Capitolo 11. Dove sei stata?

455 26 4
                                    


Apro gli occhi, i raggi del sole hanno già invaso la mia stanza, mi volto verso il comodino e vedo dalla sveglia che sono le 10:00, spalanco gli occhi "Le 10??? ma quanto ho dormito?" mi chiedo.

Sento delle voci provenire dal piano di sotto "saranno già svegli, è meglio che vada" - mi metto la felpa che mi aveva prestato Tom il giorno prima, mi sciacquo il viso, mi sistemo i capelli e scendo.

"Ecco lo sapevo l'abbiamo svegliata" dice borbottando Matt "scusaci tanto Aurora non volevamo" aggiunge "ma non mi avete svegliata, state tranquilli. Ragazzi sono le 10 di mattina, sono 10 ore che dormo - era anche ora che mi svegliassi" 

"Che ti preparo per colazione?" mi domanda Tom "...colazione inglese o colazione internazionale?" "Ehm opterei per quella internazionale grazie" dico ridendo con una faccia mezza preoccupata e disgustata vedendo mangiare Matt uova, bacon e salsicce.

"Succo o un bel tazzone di caffè?" "...è possibile un caffè e latte?" chiedo ridendo "andata" mi risponde Tom "vai pure in veranda, ti porto tutto io, ho comprato dei croissant scegliti quello che più desideri"

Mi siedo in veranda e che dire anche alle 10 di mattina totale relax, chiudo gli occhi e mi faccio trasportare dal vento leggero presente in quel momento "dormito bene?" mi domanda Tom - apro gli occhi e gli rispondo "benissimo, quel thè è miracoloso compreso il cioccolatino, grazie per il bigliettino" dico bisbigliando "Figurati" mi risponde un poco imbarazzato.

Tom si siede vicino a me e si assicura che io mangi senza nemmeno lasciare una briciola del mio cornetto.

"Aurora ci siamo sentiti con Frank e ci ha detto che possiamo passare quando vuoi, l'unica cosa è che non abbiamo considerato che tu non hai i documenti con te" "Verissimo, ho lasciato il mio passaporto a casa a Londra, dovrei passare a prenderlo" dico "...allora visto che dovremo passarci mi preparo un borsone per portare via le mie cose, almeno quelle principali, e ne approfitto anche per cambiarmi" "Beh effettivamente non puoi andare con i vestiti di Tom" dice ridendo Matt "Tu fai con calma quando sei pronta andiamo ok?" "possiamo andare anche ora, ho finito di fare colazione" "Perfetto come preferisci" mi dice Tom.

"Aurora aspetta un secondo" mi ferma Matt "dimmi pure" "come farai ad entrare se non hai le chiavi di casa con te?" "Tranquillo, ci sono le chiavi di scorta nascoste in un vaso" gli rispondo

Salgo in camera, mi lavo i denti, mi cambio e dopo 15 minuti sono pronta. "Pronta!" esclamo "Perfetto andiamo allora".

Entriamo in macchina e partiamo per Londra "Indirizzo?" "Verney street,civico 18".

Come ricordavo non ci è voluto molto tempo, imbocchiamo la strada e Tom inizia a rallentare "E' quella casa lì bianca" parcheggia al lato opposto della strada, scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso casa. 

Apro il cancelletto di casa e mi ritrovo Simon seduto sugli scalini, mi corre incontro e mi abbraccia "Ehi ma che fai?" grida Tom "Ma cosa vuoi?" risponde Simon -  prima che gli animi si accendino mi intrometto tra di loro e poi dopo mi avvicino a Tom "Simon che ci fai qui?" gli chiedo "Sono impazzito per cercarti, quando sono arrivato a casa di Sam non c'eri e nemmeno Sam, che fine hai fatto?" decido di interromperlo e di chiedergli di entrare, non volevo raccontare tutto in mezzo ad una strada.

Trovo la chiave nel vaso, entriamo e faccio sedere Simon in salone, io e Tom ci sediamo al divano di fronte.

"Tu non sai nulla quindi Simon?" chiedo "...cosa dovrei sapere scusa?" mi risponde "da quanto tempo non vedi Sam?" si intromette Tom "dalla sera prima che scomparisse - posso sapere cosa è successo?" non riesco a parlare, Tom mi prende la mano e inizia a raccontare tutto a Simon.

"Cosa?" "...no è impossibile non ci credo, non può essere!" sentendo le parole di Simon Tom cambia espressione, inizia ad essere rosso in volto "cosa credi cretino che quei lividi se li sia procurata da sola? Ma che amico sei? lasciarla da sola con degli sconosciuti? Ti ha chiamato chiedendo aiuto - tu dove eri eh bel maschione? L'ha violentata per tutta la notte e tu non sei riuscito ad accorgertene?" ha il sangue negli occhi "Tom ti prego calmati" gli dico trattenendolo mentre sbraitava verso Simon.

Simon rimase impietrito "...Aur-Auro-Aurora mi dispiace, sono scioccato, non credevo fosse capace di tutto questo" "Invece l'ha fatto pensa che bell'amico che hai" lo interrompe Tom "Ora che farai?" mi domanda " Simon mi dispiace ma dovrò denunciarlo".

Simon china il capo e non esprime alcuna parola "Posso esserti d'aiuto?" mi chiede "Dovevi esserci prima caro, ora ci sono io" si intromette nuovamente Tom "non sta a te decidere, guarda che anche se sei una star del cinema non mi fai paura" "ragazzi finitela vi prego" cerco di interrompere la discussione "...comunque Simon come dice Tom so già cosa fare, mi aiuterà lui, ma grazie per il pensiero."

Simon si tranquillizza e mi abbraccia "scusami ancora" "...beh se per ora non ti serve aiuto vi lascio, qualsiasi cosa chiamami" "ho perso il mio cellulare, scrivimi su un foglio il tuo numero, ti chiamerò se ho notizie. Grazie per esserti preoccupato" "figurati splendore" mi abbraccia di nuovo "a presto" apre la porta e va via.

"Tutto bene?" mi chiede Tom "no Tom. ho tanta paura" rispondo scoppiando a piangere "Ehi, no no non dire così, vedrai che andrà tutto bene" mi abbraccia forte "...Simon non sa dove si trova Sam e se mi sta cercando? Non sai come gridava l'altra mattina, era un pazzo, non desiderava altro voleva solo che io tornassi da lui, come se fossi di sua proprietà, come se una volta tornata da lui mi aspettava un castigo" Tom mi guarda fisso negli occhi, stringe il mio viso in lacrime tra le sue mani "Piccola e dolcissima Aurora puoi star certa che se quel essere prova solo ad avvicinarsi a casa mia non tornerà a casa integro" mi dice "Ecco questa è un'altra cosa che mi terrorizza, se scopre dove mi trovo e ti dovesse far del male? Non potrei mai e poi mai perdonarmelo" dico continuando a piangere "...non succederà mai stai tranquilla" si interrompe "...e poi non siamo soli, abbiamo lo tsunami  Willow ricorda" accenna una risata che mi contagia, sposta le sue mani dal mio viso e mi abbraccia forte "Andrà tutto bene"


Grazie Tom ⭐

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Grazie Tom ⭐

𝑻𝒊𝒆𝒏𝒊𝒎𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒂𝒏𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora