"Sei più tranquilla ora?" mi lascia andare e poggia di nuovo le sue calde mani sulle mie guance "Va meglio, grazie" mi asciuga le ultime lacrime "Bene allora inizia a preparare il borsone io ti aspetto qui, prenditi tutto il tempo che ti occorre".
Salgo al piano di sopra, apro l'armadio e prendo le cose che mi occorrono "Non dimenticare i documenti" mi suggerisce Tom dal piano di sotto "Presi" rispondo.
Dopo circa 20 minuti finisco di sistemare ciò che mi occorre, mi cambio e scendo al piano di sotto "Preso tutto?" mi dice Tom "...no mancano due cose" prendo il bigliettino che mi aveva scritto Simon con il suo numero e prendo una cornice con una foto che avevo messo all'entrata - siamo io e mia madre che ridiamo spensierate al mare.
"Dovrei chiamarla e raccontarle tutto, la telefonata di ieri con il tuo cellulare mi ha uccisa, stavo per crollare" "Non le posso mentire un'altra volta, già l'ho fatto ieri dicendole che avevo perso il cellulare, una cosa del genere non posso nascondergliela" "Lo farai quando ti sentirai pronta" mi accarezza la guancia "Hai ragione, abbiamo altro a cui pensare - quando avremo fatto tutto le racconterò cosa mi è capitato" prendo il mio borsone, usciamo e mi chiudo alle spalle la porta.
Ci sediamo in macchina e ci dirigiamo verso Epsom. Durante il tragitto non dico una parola, Tom ogni tanto sbircia il mio viso e poggia la sua mano sulla mia stringendola.
Arrivati alla centrale, Tom parcheggia, spegne la macchina e si volta verso di me "Arrivati Aurora, quando vuoi possiamo and-" lo interrompo "Andiamo sono pronta" apro lo sportello, scendo dalla macchina, raggiungo Tom e ci dirigiamo verso l'entrata - prendo la mano di Tom e gliela stringo forte, Tom senza staccare la sua mano dalla mia me la bacia "parlo io ok?" accetto muovendo la testa.
Entriamo in centrale e ci dirigiamo alla portineria "Salve, abbiamo un appuntamento con il detective Frank Carter" "Ve lo chiamo subito, siete?" chiede la poliziotta "Tom e Aurora, grazie" risponde Tom.
Frank scende subito e ci accoglie abbracciandomi forte "Come stai Aurora?" mi chiede "Sono un po' agitata" "Capisco" risponde Frank "...allora ragazzi venite con me andiamo nel mio ufficio".
Saliamo al terzo piano, prima porta a sinistra "Accomodatevi" ci sediamo alle due sedie davanti alla sua scrivania "...Aurora io stamattina mentre vi aspettavo ho deciso di avvantaggiarmi scrivendo una bozza della tua denuncia, tu rileggila e vedi se ci sono degli errori ok?" "D'accordo".
Inizio a leggere il testo della denuncia e ad ogni frase scritta affiora un ricordo di quella sera, inizio ad agitarmi ma penso alle parole di Tom e mi faccio coraggio "PAGHERA' AURORA PAGHERA' " mi ripetevo "DEVI ESSERE FORTE, BASTA SOFFIRE NE USCIRAI PIU' FORTE DI PRIMA" "NON SEI SOLA, CI SONO IO CON TE" "CIAO LEONESSA" stringo i pugni e continuo a leggere "Perfetta" dico una volta terminato di leggere "Bene, allora posso inserirla nel computer?" "Vai Frank, deve patire all'inferno quel maiale".
Tom mi guarda soddisfatto e mi stringe la mano "Bravissima" mi dice sottovoce.
Le pratiche per la denuncia erano interminabili ma dopo un' ora e mezza di firme e compilazioni di documenti era tutto fatto.
"Ragazzi ora dovrete andare all'ospedale per effettuare la famosa visita ok?" "Va benissimo Frank, grazie per tutto, davvero" "Vi tengo aggiornati sulle indagini ok? Lo prenderemo e lo faremo marcire in carcere Aurora vedrai"
Salutiamo Frank ed andiamo in macchina per la visita in ospedale "Aurora sono le 14:30 vuoi prima mangiare qualcosa?" "Magari dopo la visita" gli rispondo "...ma tu se vuoi qualcosa fermiamoci tranquillo" "No no mangeremo entrambi dopo la visita. - mezz'ora e siamo li ok?" mi dice Tom "perfetto".
Non ci impieghiamo nemmeno un minuto di più alle 15 eravamo al parcheggio dell'ospedale.
"Abbiamo quasi finito Aurora, questa sarà sicuramente la parte più difficile ma se può farti forza ed aiutarti sono qui con te e per te" "Grazie Tom, non sai nemmeno il grande aiuto che mi stai dando" mi abbraccia "Andiamo e finiamo questa storia".
Scendiamo dalla macchina e come alla centrale raggiungiamo l'entrata mano nella mano.
"Salve sono Aurora Bellini, ho appuntamento con la dottoressa..." mi fermo e cerco il foglio che ho dovuto compilare per richiedere la visita "...Lee" dice Tom anticipandomi "Si proprio lei" risposi "In fondo al corridoio, quinta stanza a destra, subito dopo le macchinette. Avviso io la dottoressa, sedetevi e aspettate che vi chiami".
Superiamo le famose macchinette e ci sediamo aspettando che la dottoressa esca dal suo studio.
Vedevo Tom diverso, più agitato ed irrequieto, non faccio in tempo a chiedergli cosa avesse che la dottoressa Lee pronuncia il mio cognome "...signorina Bellini?" "si eccomi" rispondo "prego, può entrare" ci alziamo e quando stiamo per entrare la dottoressa blocca Tom "No lei non può entrare, solo la paziente" Tom si immobilizza "Tom stai tranquillo, starò bene...davvero" "Qualsiasi cosa grida e io entro" mi dice sottovoce "Come mi dici sempre tu?" "...andrà tutto bene" mi risponde "Ecco esatto andrà tutto bene" "Ti aspetto qui, non mi muovo" "Va bene" ci abbracciamo ed entro nello studio.
La visita è durata parecchio, per non parlare dei tanti documenti che ho dovuto compilare e firmare; sentivo i passi di Tom andare avanti e indietro "Avrà consumato il pavimento" dice la dottoressa riferendosi a Tom.
Uscita dalla stanza Tom si alza dalla sedia e mi abbraccia a lungo "E' andata tutto bene?" "...non ho gridato quindi si è andata bene" dico ridendo "ero in ansia" mi risponde "Questa parte è finita, speriamo si conclude presto anche la restante" "Con Frank al comando si concluderà prestissimo vedrai" mi accarezza il viso "Andiamo a casa, ordiniamo qualcosa da mangiare e ce la facciamo portare lì" ci incamminiamo verso l'uscita e torniamo a casa.
Tom ora è più tranquillo, lo vedo molto più sereno mentre torniamo a casa.
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𝑻𝒊𝒆𝒏𝒊𝒎𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒂𝒏𝒐
RomantikUn amore nato per caso. Nessuno dei due se lo aspettava. Tom famoso attore. Aurora ragazza che lascia il suo paese, l'Italia, per trovare lavoro in Inghilterra. (Dovrete avere un po' di pazienza, Tom non comparirà subito ma alla fine del 7' capito...