STORIE
Dean's Pov
Ero indeciso....
Raccontare di me a sconosciuti?
Mi osservavano curiosi, aspettandosi una risposta affermativa.
Vedevo nei loro occhi quell'incendio, la curiosità, divampare.
Di certo confidarmi con loro mi avrebbe fatto guadagnare la loro fiducia...
Solo che.... era così doloroso per me, ricordare.
T/N sapeva del mio passato, ma non toccava mai l'argomento per ovvi motivi.
Neanche il Duca lo faceva.
<<No... mi dispiace... ma....>>
<<Non preoccuparti>> sorrise Dante, seduto su un muretto con le gambe a penzoloni <<Quando e se vorrai, noi ci saremo>>
Sean si concesse solo di annuire, braccia incrociate al petto.
<<Grazie>> ricambiai il sorriso, mentre Dante iniziò a fissare un punto alle mie spalle, agitando la mano, occhi allegri e timidi.
Non feci in tempo a voltarmi.
Qualcuno si avvinghiò al mio braccio, tirandolo improvvisamente, rischiando di farmi perdere l'equilibrio.
Un sorriso e un ciuffo di capelli c/c si specchiarono sulle mie iridi scure.
<<T/N!? Come mai tutto questo entusiasmo!?>> esclamai stupito dal comportamento della duchessina, alquanto bizzarro per il carattere di lei.
T/N alzò gli occhi al cielo.
<<Quante storie!>>con fare esasperato <<Possibile che ti lamenti sempre!?>>
Io mi lamenterei sempre? Senti chi parla.... un attimo... LEVI È DAVVERO TANTO FORTE DA FARE USCIRE IL LATO BEFFARDO E STRAMBO DI T/N!?
La squadrai dalla testa ai piedi. Era piena di graffi e di lividi.
<<T/N... stai bene?>> domandai preoccupato.
<<Si ''papà''! Sto alla grande!>> ghignò.
.... e io che mi preoccupo....
Sospirai, osservandola, ma me ne pentii subito perché, non appena vidi il Caposquadra Tess, non riuscii più a respirare.
Quella donna era troppo bella per essere vera.... ed emanava fascino da ogni fibra del suo corpo.
Lei mi sorrise in un ghigno beffardo, disegnato sulle labbra carnose.
Mi sentì un vuoto in petto, come se stessi precipitando.
Ma bastò imprimere il mio sguardo imbarazzato nelle iridi di T/N per calmarmi.
Nulla per me era più importante della duchessina, neanche la bellezza disarmante della donna. Mi tranquillizzai.
<<Allora? Di che parlavate ragazzi?>> sopraggiunta Tess, con la sua voce calda e decisa, dischiusa nel sorriso sprezzante.
<<Abbiamo chiesto a Dean del suo passato>> rispose Sean, con noncuranza.
Vidi e sentii T/N, al mio fianco, irrigidirsi.
<<Scusate, Dean soffre troppo per parlarne. Quindi considerate questo argomento come tabù>> comunicò talmente seria da sembrare minacciosa.
<<È giusto così>>si intromise la Caposquadra <<Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio e non sono facili e mostrare. Dico bene Sean?>> concluse, inchiodando l'uomo con lo sguardo.
<<S-si... Caposquadra>>
Tess deve incutere davvero rispetto e rigore per far balbettare un uomo come Sean.
<<Uhm... bene.>> annuì la donna.
<<Caposquadra Tess...>>
<<Dimmi Dante.>>
<<Possiamo andare? Ci siamo già allenati ....>>continuò il ragazzo rosso.
<<Ehm.. si certo. E poi la ragazza ha bisogno di medicarsi ... e stranamente anche Rivaille>> rise con gusto.
<<Ci penso io ad accompagnarla in infermeria.>>mi proposi <<A dopo>>
<<Forse dovresti, sai...?>> se ne uscì all'improvviso T/N.
Eravamo infermeria. Io stavo tamponando i piccoli graffi sulla pelle morbida della quindicenne, seduta tranquilla sulla brandina.
Mi irrigidii alla sua uscita, premendo con troppa forza sulla ferita.
<<Dean!>> mi rimproverò, con una smorfia di dolore.
Mi accorsi di cosa stavo facendo e ritirai subito il braccio: <<Scusami... Non volevo farti male...>>
Lei sospirò, scuotendo appena la testa.
