Capitolo 11.

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Jean's pov

Guardavo le fiamme... bruciavano lente e alte... in una danza rossa, che consumava i corpi ammassati.
Tra quei corpi, ormai indistinguibili c'era il mio migliore amico.
Marco...
Perché lui? Lui aiutava sempre tutti, era tra i migliori dieci...
Stava per realizzare i suoi propositi...
Ricordai quando, durante la battaglia, mi disse che io sarei stato un ottimo leader, perché capivo come si sentivano gli altri e sapevo come far uscire il meglio da loro.
Ma non so se ne sarei in grado....Marco eri tu che dovevi fare carriera....
Tutte le giornate passate insieme, tutte le discussioni sul nostro futuro...
Non pensavo sarebbe finita così, con me a guardare Marco diventare cenere.
Raccolsi un ossicino annerito dal fuoco. Lo osservai chiedendomi se fosse un pezzo di lui o se appartenesse a un altro soldato.
Tutto questo è così ingiusto!
Avevo un grande desiderio di piangere. Ero circondato dagli altri miei amici, eppure mi sentivo così solo.
Entrare nella Gendarmeria improvvisamente non mi sembrava più fondamentale.
Marco era morto combattendo i giganti. Con quale coraggio avrei scelto di accedere al Corpo di Gendarmeria quando Marco era morto solo, lontano da tutto, in maniera atroce, senza che io ne sapessi nulla.
Sentivo un peso tremendo sulle mia spalle e sul mio cuore.
Mi sembrò di vederlo sorridermi, una figure evanescente nelle fiamme.
Se Marco era morto per mano dei giganti, allora io avrei ...
Per un attimo, oltre le fiamme vidi una figura scura.
Anche lei è venuta?
T/N era quasi invisibile, nascosta in un viottolo buio, ma io sapevo che era lei. I nostri sguardi si incrociarono un attimo, poi lei scomparve nella ombre.
Anche lei è venuta a farti omaggio Marco....
Osservai le fiamme crepitanti e decisi. Decisi che sarei entrato nella squadra di Ricerca.

