Capitolo 32.

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CONVERSAZIONE

La mensa era affollata come ogni giorno, fitta gente accalcata l'una sull'altra.
Ma il tavolo più rumoroso era sempre quello della 104esima.
Sasha sbranava senza pietà la pietanza, scatenando le risate di Connie, che a sua volta si divertiva a usare il cucchiaio come catapulta.
Mikasa era silenziosa e mangiava con calma, affiancata dal timido Armin, che osservava sospettoso tutti noi.
Reiner era a scherzare con Berth, nel tentativo disperato di farlo essere più loquace, e riprendeva Connie, che continuava a lanciargli pallottole di cibo.
Ridacchiai alla scena, rischiando di farmi andare qualcosa di traverso.
Bevvi un bel bicchiere d'acqua per placare la tosse.
Jean era seduto al mio fianco, con una luce di felicità a illuminargli lo sguardo.
Ci scambiavamo occhiate fugaci, sorridendo impercettibilmente, le mani che si cercavano sotto il tavolo.
Per il momento non avremmo detto a nessuno della nostra relazione. Avevamo deciso che prima mi sarei dovuta chiarire con Levi, dato la situazione complessa.
Ma ovviamente Dean, al mio fianco, mostrava sempre un lato telepate insospettabile.
<<Sei distratta oggi..>> mi scrutò, accigliato e riflessivo.
Volsi lo sguardo verso di lui e alzai un sopracciglio: <<Ti ho detto che puoi rivolgermi la parola, Dean?>>
Si ... ero ancora arrabbiata con lui.
Alzò gli occhi al cielo: <<Sei insopportabile quando ti comporti così!>>
<<Anche tu quando quando tradisci la mia fiducia..>>
Silenzio strano....
<<Senti T/N...>>
<<Per te sono la duchessina T/C>> brontolai, seccata, pentendomene subito.
Ma Dean mi ignoró palesemente.
<<..... mi dispiace. Okay? È che io mi ricordo come hai perso la lucidità contro il gigante femmina. So che sei un'ottima combattente, e io mi fido del tuo giudizio, ma sei ferita e perderesti le staffe. Puoi negarlo?>>
Ci riflettei su...
Pensando a Annie mi si accendeva un fuoco...
<<No.... hai ragione.... come sempre>> sbuffai, lasciando intravedere un soriso.
<<Ovvio>> esordì con un mezzo sorriso, poi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò <<Che avete fatto ieri tu e ''Jean''?>>
Immaginavo il suo sorriso perverso.
Stavo per rotolare all' indietro per la sorpresa.
Mi ha seguito di nuovo per caso?
<<Nulla... abbiamo solo parlato>>
<<Seh>> ridacchió <<E allora perché tu e lui vi guardate con sguardi coccolosi e vi stringete la manina?>>ghigna spietato in un sussurro.
Credo di essere diventata rossa.... mi sento la faccia in fiamme.
<<T/N? Tutto bene?>> chiese Reiner, accigliato e preoccupato dalla mia insolita reazione.
<<Ahah sembri un peperone!>> fu il geniale commento di Connie.
Volevo sprofondare.
<<Eh?...Dean mi ha soltanto raccontato una cosa imbarazzante..>> ridacchiai nervosa, mentre Jean aveva una espressione divertita.
<<Esatto...>> sostenne la mia tesi Dean, con uno sguardo carico di soddisfazione rivolto su di me.
Che figlio di buona donna!
Il suo sguardo diceva ''ho capito tutto, dimmi la verità o gli altri sapranno di te e Jean''.
<<Stiamo insieme...>>sussurrai a Dean, arrendendomi.
Lui si dipinse sul volto una espressione da maniaco: <<Mi raccomando, voglio essere zio, ma non ora>>
E divenni ancora più rossa.
Cosa insolita....
DEAN IO TI AMMAZZO!!
<<Dean racconta anche a noi!>> ghignò Ymir, appollaiata come un rapace accanto a Christa, sorridente come sempre.
<<Si Si! >> si schierò Connie.
Oh no...
<<Beh le stavo ricordando di quando la sua serva si era scordata di portarle i vestiti puliti per il bagno, ritirandosi quelli sporchi, e lei, avendo fretta, ha iniziato a vagare per il Palazzo avvolta solo da un asciugamano.>> rise Dean <<La cosa comica è che voleva prendere per il salone, dove solitamente non vi è nessuno, ma quel giorno c'era un nobile con le sue quattro figlie e il figlio maggiore. Io ero pure lì. La vedo entrare, bloccare, osservare tutti, arrossire fino alla punta dei capelli, balbettare un ''s-s-scusatemi'' e scappare via. Il figlio maggiore del nobile vuole sposarsela da allora. Le ha fatto il filo per un anno>> rise ancora di gusto.
