Capitolo 48.

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Avviso

⚠⚠⚠⚠⚠
Potrebbero esserci spoiler d'ora innanzi, a meno che non abbiate visto gli episodi dell'anime o letto il manga.
Inoltre scusatemi se ho impiegato molto tempo per pubblicare questo capitolo. Sono stata divisa tra amici, prove e impegni vari, oltre alle difficoltà di scrivere il capitolo in sé. 

Buona lettura.
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AMANDA

T/N's pov

Di tutte le volte, che mi ero ritrovata a camminare di soppiatto nella mia stessa casa, quella era la prima in cui scivolavo con passo felpato, tra i grandi corridoi del Palazzo, perché effettivamente ricercata.
Il silenzio era padrone degli ambienti, ma del resto ero consapevole che difficilmente avrei trovato qualche servitore ancora sveglio nel cuore della notte.
Mentre avanzavo nel buio (aiutata  nella mia andatura silenziosa dai tappeti, che si rincorrevano tappezzando, a intervalli regolari, i corridoi) sfioravo con nostalgia i mobili, richiamando memorie lontane.
Ero a casa...
Ne ero felice, ma allo stesso tempo mi sentivo un'estranea.
Un'estranea in casa mia...
Mi sentivo diversa soprattutto.
Non sapevo in che termini, ma ero cambiata.
Tutto ciò che avevo passato e visto in quei mesi mi aveva trasformata pian piano. Ero maturata, sebbene non fossi in grado di stabilire se in meglio o in peggio.
In più non avevo idea di come conciliare le mie nuove esperienze con la mia vita da duchessa.
Non ha senso pensare alle mie problematiche ora... Ho questioni più impellenti da sbrigare....
Le questioni più impellenti non riguardavano me purtroppo, bensì le Ali della libertà.
La mia amata Legione Esplorativa era a rischio.
Tutte le operazioni del Corpo di Ricerca erano sospese a discrezione del Corpo di Gendarmeria. I suoi membri trattati quasi come criminali. Ero preoccupata...
Preoccupata per i miei amici, per mio padre, per Jean... ancora più che per me stessa. Per la sopravvivenza stessa della mia amata Legione. E il semplice fatto che dietro tutta quella faccenda ci fosse la Gendarmeria Centrale mi colmava d'ansia. Non sapevo bene di cosa si occupasse, ma Gillian mi aveva confessato che a loro erano imputati molti omici.
Ciò ovviamente non mi tranquillizza per nulla.
Soprattutto se a ciò si aggiungeva la notizia della morte del pastore Nick, torturato e poi ucciso. La cosa puzzava di Gendarmeria centrale.
Lo avevo saputo per puro caso, in una delle mie rischiose fuoriuscite nel mondo al di fuori del Sottosuolo.
Ma perché ucciderlo?
Perché aveva collaborato (se si poteva dire così) con la Legione Esplorativa?
Torturato per sapere cosa ci avesse rivelato, tra tutti i segreti delle mura? E lui aveva parlato o no?
Ma se non avesse parlato.... possibile si fosse fatto ammazzare per un accenno ad Historia Reiss?
O meglio ai Reiss...
Devo assolutamente trovare qualcosa.
Ho visto il loro nome da qualche parte...
E in più Erwin era sotto la custodia cautelare della Gendarmeria.
Non che fossi preoccupata per lui o che mi importasse granché della sua incolumità, dato che lo consideravo una persona cinica, senza un briciolo di quella umanità che si proclamava tanto di proteggere, spinto da sa quali obiettivi, pronto a sacrificare chiunque.
Però era pur vero che da lui dipendevano gli altri miei colleghi, e che con la sua mente poteva  prevedere dove sarebbero spuntati i nemici... Non mi sarei sorpresa se avesse avuto un piano in serbo pure in queste circostanze. Da questo punto di vista speravo non gli accadesse nulla.
La faccenda era seria...
I miei compagni... dovevo aiutarli, perché ne avevano bisogno.
Già...
Avrebbero accettato però il mio aiuto? 
V

