Capitolo 3

6.3K 280 191
                                    

"Finalmente" esclama Kate, nel momento in cui si stravacca in maniera poco femminile sul divanetto della gelateria, ma d'altronde come darle torto.

Abbiamo passato tutto il pomeriggio a passeggiare per le trafficate strade di New York, visitando negozi e a scattando foto perché secondo le testuali parole di Mad una città meravigliosa come la grande mela è tutta da scoprire ed io concordo pienamente dato che, secondo me la bellezza di questa città non ha eguali. Il problema sorge nel momento in cui lei, ce la vuole far scoprire in un pomeriggio solo, facendo diventare la cosa abbastanza traumatica e sfiancante. È proprio questo il motivo per cui ora, né io né Kate ci sentiamo più le gambe.

"Ti odio" dice Kate sorseggiando la sua granita al melone, come se in questo momento fosse la sua unica ragione di vita.

"Tanto lo so che non è vero" ride la mora "E poi Clare mi adora"

"Convinta" ghigno, portandomi alla bocca un cucchiaino di gelato al cocco.

"Quello sempre" mi fa l'occhiolino prima di scoppiare a ridere.

"Ridi ridi... Questa te la faccio pagare" la fulmina la rossa, cercando in tutti i modi di trattenere il sorriso che, involontariamente cerca di spuntargli sulle labbra.

"Ma dai vi ho anche offerto il gelato" mette un finto broncio.

"Era il minimo" fa l'altezzosa la rossa, spostando subito dopo l'attenzione ad un cameriere due tavoli più avanti.

"Cosa guardi?" chiede a quel punto Mad, accorgendosi che ormai l'interesse di Kate si è spostato su qualcos'altro.

"Che gnocco" commenta lei.

"Ed è tutto merito mio. Se non vi avessi portate qui, ora non vi stareste rifacendo gli occhi con quella visone" si vanta Mad bevendo il suo frappè al cioccolato.

"È un dio greco" aggiunge Kate sul punto di sbavare.

"E sì non è male" dico nel momento in cui forse, essendosi accorto di tre paia di occhi puntati addosso, si volta a guardarci per poi regalarci un sorriso mozzafiato.

Con gli occhi ancora puntati sul cameriere prendo il telefono che ha iniziato a vibrare nella borsa.

Com'è andata? Ci sono ragazzi carini? 

Leggo il messaggio e ancor prima di vedere il mittente so già di chi si possa trattare.

Mamma.

Sei sempre la solita, comunque è andato tutto bene, ora sto visitando la città con Madison e Kate. Dopo ti chiamo e ti racconto.

Invio riposandolo poi in borsa.

Ho preferito omettere il fatto che qui, i ragazzi carini non mancano e che proprio in questo momento ne ho uno davanti. Meglio evitare il terzo grado per telefono, perché so che la mamma, quando vuole, sa diventare peggio di un agente segreto della CIA.

Riporto la mia attenzione alle due ragazze di fronte a me notando che, in assenza del cameriere da poter spogliare con gli occhi, hanno ripreso a battibeccare tra loro.

"Comunque sbaglio o sei stata tu a proporre di fare un giro per la città?" le ricorda Mad sfoggiando un sorriso di chi sa di avere la vittoria in tasca.

"Touché" alza le mani Kate, roteando gli occhi al cielo consapevole che questa volta non può ribattere in alcun modo.

"Quindi sono perdonata?" chiede facendo gli occhi dolci.

"Per me sì" alzo le spalle puntando poi lo sguardo sulla rossa.

"Kate?" la guarda Mad aspettando una risposta.

Heal MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora