capitolo 61

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<<cosa ci facciamo qui? >>
lui cammina ignorandomi
<<guarda che parlo con te >> dico, lui si ferma e sbatto contro la sua schiena.
alzo gli occhi al cielo e mi guarda
<<questo era il posto preferito di mia sorella>>
faccio una faccia stupita, ha una sorella?
<<hai una sorella? >>
<<è morta per una malattia quando aveva 5 anni>>
<<oddio>> dico mettendogli una mano sulla spalla con fatica per la sua altezza
<<già, non solo tu hai una vita incasinata>> dice acido
<<nessuno ha detto che sono l'unica >>
alzo le mani sedendomi a terra, lui fa lo stesso
<<adesso rispondi alla mia domanda>>
faccio no con la testa, vedo delle guardie armate che girano per la spiaggietta del lago
<<li vedi? >> sussurro
<<facciamo finta di niente>>
<<non funzionerà, ci riconoscono>>
lì vedo guardare di qua venendoci incontro e lo bacio mettendomi su di lui, mi tiene salda con le mani sui miei fianchi.

sentiamo le guardie passarci a fianco
<<fate i bravi ragazzi>> dice sorridendo
<<certo>> faccio una voce civettuola e se ne vanno
guardo Stephen che mi sta guardando intensamente
<<cosa c'è >> chiedo
<<niente>> distoglie lo sguardo e mi alzo da lui ma mi ritira giù
lo guardo confusa e alza le spalle
<<metti che tornano >>

mi sa un po' di scusa

sono seduta sulle sue gambe ma siamo in un silenzio imbarazzante
<<se non vuoi raccontarmi di lui raccontami altro, so che non ti fidi di me ma ormai siamo un gruppo quindi devo conoscerti >>
non ha tutti i torti, sento una sensazione strana...

inizia a piacerti?

no, certo che no

<<anche io avevo una sorella piccola che è morta, per colpa di mia madre è stata investita ma ha dato tutta la colpa a me >> dico dura
<<perché ha dato la colpa a te? >>
<<perché si, mia madre era una prostituta e mi drogava, non le importava niente di me assolutamente niente. >>
<<era? >>
<<è morta, ho pagato un sicario dopo che lei mi ha minacciata e voleva anche i soldi. Me ne ha fatte passare troppe, sono pure stata rapita per i suoi debiti>>
<<e tuo padre? ho sentito che è morto>>
<<si beh lui l'ho ucciso io>>
<<perché? >>
quante domande che fa, non capisco il suo interessamento
<<nah ora tocca a te>>
<<cosa vuoi sapere? >>
<<perché dici che non sai amare? >>
<<ho amato una sola volta e sono stato tradito per tutta la relazione, mi usava soltanto per i soldi ma non mi amava davvero, da lì ho provato odio per tutte le ragazze le usavo soltanto per il sesso, sia chiaro non ho mai obbligato nessuna ma poi dopo averle scopate le cacciavo>>
rimango in silenzio, so cosa vuol dire essere usati e traditi
<<e tu perché non sai amare? >>
<<insomma guardami >> faccio una risata amara
lui mi guarda confuso
<<nessuno vorrebbe un giocattolo rotto, una rosa con troppe spine o come mi hanno definita una bomba ad orologeria e una psicopatica mafiosa>> continuo
<<io non vedo niente di cio>>
lo guardo pensando stesse scherzando ma ha uno sguardo serio, troppo serio.

qui le cose cambiano

nessuno l'ha mai detto, mi vedevano tutti nello stesso modo a parte Aleksandr, Aleksey, Tom, Dimitri e Olivia.
lo guardo con una scintilla, mi prende da dietro la testa e mi tira contro le sue labbra, ma è un bacio strano non solo di eccitazione come il primo ma è più lento quasi....

