Capitolo 31

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Ho sempre pensato che io e la mamma avessimo un legame unico.

Mi ha cresciuta come se fossi la cosa più preziosa che avesse; l'ho vista guardarmi con gli occhi colmi d'affetto e d'amore. Quell'amore unico che solo una mamma potrebbe dare ad una figlia.

Lei è stata la mia famiglia quando sentivo di non averne una, è stata la mia famiglia quando vedevo che avevo un pezzo mancante.

Il mio papà è il mio eroe sentivo dire dalle mie compagne di classe, oppure un giorno voglio sposare il mio papà, lui è il mio princepe azzurro ed io ero lì, che mi stringevo nelle spalle non sapendo cosa dire, spostavo gli occhi su ognuna di loro sentendomi così vuota, priva di qualcosa di importante, ma ora che ci penso sono stata io a sbagliare.

Ho sbagliato quando nel sentirle parlare del loro principe azzurro io non rispondevo.
Ho sbagliato quando tornavo a casa e mi arrabbiavo con la mamma per avermi dato una famiglia rotta.
Ho sbagliato quando non le ho mai dato un'abbraccio per il suo compleanno.

Ho sbagliato quando non ho detto alle mie compagne che io il mio eroe lo avevo... Forse non aveva la barba o non indossava la camicia, ma ce lo avevo e ce l'ho tutt'ora. Megan Moore, lei è il mio eroe, lei è il mio princepe azzurro, lei è mia sorella. Lei è un pezzo di me oggi, ieri e domani.

"Tutto bene?" mi volto a guardare il tatuato che mai come oggi ho sentito così vicino.

Quando stamattina mi ha detto che mi avrebbe portata nel Queens da mia madre pensavo stesse scherzando, ma quando poi i nostri occhi si sono incontrati e nei suoi ho visto la sincerità e la dolcezza ho capito che non stava scherzando. Lo avrebbe fatto... Per me.

"Si sono felice e tu sei stato carino" gli sorrido, posizionandomi meglio sul sedile in pelle della sua Lamborghini rossa.

"Non ti ci abituare troppo" dice lanciandomi un'occhiata seria, prima però di lasciare spuntare un sorriso sul suo viso perfetto.

Oggi i suoi occhioni verdi sembrano brillare alla luce del sole mentre i capelli ribelli, sono sparati in ogni direzione, conferendogli quell'aria da cattivo ragazzo che ai mie occhi lo rende ancora più bello.

"Spero che tua madre non sia all'antica perché sennò sono cazzi tuoi" ride distogliendo per un secondo lo sguardo dalla strada e posarlo su di me, precisamente sui vestiti che indosso.

Siccome con me non avevo vestiti se non quel costume di cappuccetto rosso, alla fine Christopher ha deciso di prestarmi una sua felpa con un paio di pantaloni grigi della sua tuta rendendomi una specie di pagliaccio in mignatura dato che mi vanno enormi.

"O no tranquillo non lo è per niente" rido pensando al fatto che, in ogni suo messaggio ci deve essere per forza la frase: ci sono ragazzi carini nei paraggi.

"Hai scritto a Madison... Sicuramente è preoccupata per te" dice facendomi sentire improvvisamente una persona orribile.

Una volta salita in macchina non ho fatto altro se non pensare ai miei problemi, alla mancanza di mamma, al mio malessere e egoisticamente non ho pensato a come debbano stare Madison e Kate dopo quello che è successo ieri sera.

"Dalla tua faccia deduco di no" scuote la testa "Allora io inizio ad alzare la musica... Chissà come urlerà quando al primo squillo risponderà" alza gli occhi al cielo premendo sull'acceleratore e sorpassando la macchina al nostro fianco.

"Non sei d'aiuto" piagnucolo prima di entrare su WhatsApp e cercare il nostro gruppo.

Ciao ragazze. Sto andando nel Queens a trovare mia madre. Va tutto bene, stasera vi spiego tutto.
Un bacione.

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