<<Non scusarti... Non hai fatto nulla dì che>>
Poi sorrise e mi poggiò la sua mano sulla spalla.
T/N....
<<Dean... dicevo sul serio. Per me ti farebbe bene parlarne con qualcuno che non sono io.>> disse semplicemente.
Scrutai quegli occhi così calmi, mentre in me si agitavano un turbine di emozioni contrastanti.
<<Sai cosa è stata la mia vita prima di conoscerti... pensi capirebbero? Pensi... che mi farebbe stare meglio?!>> feci quasi irritato, ma il mio tono era anche intristito.
<<Io ho capito benissimo mi pare.>> sbuffò T/N.
Per un attimo la ricordai bambina, con le guancia paffute, a correre per il palazzo come un fulmine... con io e inseguirla.
<<Tu sei tu ... ma gli altri?>>
La ragazza alzò gli occhi al cielo, seccata.
<<Quanti complessi ti fai? Stai tutto il giorno dietro alle ragazze al momento... perdi una sfida per puro capriccio e non ti preoccupi mai di nulla....e poi... ora hai l'espressione di una principessa in pericolo....>>
<<La scena sarebbe divertente... io vestito con ampie gonne, le trecce e l'espressione da ''principessa in pericolo''>>ridacchiai per alleggerire la tensione.
<<Sarebbe inquietante semmai...>> fece seria, per sorridere subito dopo.
Ricambiai il sorriso.
Adoravo vederla sorridere da sempre. Dalla prima volta che mi era stata presentata.
Quel giorno era arrabbiata, sentivo l'ambiente saturo di tensione... mentre le serve, in quel Palazzo enorme, soprattutto per un bambino del sottosuolo appena ''riemerso'' dal buio, cercavano di sfuggire agli sguardi di una piccoletta bassina. Aveva i pugni stretti e camminava con un viso imbronciato tanto da far crepare i muri. Il vestitino giallo ondeggiava a ogni suo passo deciso.
A dire il vero mi fece un po' paura....
I suoi occhi sembravano braci ardenti.
Poi suo nonno l'aveva richiamata.
Lei si era avvicinata poco felice... ma appena mi aveva visto, il suo sguardo era corso su di me, incuriosito.
E quando seppe ciò che sarei stato per lei, vidi quel sorriso.
Sorrise, mentre la sua ira svaporava lontano da lei.
Da allora diventammo inseparabili.
Da bambina era molto irrequieta in effetti....
<<Perché pensi mi farebbe bene...?>>
<<Ti ricordi che quando mi hai raccontato di te la prima volta, ti sei sentito svuotato? Mi hai detto queste esatte parole: ''Non credevo mi sarei sentito meglio.. grazie T/N''>> mi rispose seria.
<<Diamine... te ne ricordi ancora!? Avevamo sei anni!>>
<<Io ricordo tutto>> fece un espressione sapiente piuttosto buffa.
Mi trattenni dal ridere.
<<È vero... mi sono sentito più libero... meno pesante...>> sussurrai.
<<Hai visto? Non c'è nulla di male a condividere il proprio peso con gli altri. Dal resto per gli altri non sarà poi pesante quanto per te... almeno ti libererai un po'.>> continuò a insistere.
<<Ma..>>
<<Niente ma! Tess, Dante e Sean a me sembrano brave persone. Sono la nostra squadra... dovremmo fidarci di loro...>> sorrise <<Almeno ci penserai su?>>
Sospirai.
Non ha tutti i torti... forse....
<<Ci penserò...>>
Ripresi a tamponarle le ferite.
Ma come capitava sempre... percepivo i suoi sentimenti.
Sollevai lo sguardo stranito... osservandola.
I suoi occhi di erano incupiti di botto... erano turbinosi, immersi nella nebbia del pensiero....rimurginanti.
Sembrava preoccupata...
Che le prende...?
<<T/N... qualcosa non va?>>
Lei rimase in silenzio per qualche secondo ...
<<Hanji sa il mio segreto...>>
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JeanxReader
Fanfiction''Finalmente le Ali della Libertà si sarebbero aperte anche per me''. Ecco una storia per le fan incomprese di Jean. Ci sono tante LevixReader e poche su altri pesonaggi di shingeki no kyojin... Così ho deciso di tentare questo esperimento. Spero...