C'era una sensazione particolare che Harry associava da sempre a Gemma, la chiara consapevolezza di essere rifiutato e guardato con disprezzo, ed era così familiare e allo stesso tempo avvilente da lasciarlo ogni volta senza respiro. Sapeva che non importava quanti amici avesse, quanto nonna Ashton lo amasse o quanta sicurezza in se stesso riuscisse ad acquisire, perché nulla contava quando sua sorella lo guardava in silenzio, l'espressione di un guerriero che fissa i suoi prigionieri.
Seduto sul divano, Harry si lisciò lentamente le pieghe sui jeans, il cuore gli batteva troppo forte nelle orecchie. Inspirò. Alzò lo sguardo.
«Quindi,» provò, schiarendosi piano la gola «Come stai?»
Gemma, a poca distanza da lui, scrollò le spalle e bevve un sorso di tè. «Bene. Tu? Vedo che ti porti ancora a letto ragazzi a caso.»
«Io non-» tentò il riccio.
«Ogni volta che ti vedo sei con un ragazzo diverso.» continuò impassibile Gemma, come se avesse il diritto di fare commenti del genere.
Harry aggrottò la fronte. «Mi vedi ogni due anni, quando va bene.» ribatté, ma la sorella si limitò a bere un altro sorso senza rispondere, come se lui non avesse mai parlato.Il salotto tornò silenzioso, nonna Ashton si era ritirata in cucina per lasciarli soli, mentre Louis e Liam erano andati in camera. Harry avrebbe preferito mille volte trovarsi con loro piuttosto che farsi giudicare da una sorella che nemmeno lo conosceva, e invece era lì, a farsi soffocare dal senso di rifiuto. Lo sentiva diffondersi dal petto e poi risalire lungo la gola, come dita che stringevano per cercare di asfissiarlo. L'aveva sempre provato in presenza di Gemma, anche quando era troppo piccolo per capire a cosa fosse dovuto.
«Comunque,» riprese la ragazza «Mi sono fermata solo perché ero di passaggio. Ma visto che tu e lo stramboide vestito da donna state bene, direi che posso andarmene.»
Harry deglutì a vuoto, lo sguardo basso mentre cercava di restare indifferente. Voleva così tanto difendere nonna Ash dalle cattiverie di Gemma, ma non riusciva nemmeno ad alzare lo sguardo verso di lei. Non ci riusciva. Era troppo piccolo, troppo insignificante, e sapeva che le sue parole non contavano nulla, perché Gemma non lo ascoltava. Perché, per la verità, Gemma avrebbe amato vederlo morto.«Ciao.» disse semplicemente sua sorella, alzandosi in piedi e lasciando sul tavolino la tazza di tè ancora mezza piena. Non aggiunse altro, prese soltanto il suo cappotto dall'appendiabiti e fece per uscire, fermandosi quando posò la mano destra sulla maniglia. «Oh, Harry,» richiamò, come se le fosse appena venuto in mente qualcosa.
Il riccio alzò lentamente lo sguardo, le mani unite sulle ginocchia mentre si sforzava di stare fermo e composto. Odiava sentirsi in quel modo, così esposto, così inutile. Non riusciva neanche a difendere nonna Ashton da sua sorella.«Ho saputo che raccogli ancora merda di cane per vivere. Non che da te mi aspettassi di meglio, ma è stato comunque un po' deludente. Trovati un lavoro vero, e magari potrai permetterti una casa tua invece di vivere con un vecchio travestito.» concluse Gemma, poi uscì dall'appartamento e si chiuse la porta alle spalle, lasciando il fratello senza guardarsi indietro.
Ed Harry si sentiva così stupido, le lacrime gli riempirono gli occhi prima che potesse anche solo provare a fermarle.
Il cuore gli faceva male, il dolore si espandeva nel suo petto schiacciando le ossa della gabbia toracica, perché era così stupido, e Gemma aveva ragione a odiarlo. Però il suo cuore doleva ogni volta, non importava quanto tempo passasse, non si abituava mai.Incrociò nonna Ashton mentre usciva dal salotto, e non riuscì nemmeno a guardarla in viso per quanto si sentiva in colpa. Mormorò solo un piccolo "Mi dispiace" prima di proseguire verso le camere ed entrare nella sua stanza. Purtroppo, Liam e Louis erano lì, seduti sul letto ad aspettarlo.
«Hazza,» sospirò immediatamente il suo migliore amico, alzandosi in piedi e abbracciandolo con forza.
Harry si lasciò stringere anche se non lo meritava, e aspettò in silenzio finché Liam non lasciò la stanza per tornare in camera propria. Tutto sembrava persino peggiore del solito, forse perché fino a poco prima era stato con Louis in quella saletta appartata della pizzeria, mentre ora il suo cuore era a pezzi.
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Never in My Heart || L.S.
Fanfiction"Non- non è come sembra..." "Liam, stavi pomiciando con la versione cuscino di Zayn Malik." Liam Payne ha una cotta imbarazzante per la boy band No Direction, Harry preferirebbe una vasectomia a un loro concerto. In qualche modo, però, finisce in m...