Never in My Heart || L.S.

11. Truth and Fiction (Part I)

Trigger warning: accenni a disordine alimentare.

***

«Adesso parliamo.»
Zayn incrociò le braccia al petto con espressione infastidita, come se non fosse stato lui quello piegato davanti al water fino a un minuto prima. «Non c'è nulla di cui parlare.»
«C'è tutto di cui parlare!» ribatté esasperato Harry, ma l'altro ragazzo si limitò ad allontanarsi, appoggiandosi al bordo del lavandino. «Ad esempio, perché non mi dici il motivo per cui stavi vomitando? E non inventare cazzate tipo "Ho bevuto troppo", perché in tutta la sera non hai bevuto quasi niente.»
«Non vedo perché dovrei dare spiegazioni a te.» replicò piattamente il moro.

Harry emise un verso frustrato, era ancora troppo arrabbiato con Louis per riuscire a ragionare con calma. Si tolse velocemente il foulard legato intorno al capo e lo lasciò sul mobiletto al suo fianco, passandosi una mano tra i capelli. Doveva respirare. «Okay,» annuì «Vuoi che vada a chiamare qualcuno?»
«No,» sospirò Zayn «Dimentica quello che hai visto e basta.»
«Se è così poco importante, perché non puoi semplicemente dirmi la verità?»
«E tu perché non puoi semplicemente lasciar perdere?» esclamò irritato il moro.

Harry era a tanto così dal perdere la pazienza in modo definitivo. Questo era il motivo per cui non avrebbe mai dovuto incontrare i No Direction, quei tre portavano solo problemi. «Senti un po',» iniziò avvicinandosi di un passo, ma poi i suoi occhi caddero sulla mano che Zayn teneva premuta contro lo stomaco. Scesero lungo le sue gambe troppo magre e tornarono su per vedere la sua pancia inesistente e le ossa della sua gabbia toracica, che si intravedevano anche attraverso la maglia. E ripensò a tutte le volte che Zayn aveva rifiutato un pasto o mangiucchiato il minimo indispensabile, e allora dovette appoggiarsi alla porta. «Oh cazzo...»

«Che c'è?» si allarmò il moro.
«Hai un disordine alimentare.»
«Non- cosa?!» esclamò sconvolto Zayn, gli occhi sgranati e l'espressione spaventata.
Harry scosse la testa. «Hai mangiato un muffin in tutto il pomeriggio e hai vomitato persino quello. Se non è un disordine alimentare questo, non so cos'altro potrebbe essere.»
Il moro sembrava sempre più stravolto. «Non ho un disordine alimentare...»

«Dimmi che non sono l'unico a saperlo.» sospirò il riccio, ma Zayn avanzò infuriato verso di lui e lo spinse di più contro la porta.
«Non ho un cazzo di disordine alimentare!»
«Senti-» iniziò Harry.
«No, senti tu.» lo interruppe il moro, la voce così bassa da sembrare un ringhio «Questa è l'unica cosa che posso controllare, okay? La mia vita è tutta fottutamente programmata, ogni cazzo di secondo, devo sempre fare cose decise da altri. Ma questa, il mio corpo, è l'unica cosa su cui nessun altro può prendere decisioni. Solo io. E tu non puoi metterti in mezzo, hai capito?»

Harry annuì, lentamente. Avrebbe potuto scrollarsi di dosso Zayn in un istante, ma si sentiva stordito da tutto e lo sguardo negli occhi del moro era il più deciso e allo stesso tempo terrorizzato che avesse mai visto. Così annuì di nuovo. «C'è qualcun altro che lo sa?» chiese con calma.
«Solo Louis e Niall.» sospirò Zayn, lasciando la presa su di lui e facendo un passo indietro «Ti prego, non dirlo a nessuno. Non dirlo a Liam.»
«D'accordo...» cedette il riccio.
Zayn sospirò ancora, passandosi le mani sul viso e restando fermo per qualche momento, poi avanzò per uscire dal bagno. Harry era ancora contro la porta, così dovette aspettare che si spostasse e infine uscirono insieme.

«Eccoli qua!» esclamò entusiasta Niall non appena li vide, il braccio destro appoggiato alle spalle di Liam «Visto, Lee? Ti avevo detto di non preoccuparti, Zayn era soltanto in bagno.»
«Già.» rispose Liam, ma la sua postura era rigida ed Harry sapeva che aveva frainteso tutto. Sapeva anche di avere i capelli scompigliati e le guance arrossate dall'alcol ancora in circolo, perciò lanciò un'occhiata a Zayn per capire cosa fare. Sarebbe stato utile essere telepatici, in quel momento, ma forse Zayn avrebbe capito tutto dal suo sguardo.