è bellissimo

no è solo un bacio

convinta

ci stacchiamo e rimaniamo con la faccia vicina
<<non sei la pecora nera, non so cosa hai passato ma c'è una ragione se sei così >>
<<io non sono come le altre ricordatelo >> dico
<<lo so>>
mi alzo, lo stesso fa lui e ce ne andiamo.

arriviamo a casa mia e vedo Adrian con un occhio nero e il naso sanguinante, Aleksey è incazzata nero, corro verso di lui e cerco di calmarlo
<<ei ei, guardami, calmati >> lo abbraccio e ricambia
<<Alexa >> dice sospirando
mi stacco da lui e guardo Adrian fredda.
<<cosa gli hai detto? >> chiedo calma
ma faccio solo finta, in questo momento voglio solo rompergli la testa
<<niente, siete tutti fuori di testa>> dice
<<ho chiesto cosa gli hai detto, ricordati chi è il capo Adrian >> alzo la voce e tiro fuori la pistola girandola tra le dita
<<rispondi>>
nessuno fiata e lo vedo deglutire
<<ti ricordo che sono una bomba ad orologeria, ti ricordi le tue parole? >> chiedo cattiva

STEPHEN'S POV

eccoci qua, la sua vita è un casino mai tregua da quando sono con lei... o meglio con loro

mmh con lei eh

stai zitto tu

in casa c'è una situazione agghiacciante, il suo amico almeno sembrava suo amico è sanguinante e sta dando di matto, non si capisce nulla è tutto un enigma

<<ti ricordo che sono una bomba ad orologeria, ti ricordi le tue parole? >>chiede fredda con la pistola in mano
ecco chi l'ha detto
sono tutti in silenzio, molti lo guardano male vedo Olivia che ha portato indietro Lily e Jasmine, vedo anche che Felix se n'è andato

menomale non lo sopporto

<<non ho detto niente, siete tutti dei bambini, se si nomina Aleksandr andate fuori di testa crescete cazzo. Non so ma vi sembra normale che ogni volta bisogna finire così? io non vi capisco, siete tutti degli psicopatici non solo tu>> non finisce la frase che gli arriva uno schiaffo
<<non osare parlarmi così >> adesso non è più Alexa l'amica ma si comporta da capo
<<se do un ordine quello deve essere svolto senza proferire parola, a me sembra di averti ordinato più di una volta di non. parlare.di.lui. non mi sembra difficile da capire>> puntualizza
<<voi non volete sentire le cose come stanno, siete degli illusi che pensano che non parlandone si possa risolvere la cosa>>
<<Adrian stai zitto cazzo>> ringhia Tom, Alexa alza la mano come per dirgli di non dire niente
<<ripeto, forse non ti è chiaro, il capo qua sono io e se io voglio che si venga fatta una cosa si fa e basta>> urla
<<mi avete rotto il cazzo, davvero tutti>> fa un passo ma Alexa carica la pistola e glie la punta addosso.

cazzo è furiosa

<<diventerai mangime per i vermi se non stai fermo>> ringhia lei, hanno tutti la bocca spalancata e sono preoccupati...

ALEXA'S POV

odio chi parla di Aleksandr più di quanto odio quelli che mi chiedono di lui

<<adesso siediti sul divano >> dico
lui fa come ho detto e mi piazzo davanti a lui
<<adesso dimmi cosa devo fare con te? ucciderti o toglierti il potere e la protezione, sai penso potresti finire in prigione>>

Aleksey viene da me e mi appoggia la mano sulla spalla.
<<vice capo cosa consigli>> gli chiedo
<<ucciderlo sarebbe più facile per lui, ma pensa vivere senza la tua protezione>> dice
<<la nostra siamo un gruppo, ma non si scherza con me>>
<< e tu hai sfidato troppo la mia pazienza>> bene
<<sarai bandito dalla mafia non potrai fare affari e nemmeno partecipare agli eventi, vivrai senza protezione e tornerai in Russia appena potrai>>
<<adesso esci prima che io cambi idea>> lui se ne va sotto lo sguardo deluso di tutti e lancio la pistola a terra.

<<stai bene? >> mi chiede Olivia
<<una favola, da adesso nessuno dovrà più sfidare la mia autorità altrimenti farete la sua fine, avete capito? >> chiedo
<<SI>> ricevo un si di massa e annuisco

la sera siamo tutti sul divano a far finta di niente che beviamo la birra
<<Tom mi spiace ma dovevo>> gli sussurro all'orecchio
<<lo so hai fatto bene>> mi sorride
<<cambiando discorso cosa c'è tra te e James >>
<<niente>> alzo le spalle
<<indagherò >> ghigna

la serata finisce con ognuno a casa loro mentre Jasmine rimane qua con Dimitri.
ad un certo punto vedo la porta di camera mia aprirsi e spunta Olivia
<<non riesco a dormire, posso rimanere? >>
annuisco
<<lo sai che mi fido di te vero? >> chiedo
<<non ti tradire mai io, sei la mia migliore amica>>
<<anche tu >> dico
e ci addormentiamo.


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