Capitolo bonus 2.1

854 36 22
                                    

SCUSATE MI SONO SCORDATA AD AGGIORNARE ERA GIÀ PRONTO!
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Blu e Ambra
(Parte 1)

La porta del magazzino non era certo un bello spettacolo, ma nel tentativo di decidersi a varcarla, l'uomo non poteva fare altro che osservarne le venature sbiadite dal sole e la vernice scrostata del legno.
Di che hai paura? La conosci da sempre!
La porta era socchiusa, quasi del tutto accostata. Se si metteva di impegno era in grado di scorgere soltanto qualche cassa impilata e colma di polvere.
Non la vedeva, ma era certo fosse lì. La sentiva armeggiare con sa quale arnese, a controllare di persona se Dante avesse svolto bene il suo compito, nonostante la gamba rotta. Tess avrebbe voluto qualcun altro in squadra oltre a loro tre. Marianne era morta da sei mesi e ancora non era stata sostituita.
Certo... non era bello pensare di rimpiazzare un persona deceduta, per di più loro amica, ma il team non era completo al momento.
Sicuramente la Caposquadra iniziava a spazientirsi.
Si spazientisce facilmente...
La sentì imprecare coloritamente quasi come conferma.
Era probabile mancasse qualcosa dell'elenco o semplicemente non lo trovava nel disordine.
Immaginandosela con una espressione truce, il pugno stretto, gli occhi di fuoco rivolti verso un malcapitato oggetto, faticó a tenere a freno le risate, e si decise a trovare il coraggio di oltrepassare la soglia.

<<Ciao Tess, ti vedo particolarmente calma>> salutò, un sorriso sincero sulla pelle scura.

Gli occhi di un blu notte la individuarono nella posa in cui se l'era immaginata, nella variante con il piede puntato su una cassa e i capelli castani mossi elettrizzati per i nervi.
La donna si girò verso di lui sorpresa. Probabilmente non si aspettava di vederlo piombare lì.
La sua espressione irritata si addolcì e un sorriso sprezzante si impossessò di lei.
Finiva sempre così tra loro due.
Sorrisi sprezzanti e espressioni dolci.
Voleva pur significare qualcosa, no?

<<Vedo che la mania di spuntare quando meno me lo aspetto non ti è mai passata, Sean..>> commentò ironica come suo solito.
Appoggiò la mano su un fianco e rilassò anche il corpo, scaricando tutta la tensione e il peso su una gamba. La donna lo stava scrutando con i suoi occhi espressivi e furbi, in grado di leggerti dentro. Sembravano conservare in loro una fiamma perenne pronta a incenerire qualsiasi ostacolo.
Sean deglutì, il pomo d'Adamo saliva e scendeva. Il fiato gli si bloccava in petto e quasi dovette sforzarsi per rilasciare il respiro.
L'aveva sempre trovata affascinante e non unicamente per l'aspetto esteriore, indubbiamente degno di una divinità. Per Sean la bellezza non era essenziale, per quanto la gradisse come chiunque altro.
Era invaghito di lei più per il suo carattere e la sua forza interiore. Purtroppo era anche consapevole che la venticinquenne, l'intrepida Tessandra Ross, non aveva più posto nel suo cuore per alcun uomo.
Anche se a volte il trentenne sperava di trovarvi uno spiraglio in cui infiltrarsi, per potere essere ricambiato dell'immenso amore che provava per lei da sempre.
Ed era da tempo che cercava un momento adatto per confessarglielo.
Confessargli quanto si sentisse solo senza di lei, quanto fosse vuota la sua vita senza capirlo prima di incontrarla...
Quanto desiderasse vederla felice sopra ogni cosa e quanto avrebbe voluto prendersi lui la sua tristezza...
...quanto potere cancellare tutti gli eventi tragici di quella giovane donna...
Eppure non si era dichiarato mai.
Anche quel giorno la sua intenzione era di confessarlo, ma cambiò idea come ogni volta.

<<Sei tu che sei troppo distratta a imprecare per renderti conto di me!>> ridacchiò il giovane di rimando.

<<Senti un po' da chi arriva la predica!>> esclamò la donna con convinzione, per poi proseguire <<Mi pare di ricordare un giovane Sean che per distrazione si è fatto deviare a pugni il setto nasale! Chi stavi guardando? Una bella castana mi sembra... O verrai a dirmi che avevi arbitrariamente deciso di fungere da sacco da box?>> sorrise maliziosamente, alzando un sopracciglio, la mano su un fianco.
Gli sguardi sensuali, le provocazioni e i sorrisi malandrini erano parte del gioco che avveniva tra Sean e Tess da parecchio tempo.

JeanxReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora