59. Deadly nightshade

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Avviso importante: nell'ultima parte di questo capitolo è presente una scena di violenza sessuale esplicita e molto pesante, vi prego se sapete che vi farà stare male non leggetela, fermatevi agli asterischi centrali e scrivetemi, così vi riassumo ciò che succede.

***

Com'era prevedibile, le nuove foto di Louis e Danielle fecero stare male Harry.

Louis sembrava sorridente e tranquillo accanto alla ragazza, un braccio intorno alle sue spalle o alla sua vita mentre la guardava; Danielle gli stava sempre abbastanza vicina da poter posare una mano sul suo braccio o toccarlo in qualsiasi altro modo. In ogni scatto erano occupati a chiacchierare o ridere a qualcosa che Harry non avrebbe mai potuto sentire, come in una bolla invisibile che racchiudeva solo loro due, e non c'era possibilità di guardare quelle fotografie senza sentirsi stringere il cuore in una morsa gelida.
Tuttavia, la consapevolezza di aver involontariamente fatto soffrire Louis faceva più male delle foto. Il non aver potuto seguirlo per scusarsi e chiarire era peggio del vederlo così a suo agio con Danielle.

La sera prima era stata orrenda. Harry sapeva di non poter semplicemente rincorrere Louis in mezzo alla strada, sapeva di dovergli lasciare il suo spazio per calmarsi e riprendersi, ma tutto il suo corpo doleva come straziato da coltelli intangibili e il suo cuore sanguinava e non riusciva a smettere di piangere, perché aveva finalmente riavuto Louis tra le sue braccia e in qualche modo era riuscito a ferirlo abbastanza da farlo scappare. Si era chiuso in camera, senza rispondere a nonna Ash quando l'aveva sentita chiamarlo dall'altro lato della porta per chiedere cosa fosse successo, aveva saltato la cena ed era rimasto disteso a letto, sforzandosi di respirare mentre piangeva contro il cuscino. Tutto faceva male.

Quella mattina non era andata molto meglio. Dopo una notte insonne intervallata da brevissimi momenti in cui il suo fisico aveva ceduto alla stanchezza, ogni muscolo del suo corpo tirava dolorosamente, persino le sue ossa sembravano diventate troppo pesanti. Si era sentito grato almeno per il fatto che quello fosse il suo giorno libero, perché davvero non aveva la forza di andare al canile, ma poi aveva pensato al perché si era assicurato che proprio quel giorno restasse privo di impegni, e il suo stomaco si era chiuso di nuovo. Se tutto fosse andato come aveva programmato, quella mattina lui e Louis si sarebbero svegliati insieme, riposati e felici dopo essere stati abbracciati per tutta la notte, e avrebbero avuto la giornata per loro, per chiacchierare e coccolarsi e aggiornarsi sulle novità nelle loro vite e fare qualunque cosa avessero voluto.

Invece, lui si era svegliato nel suo letto vuoto, la sua testa faceva male, la sensazione di nausea gli aveva impedito anche di fare colazione. Non che gli importasse, ma non riusciva a smettere di pensare a Louis seduto alla sua tavola nella luce del mattino, gli occhi chiari e il sorriso dolce mentre mescolava lentamente il suo tè e si lasciava imboccare pezzetti di pancake.
Era così tanto che non mangiavano insieme. Così tanto che non facevano qualsiasi cosa insieme, a dire la verità, e il cuore di Harry sanguinava ancora.
Non c'era modo di guarirlo.

Alla fine, si era preparato alla meglio ed era uscito per andare in stazione e prendere il treno delle undici e mezza. Sembravano passati giorni da quando si era alzato, settimane intere da quando aveva litigato con Louis (si poteva definire litigio, poi?), la sua mente era un disastro per non aver dormito, la tristezza e la disperazione che lo riempivano gli rendevano difficile persino concentrarsi su ciò che lo circondava. Era riuscito a malapena a scendere alla fermata giusta, aveva azzeccato per miracolo le strade da seguire attraverso la capitale, e ora era lì, davanti al cancello di Louis.

Aveva fatto bene ad arrivare fin lì? Louis avrebbe accettato di ascoltarlo? O avrebbe dovuto lasciar passare più tempo prima di presentarsi a casa sua senza neanche avvisare? Dio, non aveva neanche avvisato. Magari Louis non era nemmeno in casa.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora