Capitolo 32

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Pensavo di averla scampata.

Oh sì lo credevo davvero. Quando ieri sono tornata nella mia stanza e ho visto che dentro di essa non c'erano né Madison né la rossa ho tirato un sospiro di sollievo.

Non sono mai stata una che si tira indietro di fronte ad una conversazione, anzi, sono dell'idea che bisogna affrontare ogni cosa di petto senza rimandare ed è così che io ho sempre fatto. Ma ieri, quando ho messo piede dentro quella stanza e ho visto che era vuota ho provato così tanta gioia che ho creduto davvero che forse non sempre è così.

Ho pensato che si può rimandare una questione, un discorso, e solo ora ho capito quanto io mi sbagliassi visto che mi sono ritrovata alle otto di mattina, allo Starbucks con una tazza di caffè fumante sotto il naso per parlare di una cosa che avrei già dovuto chiarire.

"Strano" dice Kate puntando gli occhi su di me che in tutta risposta inarco un sopracciglio non capendo.

"Hai preso un caffè invece di qualche succo di frutta e questo è molto strano" afferma scioccata.

"Adoro il succo ma questo non vuol dire che io debba bere solo quello" le faccio notare poggiando le mani fredde sulla tazzina di caffè cercando di riscaldarle almeno un po'.

"Touchè" alza le mani in segno di resa, prima di portarsi la tazza di cappuccino alle labbra.

Restiamo qualche minuto così, in silenzio.

Dopo un po' guardo Mad al mio fianco continuare a girare il cucchiaino nella sua tazza di caffè con fare meccanico persa in chissà quale pensiero.

"Hey" la richiamo poggiandole una mano sulla schiena. "Va tutto bene?" chiedo quando finalmente sposta la sua attenzione su di me.

"Sì" mi sorride con fare rassicurante "Ero solo sovrappensiero"

Le sorriso a mia volta "Ora forza ditemi quello che mi dovete dire... So che siamo qui perché dobbiamo parlare di quello che è successo sabato alla festa" dico sapendo che stiamo tirando per le lunghe una conversazione inevitabile.

"D'accordo" inizia Mad scambiandosi una sguardo con la rossa "Sei sicura di quello che hai visto?" chiede diretta senza giri di parole e non so perché ma questa sua domanda mi ha ferita.

Non dovrebbero dubitare della mia parola, io sono certa di quello che ho visto e dovrebbero esserlo anche loro.

"Sei seria?" chiedo acida "Non credete a quello che vi ho detto vero?" le guardo e sono sicura che in questo momento la mia faccia sia il riflesso della delusione.

"Nessuno ha visto niente apparte te Clare... Era pieno di gente e se fosse successo veramente ciò che sostieni tu qualcuno se ne sarebbe sicuramente accorto" dice Kate scrutando ogni mia reazione.

"Avanti ditemi quale sono le vostre teorie" alzo la voce "Credete che io sia pazza? Credete che io mi sia inventata tutto?" affermo sentendo la mia voce tremare.

Anche se non sembra tutta questa situazione mi turba molto. È passato a mala pena un giorno ed io già sento che se continua così, tutto questo mi porterà ad impazzire.

"Non crediamo questo Clare" dice Madison con un tono di voce calmo cercando forse di infodermi quella lucidità che ora mi manca.

"Potrebbero averti fatto uno scherzo" interviene ora Kate, afferrando la mia mano tremante nella sua.

"Come?" chiedo non capendo.

Cosa vorrebbe dire che tutto ciò che i miei occhi hanno visto fosse uno scherzo penso.

"Alle feste al Blu Moon spesso succede che vengono fatti degli scherzi anonimi..." mi accarezza la mano cercando di rassicurarmi "Così, senza una ragione precisa. Semplicemente viene presa di mira una persona tra la folla e poi viene esposto a questi scherzi. Forse tu sei stata la sfortunata di turno" conclude e non so perché ma all'improvviso tutto inizia a prendere forma nei miei ricordi.

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