"Quindi ti sei divertita con mio cugino?" domanda una Mad visibilmente su di giri.
È da quando le ho raggiunte al parcheggio del campus, con il fiatone e i capelli all'aria, che sia lei che la rossa al suo fianco non hanno fatto altro che pormi domande su domande.
Devo ammettere che la cosa all'inizio non mi e dispiaciuta. Insomma, ero convinta che una volta raggiunte mi avrebbero staccato la testa a morsi quindi mi è andata più che bene, ma ora, che la situazione è calma, le continue domande minuziose che mi stanno facendo mi stanno mettendo in imbarazzo.
Per carità, non mi dà fastidio condividere con loro le mie esperienze, qualsiasi esse siano, ma sapendo che il ragazzo di cui stiamo parlando è proprio il cugino di Mad la cosa mi fa sentire a disagio, per non parlare poi della quantità di dettagli che stanno cercando di tirarmi fuori dalla bocca.
"È stato bello sì" mormoro, fingendo di osservare con interesse i vari vestiti appesi sullo scaffale.
Sento le guance andare a fuoco e sono sicura che se ne siano accorte anche loro.
"Ma quindi lo avete fatto o... " ghigna maliziosa la rossa al mio fianco non staccandomi nemmeno per un secondo gli occhi di dosso.
Al solo sentire quelle parole percepisco l'imbarazzo colorarmi non solo le guance questa volta, ma l'intero volto.
"Possiamo cambiare discorso?" le supplico dedicandogli ora la mia totale attenzione.
Vergogna.
Ecco cosa sto provando in questo momento.So che in realtà è una cosa stupida da parte mia. In fin dei conti, non c'è nulla di male in quello che mi stanno domandando lo so. È solo che... Spesso mi imbarazzano già i soli pensieri che faccio su di lui. Figuriamoci esprimerli a voce.
"Vedi Clare... " inizia a dire divertita Mad afferrandomi a braccetto. "La mezz'ora che siamo state ad aspettare il tuo arrivo al freddo e al gelo in qualche modo ce la dovevi ripagare" scherza divertita scompigliandomi i capelli già arruffati di loro.
L'umidità di dicembre è il male per il mio mosso.
"Ho imparato la lezione" ammetto seriamente traumatizzata.
Mai più saltare un appuntamento con le ragazze in cambio di qualche ora in compagnia del tatuato, mi appunto mentalmente mentre schiacciata tra quelle due matte lasciamo il negozio di abiti maschili e ci avviamo nel fulcro del centro commerciale.
Sollevata rilascio un sospiro, per poi, con occhi a cuoricino guardarmi intorno.
La grande cupola in cristallo sopra le nostre teste permette di poter scorgere il cielo buio, il quale a causa della stagione già è costellato di stelle nonostante siano appena le cinque e mezza.
Il vetro è ricoperto da tante piccole palline colorate di rosso, così come i muri bianchi sono cosparsi qua e là di neve finta per non parlare poi dell'enorme albero che hanno montato all'ingresso.
Tutto in questo posto grida "Buon natale" e la cosa non potrebbe farmi più piacere.
Amo l'atmosfera natalizia: dalle decorazioni stravaganti alle canzoni gioiose."Non vedo l'ora che arrivi il venticinque" inizia a dire Kate, stregata come me dalla tanta meraviglia che ci circonda. "Ho voglia di passare un po' di tempo con la mia famiglia"
"Anch'io torno a casa" incalzo contenta.
So già che tutto ciò che ho qui a new York mi mancherà, soprattutto Chris non lo nego, ma ho così tanta voglia di rivedere la mamma.
Abbiamo sempre passato il nostro tempo insieme. Sono cresciuta praticamente insieme a lei. Ci siamo abituate a stare insieme e anche se non me lo ha mai detto so che le manco tanto. Era abituata ad avermi in casa, a sentirmi cantare la sera tardi o a vedermi saltare sul divano in preda all'euforia. Io e lei, insieme, davamo vita a quella casa e sono certa che ora che non ci sono è tutto così silenzioso. Le manca un pezzo, così come a me ne manca un altro.
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Heal Me
Romance* SOSPESA* Troppe volte si tende a giudicare una persona dall'apparenza, dal suo modo di fare ma anche da cose molto più stupide come per esempio dal modo di vestire, di parlare, di camminare. Certo tutte queste cose formano l'immagine di una person...