È passato un giorno da quando Kate ha lasciato la nostra stanza dopo aver letto la lettera.
Io e Madison l'abbia aspettata.
Siamo rimaste tutto il giorno in stanza, sperando che sarebbe tornata e che si sarebbe sfogata con noi. So, che ieri si è trattenuta. Non si è lasciata andare del tutto. L'ho notato da come, prima di andarsene continuava a puntare lo sguardo al soffitto, cercando di trattenere le lacrime, che prepotenti cercavano di uscire, oppure da come cercava di abbozzare un sorriso distratto sulle labbra, con l'intento di depistraci.
Voleva farci credere che nonostante tutto non stesse crollando a pezzi ma io so che non era così. Stava soffrendo e si vedeva, ma noi non ci siamo opposte quando ha deciso di andare via. Aveva bisogno dei suoi spazi, di stare sola con sé stessa. Doveva riflettere sul da farsi, realizzare realmente ciò che fosse appena accaduto, ma soprattutto aveva bisogno di starci male. Aveva bisogno di piangere, urlare, rompere qualcosa se necessario. Doveva tirare fuori tutto quello che sentiva, doveva buttare fuori tutte le emozioni che le esplodevano dentro. E quando poi, all'una di notte mi ha chiamata, con la voce rotta dal pianto e il respiro irregolare ho capito che lo aveva fatto. Si era lasciata andare e questo in parte l'aveva aiutata. Perché quando vivi una qualsiasi esperienza drammatica non sempre realizzi subito. A volte cerchi di negare la realtà, altre volte cerchi di convincerti che quello che è successo non è definitivo. Cerchi di illuderti che in qualche modo la situazione cambierà. Tornerà tutto come prima ti ripeti tra le lacrime. Ci speri, fino a quando però la consapevolezza non ti colpisce in pieno e lì finalmente apri gli occhi, ci stai male. Ma dopo passa. Piano piano inizi a sentirti meglio. Ti senti svuotata, libera e quando ieri Kate, tra le lacrime, mi ha sussurrato che si sentiva meglio ho sorriso. Ho sorriso perché ho capito che si stesse incamminando sulla giusta strada. Tornerà ad essere la nostra Kate. Ha solo bisogno di tempo.
"Credi che le faccia piacere?" domanda Mad, continuando ad osservare con occhi carichi di incertezza ciò che tiene in mano.
"Sono sicura che l'adorerà" dico abbozzando un sorriso. "Quando si tratta di cibo sai che Kate apprezza sempre" scherzo cercando di alleggerire l'atmosfera.
Da quando ieri la rossa ha lasciato la nostra camera, una strana tristezza aleggia nell'aria.
Ci fa male vedere Kate, che ha sempre avuto il sorriso sulle labbra e gli occhi pieni di felicità, con l'umore sotto terra. Personalmente so che questa è solo una fase, quel dolore che ora può sembrare insopportabile, tra un po' di tempo diventerà solo l'ombra di un qualcosa di bello che però è finito. Lo so io e sono sicura lo sappia anche Madison, ma nonostante ciò non riusciamo a non essere abbattute, questo perché quando vuoi bene ad una persona i suoi stati d'animo diventano anche i tuoi. Condividi con lei gioia, tristezza, dolore. Percepisci sulla tua pelle ciò che sta provando lei ed ora come ora, non riesco ad essere tranquilla sapendo che lei non lo è. Non ci riesco io e a quanto pare nemmeno Madison.
"Lo spero. Ho letto su internet che portare una red pie ad una persona triste fa miracoli sull'umore" afferma entusiasta facendomi spuntare un sorriso.
"In realtà non so quanto ciò che hai letto possa essere vero" farfuglio avviandomi verso la porta.
"E invece non dovresti dubitare di Google... Non sbaglia mai" gonfia il petto inorgoglita, raggiungendomi.
"Se lo dici tu" borbotto scuotendo la testa divertita, prima di chiudere la porta alle nostre spalle sperando che ciò che ha detto Madison sia vero... Ho bisogno di vedere una Kate serena.
"Credi che dovremmo avvisarla del nostro arrivo?" chiedo una volta sul corridoio, rivolgendo uno sguardo indagatore alla mora affianco a me, intenta a smanettare sul telefono.
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Heal Me
Romance* SOSPESA* Troppe volte si tende a giudicare una persona dall'apparenza, dal suo modo di fare ma anche da cose molto più stupide come per esempio dal modo di vestire, di parlare, di camminare. Certo tutte queste cose formano l'immagine di una person...