Capitolo 14

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"Cosa facciamo?" chiedo mentre con aria curiosa scruto attentamente l'ambiente.

Alla fine Christopher mi ha portata qui, a casa sua.
Durante il viaggio in macchina lui è stato fantastico, ci siamo divertiti molto, abbiamo riso e scherzato fino a quando non ha parcheggiato nel grande box auto.

Una volta scesi dall'auto ci siamo placati, siamo ritornati la Clare e il Christopher di sempre, ed ora ci troviamo nel salone della sua enorme villa in cerca di qualcosa da fare.

"Hai fame?"

"In realtà un po' ne avrei"

"Allora vieni mangiamo qualcosa e poi pensiamo a cosa fare"

Si avvia nella modernissima cucina ed io lo seguo.

"Cosa vuoi?" domanda aprendo gli scaffali in cerca di non so cosa.

"Popcorn" affermo sicura.

Se c'è un cibo a cui non posso resistere oltre al succo di frutta sono i popcorn!

"Per fare cosa?" mi scruta attentamente dal suo metro e novanta "Non vorrai mica vedere un film spero?"

"In realtà non era quella la mia intenzione ma già che mi ci hai fatto pensare ora si, ho voglia di vedere un bel film. Noi due sul divano, sotto una coperta calda, abbracciati" lo sfotto "Mentre mangiamo popcorn"

"Non se ne parla"

I lineamenti del suo viso si tendono così come la sua mascella.
Mi fulmina con quelle due pozze verdi prima di avviarsi verso l'uscita della cucina, prontamente lo afferro per un braccio prima che possa varcare la soglia.

"Scherzavo" lo guardo seria "Ho voglia di popcorn ma non perché voglio vedere un film accoccolati sul divano, ma semplicemente perché mi piacciono. Tutto qua" concludo allargando le braccia esasperata dal suo comportamento.

Si passa una mano tra i capelli frustrato per poi annuire e afferrare una padella e iniziare a preparare il cibo che stava per dare inizio all'ennesima litigata tra di noi.

"Guardiamo il film"

"Stai scherzando?" domando seriamente scioccata da questo suo cambio d'idea così su due piedi.

Questo ragazzo ha seriamente qualcosa che non va.

"Ho deciso di vedere un film con te" afferma mentre versa le popcorn in una ciotola.

"E perché scusa?"

So che dovrei cogliere la palla al balzo e non fare tutte queste domande perché so quanto lo infastidiscono, ma proprio non ci riesco.

"Cazzo Clare vuoi sempre un perché? Un cazzo di perché che io non so darti, quindi per una fottuta volta non chiedermi niente, non lo fare perché questa volta nemmeno io ho una cazzo di risposta" sbotta passandomi accanto e andandosi a sedere sul grande divano bordoux perfettamente abbinato alle pareti bianco latte.

Ancora confusa lo raggiungo.
Non lo guardo, mi rannicchio sull'altro lato senza proferire parola.
Non capisco perché tutti quei pochi momenti che condividiamo devano essere rovinati da dei litigi.
Era stato veramente carino con me aiutandomi con l'attacco di panico e poi mi ha portata qui per cosa? Per urlarmi contro e per trattarmi male?

Ed è questo che non capisco.
Non riesco a capire cosa mi attragga di lui.
Non riesco a capire perché in un modo o nell'altro mi ritrovo sempre in sua compagnia.
Ma soprattutto non capisco il suo umore altalenante e il suo modo di fare così schivo e chiuso.

A tirarmi fuori dai miei pensieri e la sua mano, che con forza mi afferra il polso e mi attira a se, ed in un secondo mi ritrovo catapultata sul suo petto, con le sue braccia che mi cingono i fianchi.

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