Capitolo 8

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Ho passato l'intera serata a pormi troppe domande a cui naturalmente non avevo delle risposte. Come al solito il comportamento di Christopher mi ha lasciata con un milione di dubbi.

"Clare" sussulto al suono della sua voce.

E come accade sempre parli del diavolo e spuntano le corna.

Continuo a camminare per il corridoio non curante del fatto che lui sia alle mie spalle e che continui a chiamarmi.

"Cazzo ti vuoi fermare" dice prima di afferrarmi per un polso.

"Sbaglio o dovevo lasciarti in pace?" chiedo scocciata, liberandomi dalla sua presa guardandolo male.

"Oggi devi parlare con il professor Charls del progetto?" domanda a sua volta  appoggiandosi con una spalla al muro e ignorando completamente la mia domanda.

"No ieri mi sono sbagliata, domani ho lezione con lui, quindi ora che lo sai posso anche andarmene"

Mi volto e riprendo a camminare per dirigermi verso la prima lezione del giorno.

Letteratura.

"Sei incazzata vero?" lo sento urlare.

"No" rispondo sincera "Direi più disinteressata da ciò che hai da dirmi" alzo le spalle con sincerità.

Lo osservo con la coda dell'occhio spettinarsi il ciuffo.

"È per quello che ti ho detto l'altro giorno?" punta i suoi occhi chiari nei miei aspettando una risposta.

"Forse" faccio la vaga.

Ovvio che è per quello, senza aggiungere poi ciò che mi ha detto in macchina mentre tornavamo dalla festa.

"Hai ragione... Mi dispiace, ero incazzato e me la sono presa con te"

Lo guardo e devo ammettere che sembra veramente dispiaciuto, sembra pentito e questo, per questa volta è sufficiente per mettere una pietra sopra a quello che è successo e ricominciare, possibilmente magari con il piede giusto.

"Okay va bene" gli sorrido "Anche a me dispiace"

"Perché?"

Mi guarda un misto tra il sorpreso e lo scioccato.

"Perché anche io ho sbagliato, non dovevo origliare" ammetto e posso sentire le mie guance andare a fuoco.

Non posso negare di aver sbagliato, e anche di grosso.

"Sei seria lentiggini..."

"Come mi hai chiamata?" lo interrompo quando elaboro il modo in cui mi ha chiamata.

"Lentiggini" sorride e che sorriso ragazzi.

"Perché? Io non ho le lentiggini" dico con ovvietà.

"Lo so" dice alzando le spalle.

"Tutto qui?" chiedo.

"Tutto qui" ripete sorridendo.

"Ora vado... Ci vediamo" mi fa l'occhiolino prima di sparire tra la calca di studenti.

Non riesco a credere a quello che è appena successo.
Lui, Christopher Collins arrabbiato con il mondo intero si è mostrato dispiaciuto nei miei confronti, mi ha regalato un magnifico sorriso e ha anche scherzato con me.

Con uno strano sorriso sulle labbra riprendo il passo verso la mia aula.

Una volta entrata mi siedo vicino ad una ragazza con dei capelli viola davvero particolari, ma estremamente belli.

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