capitolo 38

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Mi blocco un attimo prima di continuare a far da mangiare e inizio a scartare i regali.
Trovo collane costose, orologi, vestiti costosi...
C'è un ultimo regalo anonimo e nel bigliettino c'è solo scritto, con affetto.
Lo apro e trovo una collanina... è quella di Aleksandr.
Non so se io stia di più per uccidere qualcuno o per svenire, mi cade la scatola dalle mani e essendo un Po pesante causa un rumore che attira l'attenzione di tutti loro.
Corrono da me e Aleksey mi abbraccia cercando di capire il regalo, lo vede e rimane scioccato.
Prende la scatola da per terra e la scaraventa contro il muro, facendo così anche con la sedia che si rompe.
«Aleks calmati, ei» lo abbraccio cercando una soluzione per entrambi.
Olivia ha le mani sulla bocca scioccata e sembra sul punto di piangere
«chi cazzo te l'ha regalata eh?»
«è anonimo, c'è solo scritto con affetto»
« proprio adesso che stavi andando avanti, devono sempre rovinare tutto. Aspetta fammi vedere la calligrafia» gli mostro il bigliettino
«è mio padre. Figlio di puttana io lo uccido.»
« Aleks fermo, adesso calmati ci andrò a parlare io. Sono scioccata quanto te, adesso mangiamo però.»
Annuisce

Togliamo tutte le carte dei regali e mangiamo in silenzio Arkell e Olivia sono zitti e Aleksey non so in che mondo parallelo sia.
Mi suona il telefono e c'è un numero sconosciuto, mi alzo e mi chiudo in soffitta.
-si?-
-Alexa ciao -
-akim, sei impazzito?-
-volevo farti un regalo diverso dagli altri, pensavo ti piacesse-
-non è vero volevi fare un dispetto a me e a tuo figlio -
-in realtà volevo farvi una sorpresa, Alexa se non va bene buttalo ma non restituirmelo-
-perché? Akim - stacca la chiamata c'è qualcosa che non va prendo una pistola a caso ed esco dalla soffitta.
«ragazzi ci vediamo dopo, non uscite di casa»
« Alexa dove vai» chiudo la porta senza dare spiegazioni
Cerco di localizzare la chiamata e vedo che è solo a 10 minuti da qui, vado spedita verso questo posto ma sembra tutto abbandonato. C'è una casetta lo vedo di sbieco parcheggio la macchina lontano ma non troppo e mi dirigo lentamente verso la finestra secondaria .

La apro con un coltellino ed entro, mi guardo intorno e non vedo nessuno tranne un unica stanza chiusa, ci entro e vedo Akim legato.
«sei impazzita cosa ci fai qui?» sussurra
«e tu cosa ci fai qui?»
«mi hanno reso una trappola quel regalo non te l'ho fatto io, sono stati obbligato»
« chi ti ha portato qui?»
«Alexa vai via io me la caverò»
«o no dolcezza non ti lascio qui»
Mando un messaggio a mio zio e ai ragazzi di venire a questa posizione con scritto rinforzi
«dimmi chi sono»
« tuo fratello e il figlio di Samuel Davis »
«Aveva un figlio?»
«si Alexa e volte ucciderti quindi vai via»
«no Akim non ti lascio qui» sento dei passi e mi nascondo dietro a un palo sporgente dal muro
«ecco a te il cibo » gli lanciano il piatto per terra
Oddio che nervoso ma come fa ad essere calmo
«siete solo dei bambini, lei non verrà»
«per il padre dei suoi "fratelli" farebbe di tutto» parla Peter
«è qui che vi sbagliate, io ho sempre trattato male i miei figli e lei lo sapeva e mi odiava come mi odia adesso» non hai tutti i torti ma non ti odio ora
«e invece lo farà o morirai» gli punta la pistola alla testa Davis
«giù le armi» tiro fuori le mie puntate alle loro teste Peter la punta su di me
«scacco matto e adesso liberalo ce la vedremo noi 3»
«scordatelo stronzetta »
« e invece lo farete» ecco Oleg
«ciao zio»
«ciao nipote» spariamo a entrambi cercando di non ucciderli ma il mio colpo troppo preciso ha preso in testa Davis uccidendolo.
Mi avvicino ad Akim e lo slego, sono arrivati anche Aleksey, Arkell e Matt.
Aleksey si avvicina e abbraccia me e poi il padre, rimango allibita come il padre ma poi lui ricambia.
Li lascio solo e mi avvicino a mio zio
«che gli farai ora?» dico notando che aveva ammanettato suo nipote
«non mi piacciono i traditori, tu sei una testa di cazzo ma almeno sei vera. Lo sistemerò.»
«grazie zio»
«di nulla nipote » tutti escono di scena tranne io e Arkell
« tutto bene?»chiedo
«dovrei chiederlo io a te»
«si tut...»
«no non mentire»
«devi sapere che non ho avuto una bella infanzia»
«non m'importa »
«non interrompermi»
«da piccola venivo drogata, violentata e picchiata dai miei genitori. Mia madre era una prostituta e mio padre un drogato alcolizzato. Mio zio Oleg era il sommo mafioso in Russia e quindi sempre molto indaffarato andavo da lui poche volte come da mia zia, lei si chiamava Kira, l'ha uccisa mio padre perché lei voleva proteggerli, sapeva ciò che mi facevano e non le andava bene. Poi ho conosciuto Aleksandr, il fratello di Aleksey, io e lui eravamo come gemelli nessuno ci poteva separare, eravamo disposti a proteggerci per sempre, fin da quando eravamo bimbi, crescendo non ci siamo mai separati, si a volte litigavamo pesantemente ci lanciavamo vasi, pentole,coltelli,ci picchiavamo ma mai stati separati per più di 2 ore. Ai Petrov è morta la madre, il padre Akim è anche lui un mafioso rispettabile, solo che ha sempre disprezzato i figli per questo l'ho sempre odiato. Io sono sempre stata fredda, apatica, acida ma con Aleksandr no riusciva a tirare fuori il meglio di me. Poi a 15 anni eravamo nella gang di Josh e venne ucciso per salvarmi da Samuel Davis che uccisi di conseguenza. Quando è morto sono morta anche io con lui, sono caduta ancora di più di prima nell'alcool e nella droga, non parlo di canne. Ho sempre allontanato tutti, mi importava solo di lui e di rivendicarlo. La causa dei miei incubi è la sua morte, io non esisto senza di lui. È sempre stato troppo importante e ogni volta ogni festeggiamento io l'ho sempre saltato, perché lui non c'era più.»
« adesso sai.»
« tu e Aleksandr stavate insieme?»
«no ma eravamo solo noi due e ci capivamo solo con gli sguardi come fossimo gemelli»
« cazzo Alexa, non voglio vederti ridotta così, mai per favore»
« sto bene . Ma ho paura di non essere capace di farti del male »
«ei stai tranquilla. Io ti voglio per come sei»
Mi abbraccia e sprofondo nelle sue braccia.

Siamo finalmente a casa, ormai si è fatta sera e ordiniamo le pizze per cena , Arkell è tornato a casa e rimaniamo solo io, Olivia e Aleks.
« come ai vecchi tempi?»
« alcol, cibo e film?»
«si» gridiamo tutti

Mi arriva un messaggio da Arkell
-a domani-
Rispondo
-a domani-
E mi godo la serata insieme ai miei amici.

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