Capitolo 5.

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UN COLPO DI FULMINE

T/N's Pov

Mi sentivo impacciata nei movimenti, a causa dell'abito azzurro che indossavo, ma mio nonno aveva preteso mettessi i miei panni da duchessina per l'evento.
Odiavo indossare quelle vesti...
Sbuffando cercai di focalizzare l'attenzione sui cadetti schierati, composti in plotoni davanti a un palco, dove, ovviamente, vi era Keith.
Io e mio nonno non eravamo i soli ospiti. Anche altri personaggi di spicco, sia della Guarnigione che della Gendarmeria... che della mia amata Legione Esplorativa...., erano venuti ad assistere all'evento.
Il corpo cadetti che avevo sorvegliato, per una giornata di allenamenti, aveva completato l'addestramento... e ora Keith stava leggendo i nomi dei migliori dieci elementi... cui spettava l'onore di potere accedere alle file della Gendarmeria.
Quei dieci cadetti erano schierati in prima fila....
<<Le tue valutazioni sono state azzeccate T/N>> si complimentò mio nonno,osservando tutto con occhio critico. In effetti i ragazzi e le ragazze, che avevo notato durante la mia visita al campo di addestramento, erano tutti rientrati nell' elenco....
In ordine di posizione, dalla prima all'ultima posizione, vi erano: Mikasa Acherman, Reiner Brown, Berthold Hoover, Annie Leonardt, Eren Jaeger, Jean Kirschstein, Marco Bodt, Connie Springer, Sasha Blouse e Christa Lens.
Si... avevo colto nel segno.
Se lo meritano. Spero che qualcuno non scelga la Gendarmeria per vivere negli agi... ma per vocazione.
Pensai ancora ai visi di quei ragazzi quando avevano scoperto il mio rango.... il loro stupore, il loro silenzio....
<<T/N? Che hai?>> mi sussurró Dean peoccupato.
Lo osservai. Era l'unico che mi capiva realmente e l'unico che non si faceva spaventare da uno stupido titolo nobiliare. Oltre mio nonno, ovvio, ma mio nonno non conta.
Osservai i giochi di luce della torcia, che proiettavano strane ombre nell'ambiente circostante e che illuminavano di rosso le iridi scure di Dean.
Lasciai scorrere lo sguardo sui cadetti e mi soffermai su Eren Jaeger.
<<Penso che Eren entrerà comunque nel Corpo di Ricerca. Sarà reclutato con noi>> commentai per rispondere, in un modo o nell'altro, a Dean.
Così forse smette di indagare su cosa mi turba.
Ovviamente lui fraintese tutto.
<<Non avrai preso mica una cotta per quel ragazzo, vero?>> mi sussurró con un ghigno furbo, asimmetrico e allo stesso tempo leggermente da pervertito.
Lo guardai scioccata per tre secondi, poi scoppiai a ridere come una pazza, tanto che mio nonno mi guardò storto.
Ma in effetti lui mi guarda sempre storto....
<<Cavolo, dici sul serio!?>> continuai a ridere.
<<Okay... forse mi sono sbagliato. Forse....>>
Mi guardò coi i suoi occhi scuri, che mi sapevano sempre riscaldare dentro.
Sorrisi e lui ricambiò. Qualunque cosa sarebbe successa, sapevo che avrei sempre potuto contare su di lui.

