Capitolo 54

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Ho una sorpresa per te...

Sono queste le parole che continuano a risuonare nella mia testa da ormai tre giorni.

Sono sempre stata una ragazza a cui piace tenere tutto sotto controllo. Mi piace pianificare, organizzare, avere sempre la situazione chiara e proprio per questo motivo non sono mai stata un amante delle sorprese.

Essere presa alla sprovvista, non sapere cosa mi ritroverò davanti, non essere in grado di controllare me e le mie emozioni mi ha sempre dato fastidio, ecco perché non posso fare a meno di domandarmi cosa ci sia di diverso questa volta.

La sua è una sorpresa.
Ma stranamente mi piace... Da impazzire.

Ma non c'è bisogno di pensare tanto per capire la risposta alla mia domanda: il fatto che ci sia lui di mezzo mi urla la mia coscienza facendomi sorridere, perché, cavoli, è proprio così.

Da quando, su quel letto, mi ha rivelato di avere una sorpresa per me, non ho potuto fare a meno di sentire il cuore accelerare il battito, le mani tremare e gli occhi farsi lucidi.

Lui... Una sorpresa per me.

Ero così felice in quel momento da essergli saltata letteralmente addosso. Ho allacciato le mie braccia al suo collo e l'ho stretto a me, ripetendo un numero infinito di volte: grazie.

Grazie, grazie, grazie.

Era l'unica cosa che mi sentivo in grado, ma soprattutto in dovere di dirgli.

Grazie per ciò, che pur non rendendotene conto fai per me.
Grazie per permettermi di stare al tuo fianco, lì, dove agli altri non è concesso.
Grazie per farmi sentire speciale per qualcuno.
Grazie per dedicarmi la cosa che di più prezioso hai: il tuo tempo.

L'ho tenuto stretto fino a quando la sua voce mi ha costretta a staccarmi ed è stato in quel momento, occhi contro occhi, che mi ha rivelato il contenuto della sua sorpresa.

Ho sorriso, come poche volte nella vita avevo fatto. Un sorriso che non arriva solo alle labbra. No, ho sorriso con ogni fibra del mio corpo, prima di poggiare le mie labbra sulle sue in un bacio che sapeva di felicità.

"Credi che questo vestito dovrei portarlo?" mi domanda Mad, mostrandomi uno dei tanti vestiti che in queste ultime ore sta tirando fuori dall'armadio, indecisa se metterlo nel borsone oppure no.

"Credo che dovresti smetterla di riempire la borsa come se stessi partendo per chissà quanto" incalzo divertita di fronte alla sua faccia esasperata. "Sono solo due giorni"

"Lo so" sbuffa, prima di osservare un ultima volta il vestito rosso che tiene tra le mani per poi lanciarlo, con fare rassegnato, sul letto.

Con un sorriso stampato in faccia, mi accovaccio di fronte al suo borsone, pigramente poggiato a terra, iniziando ad osservare attentamente tutto ciò che ha preparato.

Pantaloni, gonne, maglioni, vestiti... Praticamente quasi la metà del suo armadio ecco.

E a pensare che si tratta solo di un weekend penso scuotendo la testa divertita.

"Stai a posto così Mad" la rassicuro issandomi in piedi, buttando poi uno sguardo sul mio di borsone, che giace già chiuso ai piedi del letto.

"Pensi che abbiamo preso tutto?" piagnucola, nel frattempo che improvvisa una lista delle cose da dover portare con le dita.

"Abbiamo tutto Mad. Non stiamo andando chissà dove..." provo a dire ma la sua voce, intrisa di ansia, mi interrompe.

"Tu non sai cosa vuol dire arrivare in quella casa, felice come una pasqua per poi renderti conto di aver dimenticato qualcosa" spiega con fare drammatico facendomi ridere.

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