Io ti ammazzo...
<<E come è T/N sotto i vestiti?>> chiese Connie, osservando Jean.
Voglio morire....
<<Oh... niente male>> sorrisetto da parte di Dean.
Percepii la gamba di Jean accanto alla mia irrigidirsi.
Io invece...
<<TI AMMAZZO DEAN!>> urlai, gettandomi sul mio fratello/amico riccioluto e rompiscatole.
Rotolammo per terra, con il ragazzo che rideva e io che mi arresi subito dopo, tornando a sedere sotto lo sguardo divertito dei miei amici e quello scioccato dei commilitoni.
<<Dean... sei fortunato che ti voglio bene>> sibilai.
<<Lo so>>
Jean mi osservò stranito, forse cercando di capacitarsi di qualcosa:<<Nuda per il Palazzo?>>
Imbarazzo......
MA PERCHÉ DEAN RACCONTA CERTE COSE DAVANTI A JEAN!?
<<Si .... Non me lo ricordare anche tu..... una giornata che vorrei dimenticare.....Comunque avevo un asciugamano addosso>> sorrisi sentendomi parecchio fuoriluogo.
<<Incredibile!>> rise Connie <<Ci credo che sei imbarazzata>>
<<Connie lasciala in pace>> sbuffò Jean, con una smorfia che tradiva tutta la sua irritazione.
Se la sono bevuta....
<<No, non era per quello che è  arrossita>> commentò improvvisamente Mikasa.
.... eh? Ma non stava mangiando?
Nah ... Non può sospettare nulla....
Tutti la fissarono interrogativa.
Lei si prese il suo tempo, sistemandosi la sciarpa rossa.... mentre io mi sentivo invadere dal panico.
Poi gettò le parole con una calma glaciale:<<Jean e T/N stanno insieme>>
Sprofondai....
Io e Jean sgranammo gli occhi, sconvolti.... e i visi rossi .
La reazione degli altri fu esagerata. Connie si ritrovò stecchito a terra per poi urlare un ''LO SAPEVO CHE SAREBBE ACCADUTO!''
Sasha si bloccò nel divorare il cibo, mi osservò con il piatto ancora a mezz'aria, mi strizzò l'occhio e riprese da dove si era interrotta.
Berth .... era il solito Berth.
Reiner aveva una faccia sconvolta, neanche avesse visto un gigante ballare in tutù.
La devo finire di pensare ai tutù...
Christa sorrideva:<<Sono felice per voi>>
Invece Ymir si strozzò, battendosi il petto e esclamando <<EH!!?? Col cavallo!? Potevi avere di meglio!>>
<<.... ma grazie>> fece seccato Jean.
<<A me Jean sembra il ''meglio''>> commentai imbarazzata come mai in vita mia.
Se Ymir reagisce così, non oso immmaginare Eren.... Glielo farò comunicare da Mikasa.....mi sa che è meglio.
<<Oh... allora ''divertitevi''>> sottolineò con un ghigno.
<<Divertitevi in che senso...?>> iniziai a chiedere.
Poi capìi.
Ah... ''divertirsi in quel senso''...
DIVERTIRMI IN QUEL SENSO!? COS-!?
Credo di essere diventata un misto fra il carminio e il viola a quella insinuazione. Mi sentivo la faccia in fiamme.
Dean ovviamente se la rideva di brutto, ma sotto sotto sapevo che, essendo una sorta di ''fratello'', preferiva che io e Jean ci vedessimo lontano da una cosa chiamata letto.
Ora voglio morire...
<<Ymir non esagerare>> intervenne Jean, arrabbiato, alzandosi.
<<Non ti scaldare puledro, tanto sappiamo bene che ci stai pensando...>> altro sorrisino da parte di Ymir.
Jean chiuse a fessura i suoi occhi ambra, stringendo i pugni.
<<Pensando a cosa?>> fece una voce apatica dietro di me.
Feci segno di fare silenzio.
Sperai mi ascoltassero...
Non tutti sapevano che Levi era mio padre.
<<Ehm.... al prodotto di pulizia per la casa?>> rispose Ymir.
Poi dicono che siamo io e Eren i suicidi della comitiva....
<<Tsk...>>
Io continuai a ignorarlo.
<<Mocciosa, ti dovrei parlare>>
<<Non ora.>> risposi.
<<Invece ora>>
<<Mi dai cinque minuti per mangiare?!>> ringhiai irritata.
<<Va bene.... tra cinque minuti nel mio ufficio>>
Mi sentii avvolta da un velo di tensione, mentre le guance mi divenivano pallide come un lenzuolo.
