17. Halloween but on the wrong day

9.1K 458 941
                                    

Harry non sapeva bene che piega stesse prendendo la sua vita, ma era passata poco più di una settimana da quando lui e Louis si erano baciati per la seconda (terza?) volta, e da allora non si erano più fermati.
All'inizio era stato un po' strano, ma con il passare dei giorni avevano trovato una sorta di equilibrio. A quello si aggiungeva il fatto che, non importava quanto tempo passassero insieme, le loro labbra parevano sempre sotto effetto di una qualche legge universale che le univa senza via di scampo, perse in baci lunghi e profondi, da far mancare il fiato.
Harry doveva ancora capire se quel tipo di evoluzione fosse positivo o meno.

«Pensi di continuare la frase o posso andare a prepararmi uno spuntino, nel frattempo?»
Harry si riscosse bruscamente, accorgendosi di aver interrotto il discorso a metà e di avere ancora il braccio destro sollevato, il cellulare stretto in mano. Niall e Liam, spaparanzati sul divano insieme a lui, lo stavano fissando perplessi. E, merda, si era di nuovo perso per pensare a Louis?

«Stavo solo dicendo che mi va in tilt il telefono ogni volta che uso twitter, tutto per colpa della tua band del cazzo.» sbuffò riprendendo da dove si era (probabilmente) interrotto, ma Niall non parve impressionato.
«Ti ci abituerai,» disse, come se ricevere migliaia di notifiche in pochi secondi fosse una cosa normale.
Harry aggrottò la fronte. «No che non mi ci abituerò. La situazione è peggiorata da quando anche tu e Zayn mi seguite.»

«Sai che non potevamo fare altrimenti: è già strano che per più di un mese ti abbia seguito solo Louis, abbiamo dovuto adeguarci per non creare sospetti. Non c'era il tuo nome o quello di Liam nell'articolo che il management ha fatto scrivere, ma ai fan non ci vorrà molto per fare due più due e collegare le vostre facce ai vostri account.» ribatté il biondo «Avete fatto bene a non mettere i vostri nomi per intero su twitter, comunque, anche se Louis si è già occupato di tutto per mantenere la vostra privacy.»

«Ah sì?» Harry inarcò le sopracciglia, e Niall annuì.
«Sì, contratti e roba varia perché i paparazzi non possano avvicinarsi a casa vostra, ai vostri posti di lavoro e quant'altro.» spiegò «Me ne stava parlando l'altro giorno, ma erano le sette di mattina e quindi non ho recepito proprio tutto il discorso.»

Harry alzò gli occhi al cielo, non potendo fare a meno di sorridere. Era rassicurante sapere che Louis si fosse preso cura di quei dettagli, anche se probabilmente non avrebbe potuto fare altrettanto per i fan invadenti. Le due ragazze misteriose erano sparite dopo l'articolo che ufficializzava l'amicizia tra Harry, Liam e la band, ma non si poteva escludere un loro ritorno. O l'arrivo di qualcun altro.

«Aspetta, perciò stai dicendo che non mi avreste mai seguito di vostra spontanea volontà?» chiese dopo un attimo di silenzio.
Niall scrollò le spalle, l'espressione tutto fuorché colpevole. «Eh, diciamo che se io e Zayn fossimo i genitori, Liam sarebbe il nostro figlio preferito e tu... quello che non abbiamo programmato, ecco.»
«'Fanculo,» sbottò Harry, mentre Liam gongolava felice. Niall allungò una mano per scompigliargli i capelli, ma lui lo scacciò, perché non poteva più permettersi un simile lusso dopo averlo offeso. «Non sei più il mio membro preferito della band.» gli fece sapere, e poi si alzò per andare a cercare Louis.

Doveva ancora riuscire ad orientarsi bene nella villa, la presenza di due salotti che conducevano ai lati opposti della casa lo confondeva sempre, ma era piuttosto sicuro di aver visto Louis andare in cucina, poco prima, e perciò si diresse da quella parte. Quando ci arrivò, scoprì che il ragazzo più grande era effettivamente lì, seduto davanti all'isola, ma il suo corpo era quasi del tutto coperto da Zayn, che si trovava alle sue spalle e lo stava aiutando a... disegnare?

«Uhm,» fu l'unica cosa che riuscì a dire. La perplessità lo pervadeva.
«Ciao, Hazza,» salutò Louis, senza neanche alzare la testa e continuando a scarabocchiare sul foglio, la mano destra avvolta da quella del moro «Zay mi sta insegnando a disegnare!»
«Disegnare è una parola grossa, visto il casino che stai facendo,» replicò divertito il moro.
«Guarda che è tutta opera tua, io non sto facendo niente,» ribatté Louis, voltando la testa verso di lui. I loro visi erano a un centimetro di distanza, e lo stomaco di Harry si contrasse in una sensazione poco piacevole.

Never in My Heart || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora