34. Sharing is caring

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«Ecco qua,» Louis rientrò in salotto con una pila di quaderni tra le braccia, facendosi spazio tra le immondizie sparse in giro per tornare a sedersi accanto a Harry. Spostò tutto ciò che si trovava sul tavolino da caffè e poggiò lì i quaderni, indicandoli poi con un cenno. «Questi sono tutti quelli che ho trovato. Se ce n'è qualcuno che ti piace prendilo pure.»

Harry inarcò le sopracciglia e si sporse a guardarli, sorridendo lievemente di fronte agli angoli sgualciti e alle copertine cosparse di piccoli scarabocchi a penna che Louis ci aveva fatto nel corso del tempo. Raccolse l'unico quadernetto dalla copertina in cuoio, tenuto chiuso da due lacci, e lo aprì per sfogliarne le pagine. «Questo è davvero carino,» mormorò «Sicuro che non ti serve?»

«Non preoccuparti, sto iniziando a scrivere i testi delle canzoni direttamente al computer o nelle note del telefono, quindi non ho bisogno di tutta questa roba.» assicurò il maggiore «Prendi quello che vuoi, io intanto vado a cambiarmi. Tra un quarto d'ora devo essere allo studio di registrazione.»

«Oh,» Giusto, Louis aveva una vita e una carriera da portare avanti. Harry riappoggiò il diario sul tavolino e guardò il maggiore uscire dalla stanza, finendo per realizzare l'effettiva quantità di spazzatura presente in salotto quando si guardò davvero intorno. Ora che l'ansia causata dal dover parlare con Louis era sparita, notava sul serio che la stanza era un completo disastro, forse anche peggio di come lui aveva ridotto la sua camera durante i giorni precedenti. E tutto quel casino era in un certo senso colpa sua, quindi... poteva dare una pulita, giusto? Tanto Louis avrebbe impiegato almeno dieci o quindici minuti per prepararsi.

Controllò che Louis fosse arrivato di sopra prima di affrettarsi in cucina e prendere il rotolo di sacchi dell'immondizia che si trovava sotto il lavandino, poi tornò in salotto e iniziò a dividere i diversi tipi di rifiuti cercando di non sporcare nulla con i rimasugli di cibo. Per fortuna fu un lavoro abbastanza rapido, e quando, alcuni minuti più tardi, annodò i sacchi e li portò fuori nei rispettivi bidoni, si sentì piuttosto soddisfatto di sé stesso. Davvero non avrebbe sopportato più a lungo di trovarsi immerso nella spazzatura.

«Haz?» chiamò Louis dal soggiorno.
Il cuore di Harry perse un battito, neanche fosse stato beccato a commettere un crimine. «Ehi, Lou,» rispose con una specie di risatina nervosa, tornando in salotto dopo essersi lavato le mani. (Cazzo. Aveva sbagliato a riordinare, vero? Perché quella non era casa sua e avrebbe dovuto almeno chiedere il permesso, prima. Cazzo. Perché non riusciva a controllare almeno una delle sue manie?)

«Hai, uhm, pulito,» osservò lentamente Louis, guardandosi intorno mentre indossava il giubbotto. Al di sotto si poteva ancora vedere la felpa verde che Zayn gli aveva regalato per il compleanno, e quello ricordò a Harry della fase sette del suo piano.
«Uh, io- sì.» ammise il riccio «Scusa, non sono riuscito a trattenermi.»
Louis scosse la testa e si accucciò ad allacciarsi le scarpe, l'espressione a metà tra il divertito e l'affettuoso. «Non scusarti, mi hai fatto un favore enorme.» rispose mentre si rialzava «Grazie, anzi. Visto il casino che c'era, probabilmente se non avessi sistemato tu sarebbe rimasto così per sempre.»

Harry si strinse nelle spalle e recuperò il proprio cappotto, non proprio sicuro di cosa dire mentre raccoglieva il diario che aveva scelto e seguiva Louis all'esterno. Per la verità, l'intera situazione era surreale e vagamente imbarazzante, soprattutto perché né lui né Louis sembravano sapere come comportarsi. Dopo essersi esposto così tanto Harry si era sentito un po' a disagio, e sebbene abbracciare Louis l'avesse confortato più di ogni altra cosa, rimaneva il fatto che dopo quello avevano evitato completamente il contatto fisico e non avevano parlato poi molto. Louis si era allontanato dopo alcuni minuti per cercare dei quaderni non usati da regalare a Harry, e la lieve tensione tra loro era rimasta lì, neanche lontanamente scalfita.
Harry non aveva idea di come farla sparire.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora