Capitolo 8.

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SALVATAGGIO

Jean's pov

Mancava ormai l'ultimo tratto per raggiungere le mura e essere fuori pericolo.
Tutto era iniziato quando, sfrecciando su Trost, inseguito dai giganti, mi ero ritrovato con il dispositivo di manovra tridimensionale difettoso..  anzi... mi si era proprio rotto.
Mi ero sganciato dall'imbracatura e mi ero nascosto all'interno di una casa.
Ma non avevo certo l'intenzione di  stare fermo ad aspettare che qualche ''divoratore di uomini'' mi scovasse.
Avevo notato attraverso la finestra, all'esterno, un corpo senza vita con il 3DMG ancora intatto.
Era rischioso, si.... ma non avevo scelta.
Corsi fuori... tolsi il 3DMG dal cadavere.. e lo indossai velocemente... con un titano sempre più vicino....
Avevo azionato il gas... ma il pulsante sulle spade era troppo rigido e mi ritrovai a terra con un gigante, con una espressione inquietante, a pochi metri da me.
Ero pronto a morire? Ovviamente no. Ma il mio amico Connie Springher riuscì, schiantandosi come un allocco sulla testa del titano, ad attirare l'attenzione di quest'ultimo lontano da me. Anche gli altri miei amici vennero in mio soccorso...e così mi diedi alla fuga.
Ed ero ora finalmente a pochi passi dalle mura.
Posso farcela.... posso farcela!
E invece, come se il destino si beffasse di me, ecco due giganti spuntare all'improvviso da una strada.
Perché ora che sono così vicino!?
Sentii in me un moto di disperazione. Il tasto del 3DMG, che usavo al momento, era rigido e bloccato e non mi consentiva grandi manovre.
Come avrei potuto evitarli?
Già Marco, Connie, Annie .... mi avevano aiutato ... ma ci sarebbero riusciti ancora?
Mi sembrò quasi che il tempo rallentasse e scorresse troppo veoloce al tempo stesso.
Non mi arrenderò così facilmente!
Non dopo tutta questa strada!
Schiacciato con più forze il pulsante, riuscii a fare fuoriuscire maggiore gas, evitando il primo, abbattuto subito da Connie alle mie spalle. Ma il secondo... il secondo era troppo vicino per poterlo evitare con quella ferraglia mezza sfasciata che usavo.
È la fine quindi....
L'avevo pensato così tante volte in quel poco arco di tempo, che quasi non ebbi neanche paura.
Un secondo.... il titano mi guarda coi suoi occhi vuoti e privi di senno.
Due secondi... ruota il busto e scatta con il collo, bocca spalancata, verso di me.
Tre secondi... Sono morto...
Un fulmine nero, non saprei neanche come definirlo. Una macchia scura indistinta.
Era così veloce.... a malapena distinsi i contorni della persona che roteava , tranciando di netto la collottola del Titano, armeggiando con gas e arpioni.
Il titano ricadde al suolo fumante, in via di disfacimento, e lo superai per inerzia e per il gas che usciva dalle bombole, troppo sorpreso di essere vivo.
L'ombra nera proseguì la sua strada verso le mura a velocità, abbattendo giganti con precisione, quasi danzando nell'aria, con forza e violenza, spianandomi la strada.
Atterrammo insieme sulla mura. Lei in piedi.. io scivolando sul fianco.
Subito dopo atterrarono Annie, Marco e Connie.
Respirai affannato.
Sono vivo!
<<Stai bene?>> una voce alle mie spalle, stranamente nota.
Mi voltai e finalmente riconobbi la figura, avvolta in una stretta divisa nera, che mi aveva salvato.
Dean sopraggiunse in quell'istante a dare ulteriore conferma.
T/n?..
<<S-si. Sto bene.... g-grazie..>> risposi, con l'adrenalina che andava diminuendo, facendomi tremare i muscoli delle gambe.
La ragazza sorrise.
Alcune ciocche c/c, sfuggite alla stretta acconciatura, svolazzarono al vento.
La restai a fissare imbambolato.
<<Mi raccomando, cerca di non farti divorare.>> sorridendo, T/N agitò la mano in un saluto.
Iniziò a correre verso il bordo della mura e si lanciò nel vuoto, seguita dal suo fedele compagno Dean.
La vidi saettare... un puntino indistinto, seguito da una lunga scia di vapore.
Forse solo Mikasa è veloce quanto lei.... forse...
Infine anche il puntino e il vapore si persero nella città di Trost.