<<T/N?>> chiese Jean preoccupato.
<<Sto bene....>>
Mikasa e Armin erano gli unici, oltre a Jean e Dean, a conoscere del mio legame di sangue con il Caporale. Mi lanciarono uno sguardo apprensivo e d'incoraggiamento.
Gli altri non sapevano che pensare. Per cui iniziarono a ipotizzare le più improponibili e assurde motivazioni di quel colloquio, fortunatamente senza azzeccare quello reale.
Io mi limitai a cercare di calmare il cuore.
L'ora della verità era giunta.
Finalmente avrei affrontato mio padre in maniera civile.
Se si manterrà civile...
Jean si accorse della mia tensione e mi avvolse la vita con un braccio.
Mi appoggiai a lui, non priva di imbarazzo, dato che non ero abituata a certi gesti, specialmente in pubblico..... soprattutto davanti a Dean.
Proprio lui aveva in viso una espressione parecchio ambigua...
Da un lato sorrideva, dall'altro sembrava parecchio geloso, nel mezzo osservava con disappunto e stranimento quella Me ''romantica''.
Come dargli torto... mi sento strana pure io a stare così appicciata a un ragazzo che non sia quel cretino di Dean. E se Dean si trovasse una ragazza seria sarei più gelosa di lui....
Ora che ci pensavo essere fidanzati significava non pensare più solo per se.... Dovrò cambiare alcune abitudini. Non posso più dormire con Dean... Vero che il nostro è solo amore frateno, ma non posso fare sentire Jean la ''seconda scelta''. Scusa Dean...
Come sempre Dean sembrava capire il filo dei miei pensieri.
Mi guardò sospirando e scrollando appena le spalle.
Solo che io come faccio a controllare che non si porti ragazze dietro!?
Il viso di Dean fu attraversato da un sorrisetto decisamente malizioso.
La cosa mi inizia a inquietare!
Il riccio mi strizzò l'occhio divertito e si mosse verso Christa, sempre protetta dalla sua fedele guardia...Ymir.
Non farti pestare troppo.
<<Sei più calma ora?>> domandò Jean.
Annuii.
<<Ti accompagno allora>> sorrise.
<<Okay>> mi alzai mal volentieri. Non avevo voglia di interrompere il contatto con Kirshstein.
<<Sasha puoi divorare il mio pranzo se vuoi>> proposi alla mia amica e ''seguace'', come la definiva Jean.
Risi nel vedere la ragazza requisirsi il cibo, mentre mi incamminavo fuori dalla mensa.
<<Sicura di essere pronta per parlargli?>>
Mi fissava cercando di scorgere ogni mio pensiero.
Sospirai, indecisa.
<<Se non ora quando? Domani ... andrete a Stohess>>
<<Non sei obbligata>>
<<Invece lo sono...>>
Raggiungemmo la porta della stanza di Levi.
Esitai. Sarei stata meno nervosa e confessare a Erwin di essere la ladra.
<<Vuoi che ti aspetti?>> mi sfiorò il braccio il mio ragazzo.
Oddio che cosa strana pensare ''il mio ragazzo''....
Sorrisi dolce:<<Non preoccuparti. Me la caverò. Non è necessario che tu rimanga>>
Lui mi squadrò con gli occhi ambra, poi si rilassò.
<<Va bene... come vuoi>>
Sembrava non sapere che fare.
E neanche io se per questo.
La faccenda del fidanzamento era una cosa nuova sia per me che per lui...
Almeno credo...
<<Jean... ecco>> mi avvicinai.
O porca paletta! Da quando sono così impedita!?
<<Si?>>
Beh.... se mi fossi messa a parlare credo che avrei sparato qualche cretinata bestiale. Quindi cercai di comunicare il mio pensiero con uno sguardo eloquente.
Finalmente capii.
Me ne accorsi dalla sua espressione imbarazzata e incredula.
Lo abbracciai in un attimo, stretto.
Lui mi baciò
Io lo salutai con una virile pacca sulla spalla.
<<Ahi>> sbuffò.
<<Come sei delicato...>> ridacchiai serafica, con un sorrisetto.
<<.... come dici tu. Ma ricorda che sono sempre in tempo a rivalutare la posizione, nella mia graduatoria personale, di Eren e la tua>> si concesse un mezzo sorriso.
<<Si... ci dovrei credere...>> risi, mettendo la mano sulla maniglia della porta.
<<Credici>> scherzò.
<<A dopo Jean. Se rimango viva>> dissi calma.
<<Cerca di rimanere in vita. Non credo di essere abbastanza forte da vendicarti contro di Levi>> mi salutò con la mano.
Sorrisi....
Sospirai....
Entrai nel fatidico ufficio.

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