arcai l'ultima porta del corridoio e la biblioteca si aprì innanzi ai miei occhi. 
Per un attimo indugiai sulla soglia.
Illuminati da argentei raggi lunari, provenienti da ampie vetrate,  troneggiavano alti scaffali stracolmi di libri di ogni genere. Al centro della sala, tra tappeti e decori, un ampio tavolo per dedicarsi alle letture, dove io, mio nonno e Dean passavamo parte del nostro tempo libero. 
Mi si strinse il cuore.
Amavo quei libri e tutto quello che rappresentavano; custodi di tanti momenti felici della mia infanzia.
Felicità ormai perduta...
Presa da quel moto di  triste rassegnazione, mi feci forza e avanzai verso l'ala segreta della stanza. In particolare la mia attenzione fu catturata da una statua dalle fattezze di una donna maestosa. Era la raffigurazione della figura femminile del Wall Sina.
Infilai la mano dietro la statua di marmo e schiacciai un piccolo mattone fino a sentire uno scatto.
Si aprì uno stretto passaggio.
Mi ci infilai senza indugio e, percorso un breve cunicolo, giunsi a destinazione.
L'odore di carta e di chiuso era quasi opprimente. Aria pesante che per me però rappresentava la libertà di conoscere oltre le consuetudini, oltre il buon senso... 
Lì erano infatti conservati tutti i volumi proibiti in possesso di mio nonno, trattanti del mondo esterno e del mondo precedente all'era dei giganti. Le pene nel possedere qualcosa di simile erano tremende. Per questo motivo, chi li aveva collezionati, si era dato tanto affanno per nasconderli. 
Però ora mi si affacciava in mente un'altra ipotesi: che ci fossero anche segreti interni alle Mura, tra le pagine polverose?
Accesi una candela per diradare il buio assoluto della camera segreta.
Lì io e Dean passavamo intere nottate, di nascosto dal mio tutore, a leggere i libri proibiti. 
Devo avere letto qualcosa sui Reiss qui... Un accenno, perché non ricordo nulla di ché. 
Conoscevo Lord Reiss di nome. Ma mio nonno non si era mai trattenuto con lui più di un minuto a conversare.
Ricordo chiaramente lo sguardo del mio vecchio in quelle occasioni.
Era preoccupato, irritato.
Era una cosa che mi straniva sempre. 
Quando avevo chiesto informazioni su di lui, il duca T/C mi aveva ordinato fermamente di non rivolgergli mai la parola, di non incontrarlo e di non indagare mai su di lui.
Come temendo potesse succedermi qualcosa di brutto... 
Come di fatto è accaduto a Nick...
Scusa nonno. Sta volta ... ''come se fosse l'unica''... devo disobbedirti.
Iniziai a cercare.
Scartare i volumi non era particolarmente complicato. Il vantaggio di ignorare i divieti di mio nonno, riguardo alla biblioteca proibita, mi aveva reso consapevole dei vari argomenti trattati.
Dopo avere controllato i libri, ad accezione di quelli scritti in una lingua che non ero in grado di decifrare, passai ai rotoli di pergamena.
Le pergamene erano per lo più documenti di vario genere. Ma alcune erano annotate da mio nonno. La sua grafia a mio parere lo rappresentava in pieno... Spigolosa, decisa e pulita.
Nessuna battuta su Levi, grazie.
E poi un documento decisamente strano...
-Reiss/Gendarmeria Centrale, Amanda (5 sud; indietro; 666)
<<Ma che diamine?>>
Già mi stava venendo il mal di testa solo a guardare le scritte, pensate a cercare di risolverle.
Mio nonno non era normale....
Che diamine dovrebbe significare!?
<<Nonno se passi, come ha fatto Tess, a trovarmi e mi dici che cazzo hai scritto, mi faresti un favore enorme... >> sbuffai.
Silenzio.
<<E te pareva>>
Per avere criptato (o quel che erano quelle scritte senza significato) le informazioni, evidentemente erano parecchio scottanti e pericolose.
