67. And some things you just can't speak about

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Il titolo del capitolo è preso da Epiphany di Taylor Swift, se volete ascoltatela durante la lettura 💗

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La camicia nera gli stava in modo strano, un po' troppo tirata sulle spalle perché erano anni che non la metteva, e ormai era cresciuto. Gliel'aveva comprata nonna Ashton per l'unico funerale a cui avesse mai partecipato, per un'anziana signora amica della nonna, e dopo quell'evento non l'aveva più indossata. Doverla mettere ora gli faceva venire la nausea.

«Liam, tesoro, sei pronto?» provenne la voce di nonna Ash dalla cucina, seguita dal «Sì, solo un secondo,» di Liam, nella camera accanto.
Harry continuò semplicemente a fissare la propria immagine nello specchio.
Non riusciva neanche a credere davvero che quello fosse il suo riflesso, perché era fermo in piedi ma si sentiva... beh, non sapeva come si sentiva. Non come una persona normale in piedi davanti a uno specchio, di sicuro. Non percepiva nemmeno il suo corpo. Si sentiva solo... vuoto, come se qualcuno avesse bruciato ogni sua terminazione nervosa e avesse immerso il suo corpo nell'apatia.

«Nonna, posso fare a meno della giacca? Fa troppo caldo,» giunse di nuovo la voce di Liam. Era solo nella stanza a fianco, ma sembrava molto più distante.
Harry avrebbe voluto che fosse stata così distante la sera di due giorni prima, quando era chiuso in camera sua e aveva sentito Liam telefonare a Louis. All'inizio aveva ascoltato e basta, così sotto shock da non riuscire a muoversi, mentre Liam chiedeva a Louis di metterlo in vivavoce e di far avvicinare anche Niall e Zayn. «Scusate se vi disturbo, purtroppo devo darvi una notizia molto brutta...» aveva iniziato il suo migliore amico, la sua voce era sembrata molto più debole e incrinata del solito, come se si stesse sforzando di non piangere, e il cuore di Harry aveva fatto così male da togliergli il respiro, ma non era comunque riuscito a fare nulla.

Non si era alzato dal letto, non aveva raggiunto Liam per sedersi al suo fianco e aiutarlo a dire "Questa mattina Nora è venuta a mancare", non aveva parlato con Louis per sapere come avesse preso la notizia. Non era riuscito a fare niente, era solo rimasto a letto e aveva cercato di respirare, anche se i suoi polmoni bruciavano e il suo petto faceva male per i singhiozzi che cercava di reprimere.

Era rimasto in camera sua per due giorni perché non riusciva a smettere di vedere Nora riversa a terra, immobile. La vedeva se chiudeva gli occhi e la vedeva se li teneva aperti, sentiva i lamenti di Adeena e la sirena dell'ambulanza anche se la sua camera era silenziosa, più cercava di rimuovere ogni singolo particolare dalla sua mente e più li rivedeva perfettamente vividi.

Ma non voleva pensarci, non poteva pensarci. Non poteva pensare di aver perso la sua migliore amica, e forse, se fosse riuscito a smettere, si sarebbe accorto che era solo un incubo e si sarebbe svegliato. Quindi tentava ancora e ancora di tenere ogni pensiero fuori dalla sua testa, anche se falliva in continuazione, anche se si sentiva soffocare dalla consapevolezza che voleva ignorare, anche se si risvegliava in preda ad un attacco di panico quando il suo corpo cedeva alla stanchezza. Anche se il dolore era proprio lì, in tutto il suo corpo, e squarciava e dilaniava in modi che non riusciva nemmeno a comprendere. Cercava comunque di non pensarci, perché aveva una sola migliore amica in tutto il mondo e non voleva perderla. Voleva vederla di nuovo, voleva che stesse bene.

«Hazza?» lo riscosse dolcemente nonna Ashton, affacciata alla porta della sua camera. I suoi capelli erano meno ricci del solito e pettinati all'indietro, i suoi normali vestiti floreali erano stati sostituiti da una camicia e dei pantaloni neri. Sembrava a pezzi e Harry non voleva neanche lontanamente avvicinarsi al riconoscere quel fatto. Non quando la completa mancanza di emozioni stava finalmente prendendo possesso del suo essere. Il dolore aveva distrutto tutto, e andava bene così. Non voleva sentire mai più niente.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora