Guardo il corpo di quel ragazzo steso a terra. La maglietta bianca sporca del suo stesso sangue, che ancora adesso continua ad uscire dal suo naso mal ridotto, l'occhio gonfio che fa fatica a tenere aperto, il petto che si alza e si abbassa velocemente in cerca d'aria.
È accaduto tutto troppo in fretta; non ho avuto nemmeno il tempo di metabolizzare ciò che stesse succedendo che mi sono ritrovata stretta tra le braccia di Kate e Mad, mentre Hunter cercava in tutti i modi di staccare Christopher dal corpo di quel ragazzo che ormai aveva smesso di difendersi da parecchio tempo.
"Lasciami" urla mentre le braccia di Hunter tentano di tenerlo fermo.
"Datti una calmata"
Tutti gli occhi sono puntati su di loro.
"Non mi devi toccare" incalza il tatuato spintonandolo. "Mi devi lasciare. Ti devi togliere dalle palle"
"Tu calmati ed io ti lascio" cerca di farlo ragionare.
"Sono calmo" sbotta. "Sono fottutamente calmo" dice liberandosi dalla sua presa, avviandosi poi verso l'esterno della villa non prima però di aver preso dal bancone una bottiglia di vodka.
Mad, al mio fianco, scuote la testa per poi spostare la sua attenzione su di me.
"Stai bene?" mi domanda osservandomi attentamente.
"Credo di sì" balbetto cercando di riacquistare un po' di lucidità.
"Stavi tremando e sembravi far fatica a respirare" Kate mi guarda con occhi preoccupati in attesa di una mia risposta.
"Va tutto bene ragazze dico davvero... Mi sono solo spaventata" affermo con voce convincente cercando di rassicurarle.
So di cosa stanno parlando.
Hanno appena assistito ad un mio attacco di panico. Ho iniziato a soffrirne più o meno tre anni fa, nel momento in cui ho cominciato a rendermi conto che mio padre non sarebbe tornato. Quando ero più piccola ero convinta che prima o poi sarebbe tornato, pensavo che era curioso di vedermi, speravo che almeno un pochino ci tenesse a me. Credevo che in fondo mi volesse bene.
Però mi sbagliavo.
Più crescevo e più mi rendevo conto che non l'avrei mai conosciuto, iniziavo a capire che lui non avrebbe mai fatto parte della mia vita, e questa consapevolezza mi ha fatto male, mi ha portata a soffrire di attacchi di panico, che non riesco a gestire, perché a volte preferiamo mentire a noi stessi piuttosto che accettare qualcosa che sappiamo farci male.A volte preferiamo tutto al dolore, anche vivere in una realtà camuffata.
"Cerchiamo Christopher e andiamo via, in queste condizioni chissà cos'altro potrebbe combinare" afferma Hunter avviandosi verso l'uscita.
Butto uno sguardo in direzione di uno dei tanti divani in cui vedo il ragazzo che Christopher ha picchiato.
Si tiene sull'occhio gonfio un sacchetto con del ghiaccio dentro mentre parla con un ragazzo al suo fianco.
Ha sbagliato, non si doveva permettere di toccarmi contro la mia volontà, ha esagerato, ed è per questo motivo, che in questo momento pur vedendolo ridotto male non riesco a provare pena per lui.
È vero che Christopher ha esagerato a ridurlo così, ma lui non si doveva permettere di fare ciò che ha fatto.
"Vieni Clare" dice Mad prendendomi per mano e facendomi così risvegliare dai miei pensieri.
Una volta uscita dalla villa, finalmente le mie orecchie hanno un po' di pace, così come i miei polmoni che possono respirare aria pulita, fresca.
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Heal Me
Romance* SOSPESA* Troppe volte si tende a giudicare una persona dall'apparenza, dal suo modo di fare ma anche da cose molto più stupide come per esempio dal modo di vestire, di parlare, di camminare. Certo tutte queste cose formano l'immagine di una person...