Capitolo 7.Aiuto

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Pioggia. Freddo. Era questo che riuscivo a percepire.

Cosa è successo ieri? Aspetta ma questa non è la mia stanza. Dove mi trovo?

Mi alzo di soppiatto. Che fine ha fatto il mio pigiama. Ho un martello automatico in testa. Mi rivesto ed ancora confusa decido di uscire da quella stanza e recarmi verso la mia.

Entrata in camera mia mi siedo sul mio letto intatto. 

Non riesco a ricordare cosa è successo, ho solo ricordi vaghi - ricordo che ero a bere una camomilla davanti al camino con Sam.

Aspetta è vero ero con lui ieri sera. Mi alzo e corro in bagno, mi metto davanti allo specchio e noto delle macchie rosse sul mio collo, mi apro la camicia del mio pigiama e noto che queste macchie sono sparpagliate per tutto il resto del mio corpo.

Le sfioro con le mie dita e pian piano iniziano ad affiorare i ricordi della scorsa notte.

Inizio a piangere con lo sguardo fisso nello specchio, le lacrime continuano a scendere in quantità esorbitante non riesco a controllarle.

Ora è tutto chiaro finalmente, Sam ha abusato di me contro la mia volontà.

Rimango a fissarmi allo specchio per 30 minuti, non riuscivo a reagire, rimanevo ferma lì.

Dopo la famosa mezz'ora ferma davanti allo specchio inizio a percepire l'odore del suo disgustoso profumo, mi viene un attacco di panico.

So di essere da sola in casa con lui, Simon è uscito presto stamattina e ieri sera ho sentito Kate chiedergli un passaggio per il lavoro.

Corro a chiudermi a chiave e mi fiondo sotto la doccia, dovevo togliermi quel profumo da dosso.

Strofinavo a più non posso il bagnoschiuma contro la mia pelle, dovevo togliere quell'odore che mi dava la nausea.

Rimango sotto la doccia 15 minuti, esco e continuo a pensare a quello che è successo, non riesco a fare niente sono spaventata, non riesco ad affrontarlo.

Mi ripeto per tranquillizzarmi "sono chiusa in camera mia e non può succedermi nulla."

Non riesco a calmarmi, ho i flashback che mi passano davanti gli occhi come treni in corsa.

Sento un rumore provenire dal salone, sarà Simon aveva detto che sarebbe tornato subito.

Provo a spiare dalla finestra ma non vedo la sua macchina. 

E' Sam, inizio a sudare freddo, sa che sono sveglia, mi verrà a cercare di sicuro.

Inizio a non riuscire a respirare, apro la finestra per respirare meglio ma niente inizio di nuovo ad avere un attacco di panico.

"Aurora, bellezza sono io" è Sam " perché ti sei chiusa dentro? Dai su apri la porta" " VATTENE BRUTTO MAIALE, COSA MI HAI FATTO IERI?" grido a squarciagola " Ci siamo divertiti" dice "SIAMO? DAVVERO? STAI SCHERZANDO? MI HAI VIOLENTATA IERI. FAI SCHIFO"

Silenzio. Sento i passi di Sam allontanarsi. Se ne è andato penso. Spio di nuovo dalla finestra, non lo vedo.

Ad un tratto sento i suoi passi essere sempre più vicini " Aurora apri la porta" chiede particolarmente calmo " TE LO SCORDI MAIALE" "Va bene l'hai voluto tu" risponde.

Cosa significa questa frase? "L'HAI VOLUTO TU " in che senso?; non faccio in tempo a ragionare sul significato della frase che sento inserire nella serratura una chiave.

Cazzo sta entrando con la chiave di riserva, sento cadere sul pavimento la chiave della mia stanza e i giri che avevo fatto per chiudermi dentro.

Si spalanca la porta. Sono terrorizzata. Mi ripetevo "devo scappare da qui, devo riuscirci." Sam era sempre più vicino a me, mi avvicino sempre di più al comodino e al momento giusto afferro un lume e glielo tiro in testa. 

Sam si accascia, esco dalla stanza, corro al piano di sotto prendo il mio cellulare ed esco di casa urlando per strada chiedendo aiuto.

Ero in intimo al freddo e sotto la pioggia.

Correvo velocissimo, non sapevo dove andare nessuno sentiva le mie forti urla. "Qui sono tutti a lavoro" mi ripetevo, non c'è nemmeno una macchina parcheggiata. 

Sento in lontananza gridare il mio nome "Aurora dove sei?" è Sam che cerca di trovarmi.

Ero terrorizzata ma continuavo a correre. Dopo circa 500 m vidi una casa con una macchina parcheggiata dove si intravedevano delle luci accese.

Avevo trovato la mia via di salvezza, inizio a correre a più non posso per raggiungerla.

Iniziai a suonare al campanello ripetutamente e allo stesso tempo gridavo  "AIUTO SONO IN PERICOLO, VI PREGO AIUTATEMI UN UOMO MI STA INSEGUENDO"

Iniziavo a non avere più le forze, mi iniziavano a cedere le ginocchia, mi appoggiai al cancello della casa e quando stavo proprio per cadere in terra il cancello si aprì - entrai, chiusi subito il cancello alle mie spalle e mi accasciai in terra.

Non avevo più le forze, riuscivo a sentire la pioggia incessante cadere su di me, sentivo anche delle voci che pian piano diventavano sempre più incomprensibili "...che succede?" "Ehi stai bene?" "Willow allontanati" mi si avvicina un uomo con dei splendidi occhi azzurri e capelli biondo scuro "Stai tranquilla ora ci sono io. MATT AIUTAMI A PORTARLA DENTRO!".

Persi subito conoscenza.

Persi subito conoscenza

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