Capitolo bonus 2.2

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Custode del passato
(Parte 2)

-È lungo, vi avviso-

Tess Ross

Il sole picchiava forte quel giorno, il cielo sgombro di un azzurro intenso.
Alzai la mano in alto per farmi schermo dai violenti raggi solari.
Mi accecavano e mi stuzzicavano il naso col rischio di farmi starnutire ogni due passi.
Sentii distintamente una goccia di sudore colare giù dalla tempia fastidiosa e lenta.
Dovevo sicuramente avere la pelle lucida e umida, oltre ad aloni sulla camicia.

Troppo caldo oggi per lavorare...

Nel frattempo camminavo spedita verso la mia meta con al seguito Sean, mia perenne ombra.
Era al mio fianco nonostante le mie mancate scuse per la vicenda del magazzino.
In quel giorno ciascuno di noi due aveva superato un limite che doveva rimanere tale.
Come al solito Sean si era dimostrato molto più maturo di me dato che si era prontamente scusato.
Io al contrario ero semplicemente andata su tutte le furie, mandando a quel paese i miei propositi di rimanere salda.

Traumi a parte... a cui per altro dovrei essere abituata dal mio stesso lavoro ... non se lo meritava il mio rancore, il mio odio e la mia intrattabilità.

Non dopo tutte le volte in cui mi aveva sostenuto.
Non dopo tutte le volte che ci eravamo sorretti a vicenda e non dopo tutte le "mazzate" che mi aveva aiutato a incassare.

Neanche mi ero scusata, per orgoglio o fragilità, non so bene neanche io perché.

Il risultato?

Tensione, una tensione fastidiosa tra noi, colma di ansia e disagio e irrequietezza nello scoprirci a cercare i nostri sguardi reciprocamente. Anche se scherzavamo e ci comportavamo come al solito, una barriera si era issata tra me e lui.
Sean sembrava costantemente sul punto di volermi parlare eppure rimaneva in silenzio.
Io di contro non stavo zitta un secondo, però mai pronunciavo le parole realmente importanti. Eravamo in stallo.
In trappola a causa del nostro carattere, dell'amata amicizia che coltivavamo da anni e per il mio odioso orgoglio.
Fermi a causa mia, della mia storia, dei miei tormenti.  

<<Strano che Erwin abbia chiesto di te, non trovi Caposquadra?>> mi distolse Sean dal mio rimuginare.
Il tono poteva sembrare il suo solito, ma al mio udito parve leggermente trattenuto, incerto. Lasciai scivolare lo sguardo accigliato sui suoi capelli scuri tenuti fermi da una bandana rossa, riflettendo sulle sue parole. Notai la sua fronte imperlata di sudore come la mia e mi sorpresi a trovare la cosa quasi affascinante.
Schioccai la lingua con una smorfia seccata in viso, sia per quello che stavo per dire sia per i miei pensieri: <<Spero voglia affidarmi qualche nuova recluta. Siamo rimasti in tre ormai nella squadra e Dante è uscito da poco dalla convalescenza.>>

<<E poi voglio mettere in soggezione qualche novellino!>> aggiunsi in una esclamazione accompagnata da un sorrisetto malizioso.
S

ean, a giudicare la sua grassa risata e la sua espressione, pareva allettato e divertito dall'idea, memore di esperienze passate.

Presi a ridacchiare e nel mentre lasciai scivolare le iridi ambra altrove. I miei occhi si focalizzarono su una fila di ragazzi schierati ordinatamente innanzi a quello che individuai subito come il Caporale Levi.
Una vena guizzò sulle mie tempie alla sola sua vista. Storsi il labbro infastidita...
Wall Sina quanto lo detestavo!

Al suo fianco la Caposquadra Hanji urlacchiava qualcosa del tipo "Ah, quanti siete! Quante reclute!".

... il poliziotto buono e il poliziotto cattivo...
O forse sarebbe meglio dire quello cattivo e quello pazzo!
Non so chi dei due faccia più paura!

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