Capitolo 20

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Una ragazza felice e viva.
Una ragazza viva e felice.

Questo vedo riflesso sullo specchio del bagno, perché si, dopo tanto tempo mi sento finalmente felice e il merito è tutto suo, di quel ragazzone tatuato che si sta facendo spazio, giorno dopo giorno, parola dopo parola nella mia testa e nel mio cuore.

"Clare" mi chiama Mad.

"Arrivo"  dico sorridendo un'ultima volta al mio riflesso per poi raggiungerla e sedermi  sul suo letto di fronte a lei.

"Dimmi" dico puntando i miei occhi nei suoi.

"Sta arrivando Kate. Ci vuole parlare"

Annuisco prima di alzarmi e aprire la finestra.

Alla fine ieri prima di tornare al campus io e Christopher ci siamo fermati in un fast-food. Quando sono tornata in stanza erano le nove passate e quindi ci siamo date la buonanotte ripromettendoci che avremmo parlato stamattina.

"Di cosa ci deve parlare?" domando sedendomi sulla cassapanca sotto la finestra.

"In realtà non lo so, non mi ha accennato niente" dice alzando le spalle.

Non ho il tempo di rispondere, che la rossa fa il suo ingresso in camera.

"Buongiorno ragazze scusate se vi ho fatto svegliare presto ma ho bisogno di parlarvi" afferma sedendosi sul mio letto.

"Tranquilla" le sorrido sincera.

Non mi dà per niente fastidio svegliarmi presto, soprattutto se è per una buona causa come questa.

"Si tratta di Hayden"

"Che ha fatto? Dobbiamo preparere i forconi?" chiede Mad.

"No Mad" ride Kate "Anzi dovremmo preparare tutte insieme una specie di altarino per venerarlo. Mi ha portata a cena fuori e dopo a fare una passeggiata in riva al mare" dice con aria sognante.

"Non ci credo" mormora Mad.

"E tu che lo accusavi anche" le faccio notare.

"Non me lo ricordare guarda, mi vorrei sotterrare solo per quello" dice sinceramente imbarazzata.

"Esagerata" dico lanciandole un cuscino "In ogni caso l'importante è che hai dissipato i tuoi dubbi"

La guardo mentre annuisce pensierosa.

"Comunque Mad giusto per sapere" inizia a dire poi "Per caso nell'armadio tieni dei forconi?" la sfotte.

"Era un modo di dire scema" mette il broncio Med.

"No perché sennò la cosa era preoccupante" fa spallucce facendomi ridere.

Con ancora il sorriso sulle labbra mi avvicino al comodino dove il mio telefono ha preso a vibrare.

"È Christopher" mi anticipa Mad guardandomi con un sopracciglio alzato ed io in cambio scuoto il capo per fargli capire che non so cosa voglia, visto che è realmente così.

Sto passando a prederti. Fatti trovare pronta.

Sta venendo a prendermi? Vuole trascorrere del tempo con me?

Rileggo più volte il messaggio con un sorriso sulle labbra.

"Dal sorriso che hai stampato in faccia deduco che ti abbia detto qualcosa di bello" afferma Mad.

"Sta venendo a prendermi" ammetto e sono sicura che in questo momento i miei occhi siano a cuoricino.

"Dove andate?" chiede a quel punto la rossa.

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