T/N's pov

<<Sei sicura T/N? Insomma... siamo ancora in tempo per andare via.>> chiese per la trentesima volta Dean.
Alzai gli occhi al cielo.
<<Noi siamo già nel Corpo di Ricerca. Noi siamo qua in mezzo ai cadetti, che devono scegliere il corpo, solo per vederli da vicino. E poi.... davvero tu rinunceresti alle Ali della Libertà?>>
Dean guardò innanzi a se e sospirò: <<Non fraintendermi.... Dopo quello che è successo, so di non poter continuare a guardare. Ma ho paura, davvero molta paura..>>
<<Ma non devi! Io ci sarò sempre a difenderti! È tu sei bravo...>> lo interruppi.
<<Non ho paura di crepare! Ho paura di perdere te! Possibile che non riesci a capirlo?! Dannazione!>> alzò la voce di poco, con fare arrabbiato, stringendo i pugni.
<<Dean...>>
<<Sei l'ultima persona che mi rimane. Io non sopporterei di perderti ... ho già perso tuo nonno, che per me è stato un padre. Se tu morissi...>> distolse lo sguardo in fretta, stringendo i denti.
Lo osservai ... anche per lui era stata dura quando avevamo seppellito le ceneri del duca, accanto alla tomba della moglie. Voleva piangere... lo percepivo chiaramente, ma era troppo orgoglioso per farlo davanti a me, di fronte a una lapide.
Gli poggiai una mano sulla spalla.
<<Dean anche io ho paura, ma è la mia strada, lo sento. Ma se non è la tua puoi ritirarti, non ...>>
<<Non ho intenzione di ritirarmi senza di te.>>voltandosi verso di me<<Scusami....>>
<<E di che?>> sorrisi e lui ricambiò, mentre i cadetti si radunavano nella piazza, davanti allo stemma del Corpo di Ricerca.
Erwin era su un palco, con lo sguardo deciso sottolineato dalle enormi sopracciglia.
Mister sopracciglia....
Mi veniva da ridere. Avevo chiamato davvero il Comandante così?
Meno male che non mi ha riconosciuto!
Ridacchiai. Mi avrebbe condannato per il furto o per averlo chiamato in quel modo?
Dean mi guardò senza capire. La sua faccia era così buffa che non riuscivo a contenermi.
<<Ehi! Ciao T/N! Ehm... duchessina...?>> esclamò una voce vedendomi, o meglio... sentendomi ridere.
Mi voltai riuscendo finalmente a placare le mie risate: <<ciao Armin!>>
<<Quindi davvero hai deciso di entrare nella squadra ricognitiva.>>
<<Anche tu mi sembra>> sorrisi.
<<Ho saputo che Eren è stato affidato al Capitano Levi.>> aggiunsi.
Armin mi guardò stranito: <<Sai del processo?>>
<<Lo sanno tutti... e, anche se così non fosse, io so sempre tutto... oltre ad abitare a Stohess.>> sorrisi.
<<Smettila di vantarti duchessa!>> esordì con voce sprezzante Dean <<Sono io quello che ti fornisce metà delle informazioni>> sguardo sapiente.
<<Si .. come no?>> ridacchiai di rimando <<Ora stiamo attenti che Erwin sta per iniziare il discorso.>>
E infatti lo iniziò.
Che discorso incoraggiante.... sarcastica Più che fare pubblicità al suo corpo, sta dicendo a tutti: CORRETE VIA AL CORPO DI GUARNIGIONE!
Infatti..., dopo avere elencato le percentuali di sopravvivenza....e altre cose piacevolmente terribili, gran parte dei cadetti abbandonò la piazza.
Con mia sorpresa mi accorsi che tra quelli rimasti vi erano molti del 104esimo reggimento.
Mikasa, Armin, Connie, Sasha, il tizio alto di cui non ricordavo il nome, forse Berth?, un ragazzo molto muscoloso che mi sembra si chiamasse Reiner, una ragazza lentigginosa e una ragazzina molto carina e....
JEAN?!
Okay , non mi aspettavo lui....
Vedevo che lottava per non tornare sul suoi passi e andare via.
Deve essere per Marco che ha cambiato idea...
Alla fine, quando Erwin lasciò il palco, io mi diressi verso Jean e gli altri.
<<Ciao Ragazzi, non pensavo avreste rinunciato alla Gendarmeria...>> e guardai Jean, che spalancò un secondo gli occhi e li distolse di scatto.
<<T/N!>> urlò la ragazza ''divoratrice di cibo'', detta Sasha, saltandomi addosso.
<<Sasha così mi fai..>> caddi a terra <<...cadere ...>>
Sta ragazza è pazza!
Tutti scoppiarono a ridere, io ero troppo scioccata per fare qualcosa, con Sasha che continuava a parlare a raffica: <<Sono felice che sei con noi! Mi darai ancora in tuo pranzo vero? !>>
Dean rideva senza ritegno.
Traditore... aiutami!
Dean capì cosa avevo pensato, ma scosse la testa con un gesto di diniego,con un sorrisetto insopportabile.
Jean osservava tutto divertito.
A un tratto il biondo Reiner intervenì: <<Sasha basta! Ricordati che è una duchessa>>
Sasha parve ricordarsi della mia condizione, mi osservò ad occhi sgranati e saltò indietro come se si fosse bruciata.
<<Scusatemi! PERDONATEMI! Duchessa mi...>>
Ridacchiai.
<<Per carità smettetela di chiamarmi duchessa, di darmi del lei. .. saremo commilitoni. Chiamatemi sono T/N>>
Reiner stava per porgermi la mano per farmi alzare, ma Jean lo anticipò.
<<Non credevo che alle duchessine piacesse stare a terra, nella polvere>> con un sorriso furbo.
<<Non credevo che Jean Kirschstein fosse un Cavaliere di tale valore!>> lo presi in giro, afferrando la mano.
Mi alzai.
<<Non credevo saresti entrato nel Corpo di Ricerca..>> fece invece Dean, rivolto a Jean.
<<Che volete, a stare con suicidi come voi due ed Eren, si finisce a essere coinvolti.>> sbuffò.
Li lasciai discutere,per osservare i tre di cui non ricordavo il nome.
<<Scusate, mi direste i vostri nomi? Non li ricordo>> con la mano dietro la testa.
<<B-berthold... H-hover>> rispose lo spilungone castano.
Timido il ragazzo...
<<E tu invece?>>
La lentigginosa mi fissò con un ghigno: <<E perché dovrei dirtelo?>>
<<Non lo so. Ma credo che lo saprò in altri modi in tal caso, prima o poi>> sorrisi.
<<Ymir>> sbuffò.
<<Io sono Christa Lens!>> trillò una voce cristallina. La ragazzina bionda era davvero bella. E non era una di quelle bellezze solo esteriori... la luce che aveva dentro illuminava anche il suo aspetto perfetto.
<<Christa!>> Dean si gettò accanto a lei <<Ti ricordi di me? Vorresti usc->>
Un calcio da parte di Ymir lo spedì a terra: <<Ehi... Non importunare la mia Christa>>
Io ero scioccata, non tanto per Ymir che aveva atterrato il mio amico, ma per Dean che aveva detto quella frase.
Non ha una cotta per lei... perché se ne è uscito così? Che pervertito...
Lo aiutai ad alzarsi.
<<Ti sta bene. Quel che mi sorprende è che ti sei fatto atterrare così>> ridacchiai.
<<Senti chi parla!>> commentò indicando Sasha, che arrossì come un peperone.
Guardai gli altri cadetti.
E per ultimo guardai Jean negli occhi e sorrisi.
Sta volta non scostò lo sguardo, ma ricambiò il sorriso... inconsapevolemente.

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