T/N's Pov

Ma quello..... non è Jean?
Si era proprio lui.
Era molto lontano da me... ma notavo benissimo che aveva problemi col 3DMG. Proseguiva lanciato in una veloce corsa verso le mura, verso la salvezza.... mentre giganti di tutte le altezze tentavano di divorarselo.
Anche se lo conoscevo da poco qualcosa in me non poteva concepire quel ragazzo morto, divorato sa da quale titano, lacerato.
Qualcosa in me si oppose fermamente.
Mi lancia i verso di lui, senza neanche avvisare Dean.
Schiacciai i pulsati sulle spade, facendo uscire velocemente il gas della coppia di bombole. Lanciai gli arpioni, spingendomi in avanti a grande velocità, schivando i morsi letali e le mani degli esseri enormi, che rendevano la nostra vita un inferno.
Un gigante stava per divorare Jean...
Sono troppo lontana dannazione!!!
Ma Annie Leonardt, la ragazza bionda e bassa dagli occhi di ghiaccio, lo salvò.
Tirai un sospiro di sollievo, mentre roteavo tra i tetti della città.
E poi... eccoli ...due titani. Uno Jean lo evitò facilmente, ma il secondo....
Devo farecela...devo farcela... devo farcela! Non può morire.
Non sapevo perché mi scaldassi tanto per lui, del perché non riuscivo a tollerare che potesse morire davanti ai miei occhi. Non era semplice ''solidarietà umana''.
Forse quel giorno stavo assistendo a così tanto orrore da non riuscire più accettarlo? Sempre che si potesse accettare....
Ad alta velocità mi schiantai con la collottola del mio obbiettivo, roteando. Arrivai con tale forza da rompere le lame, sebbene avessi eseguito un movimento piuttosto fluido.
Decisi di non fermarmi, proseguendo diretta verso le mura, per liberare la via al cadetto. Non avevo mai dovuto sfruttare al massimo, prima di quella battaglia, chimata successivamente da molti soldati ''Battesimo del sangue'', le mie abilità nel movimento tridimensionale.
Atterrai sulle mura in piedi, avvolta nella mia misteriosa divisa nera.
Mi voltai appena verso la città per assicurarmi che Jean fosse atterrato.
È lui... vivo...vivo!
<<Stai bene?>> mi avvicinai.
<<S-si. Sto bene.... >> rispose, visibilmente scosso . Del resto...era capibile.
Sorrisi. Ero davvero felice che fosse salvo.
<<Mi raccomando, cerca di non farti divorare.>> Sorrisi.
Mi gettai nel vuoto, seguita da Dean, che mi aveva ovviamente seguita.
<<Dean! Andiamo verso Eren. Hanno lanciato il razzo rosso di ''missione fallita'' dobbiamo verificare. Forse hanno bisogno di aiuto. Magari non è un totale fallimento!>> gli dico quasi urlando per farmi sentire.
<<Va bene T/N!!!>> mi urlò di rimando, saltando di tetto in tetto.
I suoi occhi sorpresi.....
<<s-si... sto bene....>>
.... Jean.....
T/N!! Concentrati invece di vagare con la testa! Oppure finirai nello stomaco di qualche gigante!
<<Non ci credo...>> esclamò a un tratto Dean, riportandomi sulla terra.
Uhm?, guardai avanti e....
<<Wow..!!!>>
<<.... ci è riuscito!>> continuò il mio amico.
E davanti a noi un gigante, Eren, che sollevava un enorme masso per richiudere la breccia.

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