Non contavo di trovarne altre nel resto delle pergamene riguardanti il mio obbiettivo. 
Amanda... Amanda... Amanda...
E chi sarebbe?
Un momento.
Una serie di immagini sommersero la mia mente.
Dean guarda i libri con un vivido interesse. È così buffo con i capelli ricci lunghi e quel corpicino da bambino basso. Sembra un fungo... uno gnomo...un qualcosa di adorabile.
<<Dean che fai?>> la mia voce è sottile e squillante. Decisamente da seienne rompiscatole.
<<Niente...>>
<<Vuoi leggere?>>
<<Leggere è stupido!>> sbuffa, seccato.
<<Ah.. già, lo dici sempre... >> sospiro, storcendo la bocca.
Dean sembra esitare, guardandomi con un broncio dispiaciuto. 
Le guance paffute e rosse: <<Ecco... io non so...>>
<<Non sai?>>
<<Leggere ...e neanche scrivere...>>
Sembra afflitto. Quasi si vergognasse.
<<Io ho imparato da poco. Mio nonno mi ha fatto studiare giorno e notte!>> esclamo, alzando le braccia al cielo, come a quantificare le ore di studio. Subito dopo un minuto di riflessione: <<Idea!>>  convinta di essere un genio. 
Devo avere in faccia una espressione da pazza a giudicare dal viso preoccupato di Dean.
<<TI FACCIO DA MAESTRA!!!>> urlo.
E inizio con un libro, aprendolo, leggendolo, spiegando. Dean mi guarda confuso.
<<Che hai capito?>> chiedo sicura di me e dei miei metodi di insegnamento.
<<Nulla>>
Silenzio.
<<Come nulla?!>>
<<Solo che Amanda è bellissima. Somiglia a mia sorella... >>
<<Tua sorella?>> 
<<Si... Però lei è morta quando avevo due anni. Non ricordo neanche il suo nome...>>
Ha un viso rilassato, nonostante l'argomento. Continua a guardare la protagonista della storia, disegnata tra le pagine.
<<Lei sapeva leggere>>sorride <<Mi leggeva sempre storie>>
E lì la mia mente malata ha un'idea che sicuramente mi farà punire.
<<Ho un idea!>>
<<Un'altra?>> esclama Dean esasperato, stendendosi al suolo, fingendosi morto.
Gli salto sulla pancia.
<<T/N! Ahi! Mi hai ucciso!>> si lamenta con voce strozzata.
<<Dedichiamo lo scaffale con questo libro a tua sorella! Incidiamo il nome Amanda, come se fosse il suo! Sarebbe come una sorta di codice!>>
<<Il signore Duca ci ammazza. Ma facciamolo!>> urla entusiasta.
E con un qualcosa di appuntito inizio a incidere il legno, inserendo le lettere una dopo l'altra.
<<Fatto!>> annuisco fieramente.
<<Fatto che?>> una voce tonante. Per un attimo rabbrividisco, seguita a ruota da Dean. 
Infine indosso un sorriso smagliante.
<<Abbiamo dedicato lo scaffale alla sorellona di Dean! Non è bella la scritta nonno?>>
<<Diamine... Jean ha ragione. Ho sempre avuto manie suicide...>> sorrisi.
Ritornai nella biblioteca principale, richiudendo il passaggio segreto.
Cercai lo scaffale ''Amanda''.
Una scritta quasi del tutto cancellata incontrò il mio sguardo.
<<Eccoti... e ora?>> la fissai, come potesse darmi la risposta.
5 sud...
Il sud era verso la finestra.
Contai 5 libri da sud e...
Indietro.
Spinsi il libro indietro, con forza, contro il muro. Sentii uno scatto.
<<Quanti segreti ha questa casa?!>> sussurrai, dirigendomi verso il rumore.
Una piastrella del pavimento si era sollevata. Dentro un libro.
Un grande 6 sulla copertina.
666... quindi.... Un 6 già c'è...
66. Pagina 66...
Ma non c'era nulla. Le pagine trattavano di giardinaggio.
Oltre che il libro si fermava a 500 pagine. Quindi la pagina 666 non esisteva.
Se non è 66... forse 12. Sei più sei...
Neanche.
Provai sommando la cifre di 666. Niente.
Poi mi venne in mente il sei sul libro.
Tutti quei numeri uguali.
Forse devo considerare anche il 6 del libro.
Presi la pagina 24.
