Never in My Heart || L.S.

35. I don't think that's how punishments work-

«Ecco fatto,» Louis lasciò cadere il cellulare tra i cuscini, sistemandosi meglio sul divano mentre Harry finiva di inviare a sua volta un messaggio. «Niall verrà qui per cena, gli ho detto di portare anche Zayn.»
«Anche Liam ha accettato,» sorrise il riccio, distogliendo lo sguardo dallo schermo per incontrare gli occhi di Louis «A quanto pare è davvero felice di vederti, ha scritto tutto in stampatello maiuscolo e mi ha mandato questa foto della tua faccia circondata da cuori.»
Il maggiore si sporse a guardare l'immagine, ridacchiando delicatamente prima di stendersi di nuovo contro i cuscini, i piedi appoggiati sulle cosce di Harry.

Avevano passato un quarto d'ora abbondante a pomiciare contro il tavolo della cucina prima di spostarsi sul divano, ed Harry aveva dovuto costringersi a staccarsi dopo qualche altro minuto, perché era ancora preoccupato di star andando troppo veloce. Così, lui e Louis si erano guardati per un momento, le guance arrossate e i capelli terribilmente scompigliati, e infine si erano messi a parlare di Liam e Zayn e del fatto che dovessero quantomeno tornare amici, perciò avevano ideato un piano per riavvicinarli.
Harry aveva ancora voglia di baciare Louis, ma si stava trattenendo.

«Spero che vada bene,» mormorò in quel momento il maggiore. Sembrava preoccupato, e il riccio riprese a massaggiargli i piedi per distrarlo, i pollici a creare piccoli cerchi che partivano dalla zona sotto le dita e finivano poco prima dei talloni.
«Pensi che stasera potrebbe essere un buon momento per dire ai ragazzi di noi due?»

Louis alzò lo sguardo e inarcò le sopracciglia. «Vuoi dire loro di noi due?»
«Non lo so- sì. Se pensi che sia una buona idea.» si strinse nelle spalle il riccio.
«Sì, certo che è una buona idea. Intendevo... ti senti pronto a dirlo? Perché se vuoi possiamo aspettare ancora.» rispose Louis.

Harry scosse la testa. «No, sono pronto. In realtà qualche giorno fa l'ho detto a Nora e ha reagito meglio di quel che mi aspettavo. Anche se lei aveva già capito tutto, quindi forse non è l'esempio migliore.» commentò «Anche la nonna sa di noi due. Inizio a pensare che non siamo stati poi così bravi a nasconderci.»

Louis espirò una piccola risata. «Di sicuro le scuse assurde che ti sei inventato nei mesi scorsi non hanno aiutato.»
«Ehi,» protestò il riccio, smettendo di massaggiargli i piedi per pizzicargli una caviglia «Non è colpa mia se non sono bravo a mentire.»
«Mh-mh, certo.» annuì scherzosamente il maggiore. Il suo sorriso si addolcì mentre Harry alzava gli occhi al cielo, e l'attimo dopo allungò le gambe per circondare i fianchi del riccio. «Andrà tutto bene.» assicurò, la voce bassa e tranquilla, ed Harry si lasciò tirare più vicino perché trattenersi era troppo difficile. E anche inutile, se Louis non voleva che lui si fermasse.

Non sapeva se stava facendo la cosa giusta quando si abbassò a baciare Louis, incontrando le sue labbra morbide con le proprie e leccando dolcemente nella sua bocca, il maggiore affondò le dita tra i suoi capelli per tenerlo vicino, e quello doveva essere un buon segno.

Fu difficile distinguere i diversi avvenimenti, dopo quello. Le mani di Louis avevano una meravigliosa tendenza a esplorare ed Harry amava essere toccato, i loro corpi si modellavano perfettamente uno sull'altro, ancora meglio quando non c'erano inutili vestiti di mezzo, e così alcuni minuti più tardi si stavano già spogliando a vicenda, cercando di non staccarsi uno dalla bocca dell'altro.

Harry era già completamente duro quando riuscì a togliersi la felpa e la maglietta, sporgendosi nuovamente a baciare Louis e poi abbassandosi a mordere la pelle delicata del suo collo.
Il maggiore gemette a bassa voce, abbandonandosi tra le sue braccia per un momento prima di spingerlo contro i cuscini del divano e sistemarsi sul suo corpo, il respiro affannato mentre si strusciava su di lui. La sua erezione premeva magnificamente su quella del riccio, Harry aveva davvero bisogno di fargli un pompino.