Jean's pov

<<Dove credi di andartene tutto solo? Eh Marco?>> sbuffai raggiungendo il mio migliore amico.
<<A fare un giro. Domani del resto partiremo per i territori interni e entreremo in servizio attivo. Volevo girare un poco per Trost>> mi rispose.
<<Potevi anche avvertirmi...>>
<<Non pensavo che...>>
<<Non importa. Vengo senza spiegazioni. Basta che mi allontano da quel Dannato che ha fretta di morire....>>
Eren.... lui e le sue manie suicide. Il giorno prima aveva fatto uno dei suoi discorsi sul non arrendersi, sul perché sceglieva il Corpo di Ricerca e tante altre cose inutili.... Se voleva morire bene... ma poteva evitare di trascinarsi dietro altri.
E poi mi chiedo come abbia fatto a essere davanti a me nella classifica... ma non importa... domani a quest'ora sarò bello tranquillo nei territori interni.
Camminai affiancandomi a Marco, che si pregustava la sua lunga carriera come gendarma.
<<...e servirò il re! Che onore!>> esclamò con gli occhi luccicanti, rivolto verso il cielo.
<<Ancora? Vedi che lo so che lo fai per vivere nel Wall Sina, lontano dalle preoccupazioni>> gli lanciai uno sguardo furbo e sapiente.
<<Ma... ma non è così Jean! Quante volte te lo devo dire....!?>> si lamentò.
<<Smettila di.....>> non riuscii a terminare la frase che l'altra suicida, la duchessina T/N T/C, si intromise.
<<Sono felice che nella Gendarmeria entri qualcuno, che lo fa per un valore morale e non per salvarsi la pelle o il portafoglio. Ciao Marco... ciao Jean>> sorrise.
<<D-duchessa T/C..... cos->> iniziò Marco.
<<No, per favore... datemi del tu>> continuò a sorridere.
<<Io continuo a darle del lei se non le dispiace... del resto appartenete a un ceto elevato e nobiliare.>> ribattei secco.
Lei mi osservò con una espressione indecifrabile, che mi fece soffermare sui suoi tratti somatici. E mi sentii stranamente attratto da lei.
Mikasa... a me piace Mikasa!
<<Non ne sono felice, ma non posso costringerti.>> accettò la ragazza, in completo nero, poi riprese <<Che facevate di bello? Posso unirmi a voi?>>
<<Non facevamo nulla di particolare..>> dissi atono.
Per tutta risposta la duchessina corrugò la fronte a mi guardò con uno sguardo di fuoco.
Tch... se credi di farmi paura di sbagli ragazzina viziata!
Il lentigginoso invece iniziò a guardarsi in giro: <<Possiamo prendere qualcosa alla locanda.>>
<<Non è una cattiva idea. Tu che ne dici Jean?>>
<<Può andare>> roteai gli occhi, irritato dalla presenza indesiderata.
<<Molto simpatico... davvero...>> sbuffò lei dirigendosi verso la locanda.
<<Si può sapere perché sei tanto sgarbato?!>> mi riproverò il corvino a bassa voce.
<<Come scusa?>> feci finta di nulla, mentre osservavo il fisico allenato di T/N ondeggiare a ogni passo.
Ancora questa sensazione odiosa....
<<Non fare il finto tonto ... vedi di comportarti meglio. Se non per educazione, fallo almeno per la tua carriera. Ricordati chi è suo nonno>>
cercò di convincermi a essere un minimo gentile. E ci riuscì... un minimo....
<<Mi hai convinto... sarò un poco meno irruente>>
Così seguì la ragazza nella locanda. La vidi accomodarsi tranquillamente al bancone.
<<Allora? Che prendete? Io credo un bel boccale di birra>> fece rivolgendosi sia a noi che al locandiere, che la accontentò immediatamente.
<<Ma.... sei in grado di reggerla?>> osservò stranito Marco, spalancando peoccupato gli occhioni.
<<Certo che si>>
<<Sicura? Non vorrei dovervi riportare a casa in braccio...>> mi sedetti, poco cortese.
<<Io so sempre cosa faccio. Voi che prendete? Offro io>>
<<Non se ne parla. Sei nostra ospite T/N. Paghiamo noi.>>
Marco... sempre il solito moralista integgerrimo.
<<No. Offro io e non si discute. Io mi sono imbucata e io pago.>>
Ordinammo i boccali di birra e iniziammo a bere.
<<Com'è la vita in un campo di addestramento? Mi ha sempre affascinato molto... ma mio nonno mi ha impedito di entrarvi>> chiese T/N, sorseggiando la birra.
<<Piena di seccature ....>> risposi <<... ma è anche divertente.>>
<<E si fanno molte amicizie>> sorrise Marco poggiando il boccale vuotato sul bancone.
<<Vedi ''quello che mi sembrava più tranquillo'', come si è calato tutta quella birra in un soffio!>> rise la ragazza.
<<Marco sembra un angioletto ma in realtà. .. >> lanciai un occhiata furba e divertita al mio amico.
Marco arrossì e inizio a balbettare: <<M-ma... ma non è vero Jean!>>
<<Tranquillo Marco! So che sei un bravo ragazzo>> continuò a ridere la c/c, il boccale in mano.
Ha davvero una bella risata... MA!? MA COSA PENSO!?
<<Jean...? Stai bene?>> mi guardò il lentigginoso interrogativo.
<<Ehm... si... si...>> risposi, fiondandomi sulla birra per cercare di evitare il suo sguardo.
<<Uhm.... okay... io vado un attimo fuori... sto tornando>> mi comunicò il corvino.
Bene..... e ora? Sto da solo con la suicida?
La osservai guardare il boccale pensierosa e bere un altro sorso.
<<Perché vuoi entrare nell'Armata Ricognitiva?>> chiesi, decidendomi a darle del tu.
Lei volse gli occhi verso di me, con un'espressione indefinibile: <<Non è facile da spiegare.... e non so se voglio farlo>>
<<Comoda una uscita del genere....>> commentai.
<<Si... comoda... Comuque non è che non apprezzo la vita fortunata che ho avuto, non fraintendermi .... ma non è adatta a me. Non penso tu possa capire.... purtroppo.>> terminò il boccale, posandolo e facendolo cozzare contro il tavolo.
<<Infatti non capisco....>>
Sorrise.
<<Beh... come ho detto prima, io so sempre ciò che faccio. Come vedi sono ancora sobria>> ridacchiò.
Stavo per aggiungere qualcosa, ma arrivò Marco, seguito dal ragazzo di nome Dean.
<<T/N! Ti cerco da un'ora! Tuo nonno vuole parlarti!>> buttò giù il ragazzo riccioluto.
<<Pf... mio nonno può attendere...>> rispose lei.
Dean tirò fuori un sorrisetto sghembo: <<Neanche se riguarda le Ali della libertà?>>
Tono provocatorio.
<<C-cosa!?>> saltò in piedi la duchessina <<Arrivo subito!!>>
Iniziò a indietreggiare verso la porta, guardandoci con un sorriso, a trentadue denti, dischiuso fra le labbra: <<È stato bello stare con voi! Ciao Jean! Ciao Marco!>>
Poi si voltò e iniziò a correre, seguita da Dean.
<<T/N ASPETTAMI!!>> urlò il povero riccioluto.
Ridacchiai.
Alla fine non è tanto male T/N....
<<Jean... torniamo dagli altri?>>
<<Uhm.... ? Si ... andiamo Marco>> annuì.
Marco continuò a fissarmi.
<<Marco sei inquietante>> ridacchiai.
<<Che ne pensi di lei?>>
Mi sarei strozzato, se non fosse che non stavo mangiando.
Davvero Marco faceva queste domande con quello sguardo, che di solito avevo io!?
L'ho contagiato!?
<<Che devo pensare di quella suicida?>> sbuffai.
<<Non lo so. Ma hai fatto una faccia strana prima....>>
<<Mi era andata di traverso la birra...>>inventai sul momento.
Che poi tutti sanno che mi piace Mikasa.... quindi che insiste?
<<Già... mi sembrava strano>> sorrise.
Ci incamminammo.

