CHRISTOPHER'S POV
Non ci credo.
È questa la frase che continuo a ripetermi da quando, lentiggini si è voltata, lasciandomi come un cazzo di cagnolino, lì, nel bel mezzo del corridoio.
L'ho osservata.
Con la sigaretta stretta tra i denti e la libido negli occhi. Ho scrutato ogni più piccola parte che, lentamente, stava sfuggendo dalla mia vista. Dal mio controllo.Le gambe, lunghe e longilinee, fasciate da un paio di jeans chiari, si muovevano con eleganza, mettendo in evidenza il suo culo alto e sodo, che richiamava i miei occhi.
L'ho scrutata con attenzione, abbozzando un sorriso divertito quando si è fermata di fronte alla sua porta e con mano tremante ha abbassato la maniglia.
Non si è mossa.
Oh no, è rimasta ferma lì, aspettando una mia reazione, delle mie scuse forse. Ha aspettato, paziente, fino a quando, dopo aver ormai compreso le mie intenzioni, ha spostato per un secondo gli occhi nei miei, ed è stato in quel secondo che in quell'oceano azzurro ci ho visto quello che non avrei mai voluto vedere.Mi aveva fottuto.
Senza pronunciare una sola sillaba si è portata i capelli oltre la schiena, lasciando il collo scoperto a causa del maglione a barca in bella vista.
Con le dita si è sfiorata il punto esatto in cui la mia bocca, solo pochi minuti prima aveva lasciato il segno. Si è accarezzata delicatamente, non staccando nemmeno per un secondo gli occhi dai miei. Mi ha coinvolto in quel gioco fatto di sguardi, morsi e tocchi. Mi ha mostrato un lato di lei che mi ha sorpreso, mi ha lasciato stupito e che mi ha eccitato fottutamente.
L'ho desiderata.
Ho sentito qualcosa di forte smuoversi in me. Le mie mani sopra e dentro di lei ormai non mi bastavano più.Volevo qualcosa in più.
Volevo di più.
Molto di più. E lei... Lei lo sapeva cazzo."Devo andare" aveva mormorato, abbozzando un sorriso dolce, schifosamente dolce che stampato sulle labbra di un'altra mi avrebbe fatto ribrezzo, ma non sulle sue.
E questo mi ha dato fastidio.
I miei pensieri mi hanno dato fastidio.
Il suo profumo mi ha fatto girare i coglioni. Ogni cosa che riguardava lei mi ha infastidito... Perché io sono sempre stato solo.Io, me stesso e nessun altro.
E quando ho iniziato a sentire quel famoso bruciore al petto, la testa offuscarsi con i peggiori dei pensieri lei se ne è andata. Ha chiuso la porta, lasciandomi solo.
Ha giocato la sua partita.
Ed ha vinto.
Ho provato a fotterla e mi ha fottuto."Hai giocato bene" borbotto, abbozzando un ghigno divertito osservandomi allo specchio.
I miei occhi chiari mi scrutano, attraverso il riflesso, cercando di scovare quella parte di me che neanche io conosco. Mi guardano attentamente, così tanto da farmi paura.
Mi guardo, ma non riesco a vedermi.
C'è Christopher qui, e spesso quello non sono io.
C'è un ragazzo incazzato con il mondo, qui, di fronte a questo specchio. C'è un ragazzo fottuto dalla vita, umiliato dal suo stesso sangue. C'è un ragazzo qui, che ha paura ma che nessuno riesce a vedere, perché è così; Christopher ha paura e questo gli fa schifo. Perché la paura è per i deboli..."Ed io non lo sono" affermo serio, prendendo un respiro profondo cercando di far regolare il battito cardiaco, che sento rimbombare nel petto. "Io non voglio esserlo" ripeto ancora, deciso, freddo e calcolatore, tenendomi con una presa salda al marmo del lavandino.
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Heal Me
Romance* SOSPESA* Troppe volte si tende a giudicare una persona dall'apparenza, dal suo modo di fare ma anche da cose molto più stupide come per esempio dal modo di vestire, di parlare, di camminare. Certo tutte queste cose formano l'immagine di una person...