capitolo 49

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<<lo ucciderò >> ringhia Tom
<<cazzo cazzo cazzo>> sbuffo frustrata
<<state tutti bene? >> chiedo guardandoli uno per uno
annuiscono tutti
<< se volete tornate pure a casa, rimango io qua con Victor, soprattutto voi>> indico i genitori
loro annuiscono e vanno a casa dopo averlo salutato.
mi siedo sulla sedia e  guardo i ragazzi come per incitarli ad andarsene
<<io rimango con te>> dice Olivia
<<no sei più al sicuro a casa mia, li ho i miei uomini che vi aspettano e poi almeno fai da padrona per loro>> indico James e Lily
Archie sa com'è fatta la casa quindi sa come orientarsi
<<su andate voglio stare da sola>>
<<sei sicura? >>chiede Dimitri
<<si>> sibilo dura
<<ragazzi andiamo>> Aleks fa uscire tutti

finalmente sola non soppartavo più nessuno, entro nella stanza di Vic e mi metto sulla sedia a guardarlo, uno stato di malinconia che mi toglie il respiro mi assale e devo mandare giù la saliva più volte per tornare a respirare normalmente.

odio queste situazioni, non ho il controllo della situazione e mi viene voglia di spaccare tutto quando non ho il controllo.
sono sicura che questa notte non chiuderò occhio, non dopo quello che è successo con Sergio il padre di Adrian e Tom.
prendo il telefono e scrivo a Tom

-Tom -
-dimmi-
-mi porti una canna? -
-arrivo-

attendo con ansia il suo arrivo anche se penso che ci metterà 10 minuti, poso la testa sulla gamba di Victor, aspetto con la pistola da una parte e la faccia dall'altra che cerca di non chiudere gli occhi

sento la porta aprirsi, mi accorgo di essermi addormentata e apro gli occhi di scatto puntando la pistola alla porta, vedo James alzare le mani

<<oddio>> sbuffo ma sono  sollevata
<<ti ho portato quello che hai chiesto>> mi porge la canna
<<che ho chiesto a Tom >> preciso prendendola
<<hai intenzione di stare qui tutta sola? >> si siede su un'altra sedia presente nella stanza
annuisco accendendo il mio spinello
<<scordatelo rimango anch'io >>
aspiro una grande quantità di fumo per non agitarmi ancora di più per la stronzata appena detta, io non lo voglio qui

io si

io no e decido io

noiosa

<< scordatelo tu>> soffio fuori il fumo
<<sei stanca, se ci sono anch'io è maggiore protezione per lui e poi puoi riposarti>>
<<riposati tu>> dico acida
lui sbuffa e cala il silenzio mentre io attendo che si stufi e che se ne vada.

sono le 2:00 am e ancora non se n'è andato, sbuffo frustrata
<<cosa sbuffi mmh? >> dice distraen dosi dal guardare il telefono per guardare me male
<<niente>> alzo le spalle
<<donne>> scuote la testa
<<come? >> strillo allibita
<<siete tutte uguali>>
<<senti chi parla>> rido anche se rido per non rompergli il collo e farlo stare zitto per sempre
<<mi stai dicendo che le donne sono meno complessate dei maschi? >> stavolta dice lui allibito
<<stai dicendo il contrario? >> serro gli occhi in due fessure
alza le spalle e io gli occhi al cielo cosa che lo fa sorridere
<<non fa ridere>>
<<perché alzi sempre gli occhi al cielo? >>
<<che domanda è? non lo so ogni cosa che mi infastidisce o che è scontata o che mi annoia o... >>
<< si si ho capito>> dice stoppandomi
alzo gli occhi al cielo
basta è un ossessione ormai

hanno ragione diventerai strabica

fatti gli affari tuoi

sono affari miei se poi appaio brutta agli occhi degli altri

ci mancavi solo tu che mi facessi alzare gli occhi al cielo, sembro una pazza

ormai si sono fatte le 4 a.m tra litigate e discorsi senza senso, e ora sto facendo riposare James mentre guardo il telefono che è sotto carica, scorro un po' la home di Instagram e mi metto a ridere, cercando di non svegliarlo, per delle stronzate

inutile dire che alla mattina mi sono addormentata tenendo la mano di Victor messa tutta in una posizione strana e scomoda.
sento qualcuno toccarmi la spalla ripetutamente
<<hai intenzione di svegliarti? >> dice James
<<fai fare a me >> questa è la voce di Olivia
<<ho portato il mc>>
apro gli occhi di scatto e vedo un sacchetto pieno di cibo solo per me, voglio sbavare

le faccio un sorriso e apro la busta annusandone quel magnifico odore di fritto.

diventerai obesa

stupida coscienza

richiudo la busta per aspettare che arrivi pranzo, anche se con il fuso orario mi sento molto sballata come orario dei pasti.
<<siete tutti qui? >>
<<si>>
mi alzo stiracchiandomi, mi rendo conto di essere ancora vestita leggere e mi viene un brivido

<<non hai freddo vestita così? >> chiede Olivia vedendomi rabbrividire
<<abbastanza >>
nel frattempo sono entrati tutti nella stanza mentre io mi avvolgo nella coperta datami ieri dall'infermiera
all'improvviso entra l'infermiera e noi scattiamo
<<извините, ребята, я не хотел вас пугать, я просто хотел сообщить вам, что если в течение 1 недели он не проснется, нам придется выключить>> (scusate ragazzi non volevo spaventarvi, volevo solo informarvi che se entro 1 settimana non si sarà svegliato dovremo staccare la spina)
<<Я не позволю ему>> (non glie lo permetterò) ringhio minacciandola
arrivo quasi faccia a faccia con lei ma un braccio mi trattiene
<<она сумасшедшая, если считает, что судьба моего друга ограничена одной неделей, действительно, она знает, что я ей говорю, что, пока я не решу Алексу Новикову, он не уедет отсюда.>>
(è pazza se crede che il destino del mio amico abbia un limite di una settimana, anzi sa cosa le dico, che finché non lo deciderò io Alexa Novikov lui non si muoverà da qua.)
la minaccio puntandole un dito contro
<<calmati principessa >> dice James tirandomi indietro
lo spingo indietro per staccarlo e Tom intima all'infermiera di uscire.

me ne fotto del pranzo e apro la busta del mc, il cibo mi calma forse anche più del fumo, do un morso al panino e mi perdo nel suo fantastico gusto.
<<sei sempre la solita>> ridono loro
alzo gli occhi al cielo
ok, basta devo smetterla
<<dopo ti accompagno a casa Alexa >>
<<cosa? no rimango qui>>
<<vai almeno a farti una doccia e a metterti qualcosa di pesante >>
<<si ok questo si>> dico continuando a mangiare il mio delizioso pranzo

dopo siamo andati tutti a casa tranne Tom e Adrian che stanno la per controllare e finalmente io vedo casa mia
<<oh casa dolce casa>> urlo ammirandola di nuovo
<<quanto mi sei mancata>> sussurro con un pizzico di malinconia
questa era la casa dei sogni di Aleksandr che avevamo iniziato a costruire insieme, l'hanno finita 1 anno dopo che è morto, non l'ha mai potuta vedere.
<<vi siete già scelti la camera? >> chiedo ai ragazzi
<< si, ma sono tutti così cupi i colori delle stanze? >> chiede Lily ridendo
<<ringraziate che non siete in camera mia allora, a proposito è off limits camera mia>>
<<agli ordini capo>> gridano tutti coro strappando un sorriso compiaciuto, scuoto la testa e mi dirigo in doccia...


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