Capitolo 4.Cambiamenti

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Ore 09:30 sono pronta e aspetto Simon nel disimpegno di casa. Simon dovrebbe arrivare a momenti. Fuori è una bella giornata stranamente visto che a Londra piove SEMPRE.

Ho deciso di vestirmi con un jeans stile anni '90, una maglietta bianca, il mio chiodo di pelle nero e le mie immancabili vans.

Sento un clacson suonare "E' Simon" dico, prendo il mio zaino, le chiavi e mi metto i miei occhiali da sole.

"Buongiorno Pizza e Mandolino" dice Simon "strano che non hai aggiunto anche MAFIA" dico "No vabbè non ti ci vedo come una mafiosa" afferma ridendo.

Mamma quanto adoro quella risata.

Il college  è poco lontano da Londra e lo trovo magnifico per ogni sua cosa, ci sono persino scoiattoli che circolano liberi nel campus.

Simon mi indica ogni singolo edificio fino ad arrivare alla famosa "caffetteria".

Entriamo e la trovo fantastica è proprio come me la immaginavo, proprio come viene rappresentata nei film.

Salottini marroni in pelle con tavoli  bianchi centrali, tantissimi quadri con foto in bianco e nero in cui è rappresentato il college, tutti appesi su delle pareti bianche.

Davanti a me il bancone per le ordinazioni e una grandissima vetrina piena di deliziosi dolci.

"Lo sai che in Italia io e la mia amica avevamo intenzione di aprire proprio un bar con questo stile, ma naturalmente le poche disponibilità economiche e la disoccupazione non ha aiutato ahimè" finisco accennando un filo di dispiacere sul mio volto.

"Io credo che saresti stata, anzi sareste state fantastiche. Però vedila dal lato positivo ora potrai riscattarti qui; certo non è proprio tuo ma potresti comunque fare quello che desideravi"

Ci avviciniamo al bancone delle ordinazioni e Simon chiede di Gerard il proprietario della caffetteria.

"...ehi Gerard come va? ti ho portato da Milano la cartolina che mi hai chiesto" "Grazie amico!" prende la cartolina e la mette in una mega bacheca in cui sono appese cartoline di tutto il mondo.

"Ti presento Aur-Aurora, una mia amica. Lei è in cerca di lavoro e siccome so che ti serviva un aiuto cuoco ho pensato di presentartela" "Piacere Aurea" dice Gerard Simon scoppia a ridere "...no amico è Aurora, anche io all'inizio sbagliavo a pronunciarlo"

"Allora Aurora dal nome si capisce che sei straniera, da dove vieni?" "Vengo da una cittadina vicino Roma."

"Italiana?" esclama entusiasta Gerard.

Dovreste vedere Gerard è un uomo di 60 anni tenero e gentile,  brizzolato con un grembiule bianco (oddio di bianco ne ha veramente poco visto che è completamente macchiato) e immancabile camicia scozzese.

"Beh se sei italiana sei assunta" dice "Gerard adora ogni singola parte dell'Italia ed ama la cucina italiana, lui prova a replicarla ma non ci riesce completamente. Magari potresti aiutarlo a perfezionarla"

"Certamente..." dico entusiasta "...ne sarei felicissima".

"L'unica cosa è che a volte nelle ore di estrema folla dovrai aiutare le ragazze alle ordinazioni qualora  dovesse essere assente qualcuno del personale di sala, come te la cavi con l'inglese?"

"Quello è l'unico problema, non lo parlo a livello di madre lingua, me la cavicchio. Diciamo lo capisco ma nel parlato qualche parola italiana scappa. Speravo di poterlo imparare qui sul posto."

Gerard arriccia il naso "l'aiuto io con l'inglese Gerard non preoccuparti" si intromette Simon.

"Va bene allora sei assunta cara Aurea ehm Aurora"

"Grazie mille signore" dico contenta "chiamami Gerard, inizi domani alle 7:30 puntuale"

"Puntualissima" confermo.

"A domani allora" ci saluta Gerard.

Usciamo dalla caffetteria e non so se fare i salti di gioia o abbracciare Simon, opto per la seconda opzione.

Pensavo tra me e me "ma che sto facendo" ed indietreggio subito dopo. 

"Scusami è l'euforia" dico "ma figurati non ti preoccupare, sono felice per te. Allora quando vogliamo iniziare queste lezioni di inglese? Io ho lezione dalle 11 alle 14 oggi dopo sono libero. Mi vuoi aspettare e torniamo a casa insieme?" mi chiede "Ok perfetto" rispondo "Ma a una condizione." e porgo il dito indice davanti al mio viso "...oggi dopo la lezione di inglese ti trattieni a cena, voglio ringraziarti per ciò che hai fatto e stai facendo per me" Simon mi fissa e non risponde "...non ci sono scuse e non puoi tirarti indietro, cucinerò italiano" solleva le spalle "...ok accetto ma solo se ti farai aiutare" - "Andata" e gli porgo la mano, Simon me la stringe per sigillare il patto.

Ci incamminiamo verso l'edificio in cui Simon dovrà fare lezione e ci salutiamo una volta arrivati.

Decido di aspettarlo seduta sul prato, ci sono un sacco di ragazzi che sono sdraiati a prendere il sole lo farò anche io.

Sono le 12:30 e ricevo un messaggio da Simon "...sei meravigliosa mentre prendi il sole italiana. Ho cambiato nomignolo hai visto?" mi sollevo di scatto pensando che fosse lì vicino a me ma non lo trovo. "Dove sei? Non ti vedo!" scrivo "Secondo piano, quinta finestra" alzo gli occhi e vedo una sagoma salutarmi, ricambio il saluto.

Sono le 14:10 e Simon puntuale arriva con un fiorellino che aveva raccolto poco prima dal prato.

"Tenga bella  italiana" "Grazie bel inglesino" dico arrossendo come al solito.

Prendo lo zaino e ci dirigiamo alla macchina.

Prendo lo zaino e ci dirigiamo alla macchina

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Vi presento Gerard 👨‍🍳👨‍🍳👨‍🍳

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