T/N's pov

Perché mio nonno osservava una bancarella di fiori? Ancora me lo chiedo.
Lo vidi passare la mano su una splendida rosa rossa e poi su una viola gialla.
Era piuttosto pensieroso...
<<Scusami nonno, ma mi hai fatto chiamare per vedere dei fiori?>> domandai confusa.
Non rispose ovviamente. Alzai gli occhi al cielo. Dean non era con noi. Era a sorvegliare i nostri cavalli, poco distante.
E io? A osservare dei dannati, se pur bellissimi, fiori.
Ma dannazione! Io dovevo entrare nel Corpo di Ricerca, mica nell'albo dei giardinieri!
<<Ne sei sicura? Di ciò che fai intendo>> se ne uscì dopo dieci minuti buoni.
<<Si. Ne sono convinta>>
Sospirò.
<<Allora non ho niente da fare. Ho parlato con Erwin. Dopo la loro spedizione, partita questa mattina, ti presenterò a lui e vedrò di realizzare i tuoi propositi.>> mi riferì.
Sapevo quanto gli costava fare ciò, e questo mi fece rendere conto, ancora una volta, di quanto mi volesse bene.
Lo abbracciai.
<<Grazie nonno!>> eclamai contenta.
Mio nonno sorrise e ricambiò l'abbraccio. Poi prese una rosa scarlatta e me la appuntò nella giacca.
<<Questo era il fiore preferito di tua madre...>> disse.
<<Davvero?>>
<<Si...>>
Mi staccai da lui contenta e feci per andare a comunicare la novità a Dean.
Sono così felice!
Un rumore assordante di un tuono, la luce abbagliante di fulmine.
Voltai lo sguardo verso le mura.
Che...c-che!?
Un essere altissimo..... fumo ... un assordante frastuono....
Urla.....
Un immenso masso che si avvicina  spaventosamente a me....
Cosa...
<<T/N!>>

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