All'apparenza sembrava una pagina come le altre. Ma in realtà la calligrafia era leggermente diversa. Il libro era stato aperto e rilegato nuovamente per inserire la pagina.
La prima frase continuava a parlare di giardinaggio, ma proseguendo nella lettura il nome Reiss comparve.
"La famiglia Reiss è una famiglia particolarmente antica. Tuttavia le mie indagini hanno confermato i dubbi che mi tediavano. I Reiss sono implicati innanzitutto nel culto delle mura (vedi dopo), che sfruttano per nascondere la verità sulle mura, sui giganti e proteggere la loro egemonia e i loro segreti. I loro segreti sul mondo esterno''
Proseguiva con una serie di dati riscontrati.
Li lessi velocemente, fino a una frase che mi scosse profondamente...
''Re Fritz, come sospettavo è un'impostore. Un fantoccio. La vera famiglia reale è la famiglia Reiss''
Ma che cosa?!
<<Diamine... >>
Historia è una sangue blu?!
''Non capisco cosa li spinga a questa segretezza... Quali misteri nascondano. Ma sospetto fortemente, anzi so, sebbene non possa provarlo, che siano i responsabili della persecuzione degli Ackerman, al momento cessata''.
<<Vuoi dire che...>>
I miei parenti li avevano fatti uccidere loro?
Perché?!
Ecco perchè mio nonno non voleva parlassi con Lord Reiss... 
Perché adesso avevano un Ackerman tra le loro file?
Dovevo leggere della Gendarmeria centrale.
Assolutamente.
Historia è una principessa...
Non sono l'unica nobile sembra...  
Mi decisi a proseguire nella lettura.
"Oltre al culto delle mura, sembrano anche responsabili della Gendarmeria Centrale, sebbene anche in questo caso, non sia riuscito a saperne di più. Tuttavia questa frazione della Gendarmeria, che viene spesso giudicata indipendente, durante le mie ricerche ha mostrato facce che non avrei mai sospettato. Tra cui le morti attribuibili a loro. Persone che stavano progettando armi, meccanismi, modi di spostarsi evoluti... Probabilmente per evitare il progresso tecnologico, le guerre e la conoscenza del mondo esterno che ne sarebbe derivata. Gente troppo curiosa, professori e sapienti imprudenti con le loro riflessioni. Inizio a sospettare che i veri nemici non siano i titani. Ho forti dubbi che l'obiettivo dei Reiss e della Gendarmeria sia quello di impedire la riconquista del territorio strappatoci dai Giganti. Il perché è qualcosa che mi impegnerò a scoprire."
Seguito da un avvertimento.
"Tu che leggi, ti prego per il tuo bene e per il mio, di non divulgare a nessuno queste informazioni. Non dubito altrimenti che la nostra vita possa essere assai breve."
Iniziai a sudare freddo.
Non per l'avvertimento, ma per quello che avevo letto. 
Tutta la conoscenza proibita...
Le invenzioni impedite...
Il culto delle mura, che voleva far cessare le riparazioni di queste e l'uscita dai Wall... 
I giganti nelle Mura. 
Reiner e Berthold che parlavano di una casa all'esterno...
Non c'era una cosa che quadrava  con la versione da sempre proclamata. Se quello che mio nonno riportava era vero, come ero sicura che fosse in seguito agli ultimi avvenimenti, la Gendarmeria e, soprattutto, i Reiss dovevano nascondere qualcosa di grosso al resto della popolazione. 
Erwin sa che Historia è la vera erede al trono?, mi sovvenne improvvisamente in mente quel pensiero.
Se lo sapeva ero certa che avrebbe fatto qualcosa di rischioso. Soprattutto in seguito agli ultimi avvenimenti. 
Gillian ha detto che i Gendarmi continuano a cercare il gruppo del Caporale. Che vogliano Historia?
Ma la cosa che mi preoccupava di più era la probabile imminente lotta civile tra i Corpi militari. 

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