclusioni sbagliate dobbiamo verificare i fatti, chiameremo in centrale questo Simon e vedremo cosa ci dirà" "Mi raccomando non trattatelo male, sono sicura che lui non centri nulla" "stai serena Aurora" mi rassicura Frank.

"Ora torniamo a noi ragazzi, non potete più stare qui" "E dove possiamo andare?" chiedo "...in hotel?" aggiunge Tom "No nessun hotel - tu Tom non conosci nessuno che può farvi stare da lui per qualche giorno? Possibilmente una seconda casa inabitata" "...ci sarebbe la casa di Rupert, potrei chiedere a lui." "Rupert Rupert ?" chiedo "si proprio lui" si alza e prova a rintracciarlo.

"Bene, Rupert ci aiuterà. Possiamo andare lì subito" "Benissimo" risponde Frank.

Sto male, malissimo, ho completamente stravolto la vita di Tom, non doveva andare cosi - scoppio a piangere "scusami tanto Tom, maledico quel giorno che ho citofonato qui a casa tua. Lo so che non ti piace sentirtelo dire ma è cosi ti ho portato solo problemi da quando sono qui. Ora come ciliegina sulla torta dovrai anche cambiare casa per colpa mia. Ti prego scusami. "

Tom si avvicina a me, si china sulle ginocchia e si appoggia sulle mie "Ehi, non hai proprio nulla da scusarti, chi si dovrebbe scusare è chi ti ha fatto del male. Tu maledici quel giorno? io lo benedico invece; tu sai cosa ho passato e credimi non ero cosi felice e contento da tempo. Tu mi chiedi scusa. io ti dico GRAZIE. Sono felice di essere qui insieme a te. Ora prepara il borsone e andiamo. INSIEME" mi bacia sulla guancia, mi solleva prendendomi per le mani e mi abbraccia "Ti voglio bene Aurora".

 INSIEME" mi bacia sulla guancia, mi solleva prendendomi per le mani e mi abbraccia "Ti voglio bene Aurora"

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