Capitolo 2

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LA DUCHESSA DI STOHESS

T/N's POV

Al buio mi strinzi nelle coperte calde, godendomi la sensazione di calore che irradiavano sulla mia pelle.
Avevo sempre amato il velo sottile di sonno, quello prima di svegliarsi, che separa il mondo della realtà da quello dei sogni. Il momento in cui tutto poteva realizzarsi...
Sentii dei passi nella mia camera.
<<..uhm...>> mugolai disturbata da quel rumore.
Socchiusi leggermente gli occhi e sorrisi.
<<ah... sei tu... >> con la voce impastata dal sonno. Mi stiracchiai e continuai a dormire.
Sentii rumore di tende tirate e la luce del giorno si infranse violenta sulle mie palpebre.
<<Dannazione Dean!>> urlai affondando la faccia nel cuscino <<Chiudi quelle schifo di tende!>>
<<Lo sai che il duca T/C pretende che tu sia mattiniera...>> rispose il ragazzo.
<<Mio nonno per me può andare a quel paese...>> ringhiai <<Sono andata a dormire un'ora dopo l'alba! E sa anche benissimo il perché!>>
<<Infatti non sono le sette di mattina, ma l'una di pomeriggio. Quindi alzati bella addormentata...>>
Sbuffai...
<<Ti ho portato la colazione...>> fece Dean con un sorrisetto e una vocina buffa.
<<Va bene... ma chiudi quelle tende...>>
Mi tirai su. Sul vassoio, che il mio amico mi aveva portato, c'era di tutto! Non vedevo l'ora di divorarmelo...
<<Mi dici di questa notte? Visto che non mi hai voluto con te...>>
Guardai Dean. Aveva quindici anni, come me. I suoi capelli ricci castani scuri danzavano ribelli sulla fronte chiara. Gli occhi scuri e grandi mi chiedevano spiegazioni.
<<È stato un bene che non sei venuto... mi sono imbattuta nella legione Esplorativa>> dissi bevendo una tazza di latte.
<<COSA!?>> alzò la voce.
Quasi mi fece andare di traverso il latte. Lo guardai malamente.
<<E io che dovrei dire...? Amo il Corpo di Ricerca... Lo sai che mio nonno non mi ha permesso di seguire l'addestramento militare perché sapeva che avrei scelto le Ali della Libertà ...>>
<<Ha perso sua figlia T/N, ... è normale che non voglia che tu faccia la stessa fine di tua madre...>> disse Dean mesto.
Sospirai... mia madre...
<<Ma io non sono mia madre!>> feci stringendo i pugni.
<<Calmati!>>
<<Non voglio calmarmi!>>
<<T/N!>>
<<Scusa...>> abbassai lo sguardo, poi sorrisi e gli buttai la bomba: <<Ho combattuto contro Erwin Smith...>>
<<COSA!? NON L'AVRAI UCCISO!?>>
Gli tirai un cuscino in faccia.
<<Non sono mica una assassina! E secondo te io ammazzerei il Comandante del Corpo di Ricerca? L'ho solo tramortito.>>
Dean riprese a respirare e mi lanciò il cuscino. Sorriso asimmetrico sul viso.
<<MA SEI IDIOTA!? MI STAVI FACENDO ROVESCIARE IL VASSOIO SUL LETTO!>> urlai.
Lui indossò un viso sapiente e iniziò: <<Dovresti tenere un linguaggio più raffinato. Una duchessina non può avere un linguaggio scurrile>>
<<Duchessina un corno! Non ho intenzione di fare la bambolina perfetta anche in casa mia!>>
<<Devo commentare?>> sbuffò Dean, alzando un sopracciglio.
Lo guardai.
Lui mi osservò di rimando, poi si fece serio.
<<Ora che farai. Il patto con tuo nonno intendo ...>> disse abbassando lo sguardo.
<<Quello che ho sempre desiderato. Entrerò nel Corpo di Ricerca. Ma tu non sei obbligato a seguirmi>> dissi seria.
<<È il mio compito vegliare su di te. E non perché me lo ordina tuo nonno, ma perché ti voglio bene come una sorella...>> sussurrò <<Quindi verrò anche io>>
Sospirai.
Io e Dean eravamo cresciuti insieme da quando avevo cinque anni. Ero sola e senza madre. Senza un padre. Mio nonno salvò Dean dal sottosuolo e gli diede una casa, del cibo, una famiglia. In cambio voleva solo che io avessi una persona di cui fidarmi. Una persona disposta a tutto per proteggermi. Mio nonno ci aveva addestrati fin da piccoli, insieme. E il legame, che ora ci univa, era molto forte.
<<Va bene allora. Verrai con me. Ma prima devo andare a parlare con mio nonno...>>

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