Sbuffo sedendomi sul sedile posteriore della Mercedes rossa di Mad.
Io odio viaggiare in macchina sul sedile posteriore. Devo stare sul sedile del passeggero in modo da poter guardare la strada, le macchine avanti, ma soprattutto, devo poter controllare la radio. Odio non poterlo fare e stare al sedile posteriore consiste in questo.
"E dai è una piccola rivincita per averci dato buca ieri" sghignazza la rossa comodamente seduta sul sedile del passeggero.
"Vi ho spiegato mille volte che non potevo uscire con voi perché dovevo studiare" affermo cercando di essere il più convincente possibile anche se tutte e tre sappiamo che non è così; la verità è che ero preoccupata per Christopher.
So che parlarmi di suo padre gli è costato molto, così come so che anche se poi ha finto di stare bene non era così; l'ho visto da come i suoi occhi si sono persi nel vuoto, in cerca di risposte, e anche se lui mi ha detto che la cosa non gli interessa, non gli credo, perché se una cosa non ti interessa le domande non te le poni, ma soprattutto non ci rimani male.
"Ripetilo ancora. La prossima volta però con più enfasi e con più convinzione. Forse riuscirai a crederci anche tu" cinguetta Mad lanciandomi un'occhiata dallo specchietto retrovisore.
Scuoto la testa sconsolata per poi poggiarmi al finestrino.
"Almeno scegliete una stazione radio decente" piagnucolo quando parte una canzone dei Muse.
"Ehi questa è musica decente" mi fulmina Mad iniziando a scuotere la testa a ritmo di musica.
"Hai ragione tu" alza le mani la rossa in segno di resa "Però ti prego invece di scatenarti come se fossi ad un concerto rock potresti guardare la strada. Sai non sono venuta al college per morire al primo anno, se proprio devo morire fammi finire almeno il terzo, da lì in poi i professori sono tutti cessi" afferma fin troppo seria facendoci scoppiare a ridere.
"Tu non stai bene" dico tra una risata e l'altra.
"Non sei la prima che me lo dice" sorride prima di cambiare finalmente quella maledetta stazione radio causando così l'imprecazioni della mora.
Sorrido per poi prendere il telefono che vibra nella borsa.
Che fai oggi? Ho voglia di vederti.
Mi mordo il labbro inferiore cercando di contenere la felicità, che le sue parole hanno suscitato in me.
Anch'io però oggi trascorro la giornata con Mad e Kate. Andiamo a comprare i vestiti per la festa di stasera.
Digito ed invio aspettando una risposta che non tarda ad arrivare.
C'è anche la stronza con te?
Rileggo più volte il messaggio non potendo fare a meno di immaginarmi le sue sopracciglia inforcate nel sapere che Kate è con me.
Non è una stronza, è una mia amica e di tua cugina quindi smettila. Ci sentiamo dopo.
Digito velocemente prima di riporre il telefono in borsa.
Venti minuti dopo finalmente Mad parcheggia davanti a Starbucks e sia io che Kate possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Sinceramente ancora non ho capito come Mad abbia superato l'esame di guida.
"Che bello" mormora Mad riferendosi alla bella temperatura che c'è qui dentro.
Ormai fuori si gela.
"È sì" rispondo avviandomi verso un tavolo libero.
Devo dire che è proprio un bel posto.
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Heal Me
Storie d'amore* SOSPESA* Troppe volte si tende a giudicare una persona dall'apparenza, dal suo modo di fare ma anche da cose molto più stupide come per esempio dal modo di vestire, di parlare, di camminare. Certo tutte queste cose formano l'immagine di una person...