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Capitolo 45

Siamo davanti alle macchine in attesa di calmarci tutti quanti

<pensate che possano essere stati quelli dell'altra volta? > chiede Adrian
<si per forza ce l'avevano con Alexa >
<dobbiamo capire chi sono>
<nessuno di voi li ha mai visti?>
Continuo a sentire loro che parlano ma non intervengo, continuo solo a pensare.

Quando ha detto puttanella, l'ha sottolineato, accento russo, occhi scuri, pistola con una M incisa sopra.... Ci sono
Prendo una sigaretta dal pacchetto, accendendola entro in macchina.
Vedo i loro sguardi perplessi

<salite ora. > dico dura, la mia voce è tagliente e gelida
<che succede? >
<muovetevi o me ne vado>
Salgono ognuno sulle loro macchine tenendo i posti di prima.

Dobbiamo andare a ucciderlo o lo farà lui

Lo so benissimo grazie

Parto andando ai 200km
<Alexa che cazzo succede> chiede mio zio
<fate silenzio porca puttana> ormai è la rabbia che parla

Furono tutti in silenzio per il viaggio ma quando arrivammo a casa non fu più così...

<bene vi spiegherò velocemente, Marko, si mio padre sta cercando di ucciderci, anzi di uccidermi includendo voi per farmi del male. Tutto ciò perché io ho ucciso mia madre e ho quasi ucciso lui. >
Dico frettolosamente
<figlio di puttana> dice Oleg
<Alexa non fare niente ci penso io, entro stasera morirà >
<vengo con te, mentre voi> indico i ragazzi
<vi dovete chiudere in casa, non aprite a nessuno nemmeno a me perché stanotte non torno, chiamate anche Matt e Felix in modo che anche loro siano al sicuro ok? >
<ok> dicono

Mentre loro chiamano Matt e suo fratello, io mi armo per mettere fine alla vita di un essere così repellente da far venire il vomito a tutti.

La rabbia non mi sta passando e questo offusca tutto, ma non posso permettermi di lasciar vivere un verme che tenta di uccidere sua figlia, non sono perfetta lo ammetto ma è colpa loro.

<<Oleg, dobbiamo muoverci>>
<<l'ho appena rintracciato, si trova al Joyland park a 10km da qui>>
<<vicino, troppo facile>>
le cose facili non mi piacciono, lui ci sta aspettando
<<non dobbiamo fare niente di avventato >>
<<infatti dobbiamo ucciderlo>>
<<sei sicura è tuo padre>>
<<non lo è >> dico dura
<<preferirei stessi dietro le quinte è una cosa tra me e lui>>
<<e se ti uccide? >>
<<farò in modo di sopravvivere >>
<<credo in te ma fai attenzione >>
<<mi importa solo di ucciderlo >>
arriviamo a destinazione, il parco è spento quindi non c'è nessuno in vista.

scendiamo dalla macchina e mi fa cenno di andare, a passo spedito con la pistola in mano entro nel parco.
<<paparino dove sei? >> cantileno
<<ma brava sei proprio furba, sei appena caduta nella mia trappola >>
ancora non lo vedo sono in mezzo alla piazza e lui non c'è, si nasconde.

<<esci fuori e discutiamone>> dico
<<sono dietro di te>>
mi giro ed è lì con la sua pistola alzata puntata verso di me
<<quindi è così, vuoi uccidere tua figlia >> rido
<<oh andiamo davvero credi che io ti abbia mai considerata mia figlia? >>
sento la rabbia ribollirmi nelle vene
<<no hai ragione in fondo qui quello pazzo sei tu, sai dietro le sbarre staresti bene. già ti ci vedo con la tuta arancione e le manette>>rido
<<puttana, se io andrò in prigione farò di tutto per farti andare anche a te>>
<<c'è una piccola differenza Marko, è che io sono intoccabile classificata come mafiosa, tu invece sei classificato come un fuoriclasse dei Novikov o meglio la rovina, lo scarto >> ringhio
spara un colpo senza colpirmi ma non mi muovo di un centimetro.

<<vedi un'altra differenza ora che mi viene in mente è... che se tu morissi a chi mancheresti? beh l'unica era tua moglie la puttana che è morta quindi mi chiedo chi piangerebbe sulla tua tomba se ne tua figlia ne tuo fratello ti vogliono bene? >> ringhio ancora
<<beh siccome tu hai tante persone che piangerebbero per te, facciamolo>> fa per spararmi ma mi sposto e non mi becca
<<ahia ahia mancata>>
<<che ne dici se la facciamo finita una volta per tutte eh? >>
alzo la pistola e sparo 1,2,3 volte ma un colpo parte anche a lui prendendomi il braccio

<<Alexa >> urla mio zio
<<sto bene solo un graffio, mi ha preso di striscio>>
mi avvicino al corpo di mio padre steso a terra e lo fisso per un po'
<<ei andiamo? domani verranno a prenderlo e sarà su tutti i giornali, se ci vedono qua è un casino>>
annuisco e seguo Oleg fino alla macchina, salgo e stiamo in silenzio.

<<come stai >>
<<come sempre>>
fa per dire qualcosa ma rimane in silenzio
<<ci vediamo domani>>
<<si>>
scendo dalla macchina e busso in casa.
ormai è mattina quindi l'unica cosa che voglio fare è una bella dormita
<<Alexa >>
Aleksey mi apre e mi abbraccia, ricambio il suo abbraccio e mi lascio confortare dalle sue braccia. non diciamo niente, anche perché non saprei cosa dire e lo sa, lo sa bene quindi mi prende in braccio e mi porta in camera.
<<sei ferita? >>
<<solo al braccio ma è un graffio>>
prende il disinfettante e una benda e mi medica la ferita.
<<tieni prendi la felpa, cambiati e dormiamo >>
ho bisogno di lui per questo, perché non ha bisogno che io parli
mi cambio e ci mettiamo nel letto.
<<vieni qui >> mi avvicino e mi abbraccia, coccolandomi finché non mi addormento.

TOM POV'S

entro nella stanza di Aleksey ma non c'è, provo nella stanza di Alexa e li vedo lì abbracciati o meglio lei rannicchiata come per proteggersi.

non so cosa sia successo ieri sera ma ho come l'impressione che Marko sia morto e che Alexa dormirà tutto il giorno.
almeno so che sta bene, bene è un parolone ma è viva e basta per ora.

scendo e vedo alcuni ragazzi già svegli e preoccupati
<<ei hai saputo qualcosa? >>
<<è in camera sta dormendo e penso che lo farà tutto il giorno >>
<<sta bene? >>
<<sembra >>
<<Aleksey dov'è >
<<con lei>>
bussano alla porta e prendo la pistola dal tavolo.
mi avvicino alla porta e guardo dallo spioncino è Oleg
apro la porta

<<ei Alexa? >>
<<dorme >>
<<bene >>
<<che è successo ieri sera>>
<<ha ucciso suo padre >>
<<sta ragazza ha un fegato che fa paura>> dice Matt
<<ma non sta bene, ho visto il suo sguardo spegnersi di nuovo non perché le dispiacesse ma perché era anche lui parte della famiglia>>
<<adesso è con Aleksey? >>
<<si l'ha aspettata tutta la notte>>
sorride
cazzo Oleg che sorride è inquietante
<<bene io allora passo più tardi>>
si gira per andarsene ma sentiamo qualcuno scendere dalle scale

ed eccola lì che scende con indifferenza e ancora stanchezza addosso, seguita da Aleks
<<ciao a tutti>>