Capitolo 6.

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DOLORE

T/N's pov

<<T/N!!>>
Sto mor- ...
Il masso era maledettamente vicino e io... troppo stupita per avere paura o per spostarmi.
-endo? terminai il pensiero mentre volavo in aria. Caddi a terra, rotolando nella polevere, sul lastricato, senza capire cosa fosse successo.
Non vedo nulla...
Ero atterrata parecchio male. Non riuscivo né a mettere a fuoco, né a tenere aperti gli occhi.
Sentivo accanto a me caos e urla, la gente scappare... avvertivo i loro passi affrettati e disperati... e sentivo la terra vibrare.
<<Nonno dove sei!?>> gridai capendo finalmente cosa era successo e iniziando a vedere nuovamente.
Avevo il cuore in gola.... eppure non capivo.... come mai non ero stata schicciata dal masso?
E perché mi fa male il polso?
Portai i miei occhi c/o nel punto in cui mi trovavo prima.
Rimasi pietrificata, con gli occhi sgranati, incredula.
Non è vero.... Non può essere vero!
Ora sapevo perché non ero stata schiacciata.
Mio nonno mi aveva lanciato con forza lontano dalla traiettoria del macigno, ma lui non aveva fatto in tempo a salvarsi.
<<N-non-nno?>>
Mi aveva salvata a costo della sua vita e io... io non riuscivo a fare nulla.
Mi lasciai scivolare al suolo, mentre mille ricordi passati con lui iniziarono a saltarmi in mente.
Le lacrime iniziarono a scendere sole, senza che io riuscissi a fermarle. La rosa che mi aveva dato era andata distrutta.
Sentii la terra vibrare più forte.
Giganti...
Sapevo che dovevo andare, ma ero paralizzata a guardare il cadavere della persona amata e a contemplare il vuoto provato. Ma, anche se mi fossi messa a correre, ero senza 3DMG, non sarei andata molto lontano.
''Nonno cosa sono i giganti?''  Avevo quattro anni.
''Sono mostri immensi, che, sebbene vivano della luce del sole, divorano noi umani per motivi  ignoti.'' mi aveva spiegato.
''E viviamo dentro le mura per questo motivo?''
''Da quando sono comparsi si. Ma perché tutte queste domande?''
Sorrisi amaramente e vidi il mio primo gigante svoltare l'angolo della strada e spostare i suoi occhi, inquietanti e senza sentimenti, su di me.
Quindi farò la fine di mia madre.... e senza entrare nella Legione.... Che vita, eh? Stavo per realizzare il mio sogno e invece finirò divorata.
Beh..... sarei finita divorata, se un cavallo non si fosse fermato al mio fianco e se una mano non mi avesse tirato sulla groppa dell'animale, che partì subito dopo al galoppo.
<<T/N come stai!?>> urlò Dean, spronando il cavallo.
Non risposi.
<<T/N!>>
<<Il nonno... è  morto...>>
Ora fu lui a non rispondere, ma lo sentii irrigidirsi sotto la mia stretta. Di sicuro aveva visto e sapeva, ma non si era bloccato come me, forse perché nel sottosuolo aveva già perso la sua famiglia.
<<Ti porto in salvo T/N....>>
Vidi i primi soldati saettare sopra la mia testa e vidi i primi essere divorati. Osservai la scena sconvolta, con la nausea a stringermi le viscere. Affondai il viso sulla schiena di Dean e ripresi a piangere silenziosamente.
Qualcosa si stava davvero divertendo a stritolarmi il cuore contro lo sterno. Sentivo l'aria mancare.
Mio nonno era stato un padre per me. Anche se avevo uno zio, mio zio mi evitava se poteva. Ma mio nonno, per quanto duro e inflessibile, autoritario e seccante a volte, mi voleva bene... e io volevo bene a lui.
Entrerò nel Corpo do Ricerca e capirò cosa sono questi giganti...e poi li eliminerò dalla faccia della terra.
Si.. sembravo vagamente Eren, solo meno irruento.
<<CI SIAMO!>> urlò Dean e superò la porta interna di Trost, giungendo nella parte più protetta della città, dove avevamo alloggi e attrezzatura.
<<Ora facciamo le valigie e evacuiamo.>> espose Dean, scendendo dalla cavalcatura.
Mi ripresi: <<Non se ne parla>>
<<Ma....>>
<<Mio nonno è morto per salvarmi, ma io non posso lasciare la gente o gli altri soldati  morire  senza fare nulla.>> esposi con voce atona, asciugandomi le lacrime e costringendomi a non versarne più.
<<Si fa come dico a non si discute>>

Dean's pov

La guardai esterrefatto. Ma davvero? Diceva sul serio!? Voleva morire!?
<<Non sei abituata a combattere i giganti! E neanche io!>> contestai alzando la voce.
Non volevo perdere anche lei. Già la morte del duca T/C mi stava devastando. Ero vivo grazie a lui e avevo tutto grazie a lui. Era stato una guida per me.
Non permetterò che il suo sacrificio sia stato vano T/N!
<<Sappiamo usare entrambi il 3DMG alla perfezione e anche le spade. Basta tagliare via la collottola e puff... crepano.>> sbuffò fredda come il ghiaccio. Faceva finta di non provare nulla.... come se non fosse successo nulla. Ma io la conoscevo troppo bene per farmi ingannare.
<<Smettila di fare così! Mi dai sui nervi>>
La trascinai dentro di peso, nei nostri alloggi, e chiusi la porta alle mie spalle.
<<IO NON POSSO STARE A GUARDARE! NÈ TANTO MENO SCAPPARE COME UNA CODARDA!>> esplose infine.
<<ORA ZITTA E ASCOLTA!>> persi la pazienza. Lei ammutolì e mi osservò con due occhi furenti.
<<Sei ancora sconvolta, anche se non lo ammetti, e non pensi con lucidità. Se esci ora ti farai solo divorare e tuo nonno,  una volta che lo raggiungerai, ti prenderà a calci in culo. Non farlo morire invano T/N.>> feci.
<<Ma io...>> titubante.
<<Rimarremo qua. Tu calmati. Sicuramente staranno chiamando il capitano Pixis della Guarnigione. Non appena arriverà gli parleremo e se, e solo se, ci darà  il consenso, parteciperemo alla battaglia. Ora riprenditi.>>
<<O-okay...>> rispose con la voce tremante, abbassando il capo, rannicchiata e terra.
Mi si strinse il cuore. Mi avvicinai e la abbracciai stretta, mentre lei ricambiato l'abbraccio, riprese a piangere.
E meno male che eri pronta a combattere i giganti, pensai mesto, grato che fosse ancora viva.
<<Grazie Dean di esserci sempre..>> mi sussurró.
Sorrisi: <<Io ci sarò sempre per te>>

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